Category: Senza Categoria
A Mantova il convegno sulla “musica della vita” e l’esibizione del coro dei malati di Alzheimer
“In ognuno di noi esiste un essere musicale che è possibile raggiungere”, si può tradurre attraverso queste parole il senso delle due giornate di attività, confronto e ricerca, sulle strategie terapeutiche non farmacologiche, l’utilizzo del linguaggio musicale nelle Rsa e la creazione di un coro con malati di Alzheimer, che si terranno a Mantova il 16 e 17 dicembre 2016 presso la sede della Fondazione onlus Mons. A. Mazzali. Corso di formazione e convegno sono patrocinati dal comune di Mantova. A raccontarsi saranno: ospiti dell’istituto geriatrico Mazzali, musicisti, musicoterapeuti, geriatri, familiari, ricercatori scientifici, volontari e operatori. Uniti tutti dal desiderio di approfondire l’importanza della relazione tra musica e patologie di Alzheimer e con l’intento di condividere il progetto che avrà il suo momento clou con l’esibizione del Coro “Voci d’Argento”. Si tratta del “primo coro con queste caratteristiche in Italia” che comprende anziani, parenti, volontari e musicisti della “Nuova scuola di musica”. Un evento “corale” incentrato sulla persona, l’incontro, il canto.
Tutto è iniziato dopo che Veronica Barini, farmacista all’interno della struttura, guarda su internet un video che parla del coro “Las voces de la memoria”, gruppo di Valencia composto esclusivamente da malati di Alzheimer. La storia dell’ensamble vocale nato nel 2010 che ha commosso ed entusiasmato la Spagna ispira anche la Barini. È grazie a lei e al suo interesse che nasce l’idea di proporre al Mazzali un’esperienza simile. A novembre del 2015, con altri dipendenti della fondazione (Renato Bottura, geriatra e direttore scientifico e Carlo Farina, animatore), Veronica Barini partecipa a Bologna ad un seminario di musicoterapia condotto da Roberto Bellavigna, che da circa 20 anni, attraverso il progetto lavora nell’ambito delle strutture socio sanitarie e riabilitative per anziani, malati di Alzheimer, parkinsoniani. Da questo incontro “Voci d’Argento” diventa realtà. Definiti step progettuali, selezionate le voci dei partecipanti fra i malati di Alzheimer e creato un primo gruppo, il percorso ha inizio. “Un viaggio nelle emozioni e nei ricordi – lo descrive la Barini – La musica utilizzata come potente strumento di cura è stata capace di trasformare una lezione di canto in una lezione di vita per tutti noi”.
“Le canzoni hanno il potere di evocare, sono mezzi intermediari con cui parlare della vita, dell’amore, della morte, degli addii – spiega Roberto Bellavigna – il canto aziona il controllo della respirazione, rilassa, attiva ponti semantici, accompagna, sostiene, aumenta il ricordo fino ad amplificarlo, è gioia, malinconia, diventa persona, innamoramento”. Stimolare gli anziani che vivono in una casa di riposo attraverso la musica significa alleviare la malattia ma anche “curare il loro quotidiano” perché il benessere passa attraverso le relazioni, gli incontri umani, gli scambi artistici e creativi. Passa attraverso l’esserci. È necessario che operatori, terapisti, medici, psicologi, familiari e gente comune capiscano la forza della proposta “io ci sono per te”.
Il lavoro è durato diversi mesi, le domande dalle quali siamo partiti, spiegano i responsabili del progetto, sono state: quali canzoni vengono ricordate e come sono ricordate? Quale repertorio può essere adatto a tutti i partecipanti e soprattutto, c’è un modo per suggerire ai coristi le parole di un testo quando viene dimenticato? In moltissimi casi il malato di Alzheimer nonostante il progressivo deterioramento delle sue facoltà cognitive, e funzionali è in grado di ricordare le melodie e spesso anche le parole dei motivi che sono stati la colonna sonora della sua vita. Secondo alcuni esperti, probabilmente il motivo è che la musica coinvolge l’individuo sia sul piano emozionale che su quello cognitivo: “la musica è dedica all’altro, aiuta a guardare al futuro a rievocare il passato, a vivere nel presente. È carezza, appoggio, è forza e coraggio, ritmo, danza e cammino”. Sono previsti crediti formativi Ecm, per informazioni 0376/209208, formazioone@fondazionemazzali.it. (sabrina lupacchini/slup)
© Copyright Redattore Sociale
“Di.segno in.forma” – I lavori realizzati durante i laboratori (1)
L’Associazione culturale Zona Franca, nell’ambito del progetto “ZonaFest2016” ha istituito il Concorso artistico “Di.segno in.forma” dedicato a bambini e ragazzi dai 5 ai 16 anni, sul tema “Il coraggio è dentro di noi”. Di seguito i lavori realizzati durante i vari laboratori legati al concorso, tenuti in contesti diversi (Meduna di Livenza, Oderzo, Motta di Livenza, Annone Veneto, Brugnera, Gorgo al Monticano, Seveso).
Corea del Nord: arte e tradizioni di un paese da scoprire
A 50 anni di distanza la galleria Deodato Arte, nella sua sede di via Santa Marta 6, propone, dal 12 al 31 maggio 2016, la grande mostra dal titolo “Corea del Nord: arte e tradizioni di un Paese da scoprire”. L’evento ha rilevanza internazionale: sono molto rare infatti le possibilità di avvicinarsi alle forme d’arte, spesso peculiari, della Corea del Nord. E la mostra alla Deodato Arte darà occasione di conoscere e scoprire la grande varietà di produzione artistica del Paese. Verranno infatti esposti dipinti ad olio, Korean Paintings (chine su carta), xilografie, ricami, Jewel Paintings (dipinti realizzati con microframmenti di pietre preziose e semipreziose) e un’ampia selezione dei caratteristici poster sociali e di propaganda dipinti a mano.
Le opere provengono dal Mansudae Art Studio di Pyongyang, rappresentato in Occidente da Pier Luigi Cecioni, curatore della mostra. Si tratta del centro artistico più grande al mondo dove vi operano tutti i migliori artisti del Paese e dove vengono realizzate quasi tutte le principali opere d’arte e architettoniche. Il Mansudae Art Studio occupa una superficie di oltre 120.000 metri quadri e conta 4000 addetti di cui 800-900 artisti. Non bisogna però lasciarsi ingannare dalla dimensioni: esso non è una fabbrica orientata alla produzione di massa, bensì un centro di eccellenza i cui artisti, tutti laureati presso le migliori università e accademie del Paese, hanno età comprese tra i venti e i settanta anni.
Fra le svariate tecniche con cui sono realizzate le opere in mostra, una menzione speciale merita il ricamo. Le molte ricamatrici del Mansudae Art Studio godono, giustamente, della stessa dignità artistica dei pittori e degli scultori e producono opere spesso stupefacenti. La mostra alla Deodato Arte, gratuita e con la possibilità di acquistare le opere, verrà inaugurata il 12 maggio e chiuderà il 31 maggio.
Deodato Arte, via Santa Marta 6, Milano
Inaugurazione: giovedì 12 maggio, ore 18.30
Apertura: 12 – 31 maggio 2015
Orari: martedì – sabato, h 10.30-14; 15-19
(sabrina lupacchini/slup)