Category: SocialArtists

Susana Khabbaz e le Donne di Luce

Susana Khabbaz è una pittrice poliedrica dalla raffinata sensibilità e dal tratto originale.Vive tra l’Europa e gli Stati Uniti e ha vissuto in molti paesi, attraversando più e più volte l’Atlantico, l’interazionalità è la “sua casa”.

IMG_2296Susana è pittrice delle sue visioni di vita che sono il perchè della sua esistenza, del messaggio di luce che libera attraverso ogni sua opera. I suoi quadri sono l’espressione della sua sensibilità verso la bellezza implicita tanto nell’estetico come nel destrutturato, nel simmetrico come nell’irregolare e della fusione tra la scrittura, le immagini e i colori, di anime che danzano per la vita cercando – senza saperlo – di far parte delle sue opere e incontrarsi in esse, in un senso di armonia che apporta luce all’oscurità.

In esclusiva per ARTeSOCIALE la sua intervista, in occasione della recente mostra a Madrid, dal titolo “Mujeres de Luz” (Donne di Luce), in attesa che presto porti le sue “Donne” di nuovo in Italia.

Miss. Khabbaz lei è un’artista internazionale, con all’attivo mostre in Europa e negli USA, come definirebbe la sua arte? Cosa “muove la sua mano”?
Lo definisco come qualcosa di universale, senza limiti, senza frontiere…dedicato a tutti gli abitanti di questa Terra e anche agli abitanti di altri universi paralleli. Quello che muove la mia mano è una forza che prima ha mosso il mio cuore

IMG_2305-2Nelle sue ultime collezioni appare un personaggio, la protagonista “Amy”, ci vuole parlare di lei?
Effettivamente Amy è il personaggio centrale delle mie ultime collezioni…attraverso di Lei, posso esprimere sentimenti, pensieri..emozioni. Potrei definire Amy come un angelo con ali invisibili che ci fa visita qua sulla Terra e che vuole portare luce a tutti i cuori che tocca.

L’arte ha un ruolo sociale? In che modo può contribuire a diffondere un messaggio concreto?
Per me …la società è come una grande catena. La sua qualità dipende da ogni anello. Penso che per arrivare alla società prima di tutto bisogna arrivare alle cellule che lo compongono, ad ogni singolo anello, ad ogni essere, ad ogni cuore.

Cosa significa per lei essere artista?
Una responsabilità enorme…un regalo…un ponte tra molte persone

Recentemente ha inaugurato a Madrid un’ esposizione, cosa ci dice a riguardo?
Si, abbiamo inaugurato il Giorno Internazionale della Donna, è ovviamente Amy è stata la protagonista. Il titolo di questa esposizione è: “Donne di Luce”

Lei viaggia molto e vive a cavallo tra l’Europa e gli USA, come si vive l’arte nei due diversi contesti? Quali differenze sostanziali ci sono secondo lei?
Non saprei rispondere bene a questa domanda, perchè io mi concentro in ciò che sta nel profondo, non nelle forme. Per me i cuori non hanno nazionalità. La geografia è una misura dei nostri pensieri. Suppongo che le differenze sostanziali siano a livello di forma.

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Come vede il futuro dell’arte?
Lo vedo come una medicina che guarirà molte ferite ancestrali delle nostre anime.

C’è qualche artista che in questo momento la ispira?
Si, ce ne sono molti! Tutti ci nutriamo..a me tutto ispira, le 24 ore del giorno già sono un’ispirazione. Mi piacerebbe condividere con voi un gruppo musicale che sempre mi accompagna quando sto dipingendo, si chiama Yagull, composto da Sasha Markovic e Kana Kamitsubo.

Sono di New York, i miei pennelli si stanno abituando al ritmo della loro musica. (Roberta Fonsato)

“Quotidiana”: scopri dove va l’arte italiana contemporanea…

L’arte contemporanea protagonista a Padova dal 18 marzo al 21 maggio 2016 con “Quotidiana”, progetto che intende promuovere e valorizzare le esperienze più innovative di giovani artisti emergenti del panorama italiano, offrendo anche occasioni di incontro e dialogo per gli operatori della cultura. 

Promossa e realizzata dall’Assessorato alle Politiche giovanili – Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova in collaborazione con l’associazione Gai-Giovani artisti italiani, l’iniziativa è realizzata in partnership con SID-Scuola italiana design e Nac Foundation di Rotterdam, e gode del patrocinio dell’Università degli studi di Padova e del Dipartimento dei Beni culturali dell’Università di Padova.

@Chiara Diluviani

Al centro del progetto Q esposizione, la mostra collettiva di arti visive che vede in rassegna 22 artisti under 35, selezionati tra oltre cento partecipanti di un concorso nazionale. Curata da Caterina Benvegnù, Letizia Liguori, Elena Squizzato e Stefania Schiavon, è allestita fino al 6 maggio presso il Centro culturale Altinate/San Gaetano di Padova (ingresso libero). Installazioni, sculture, fotografie, videoproiezioni, pitture a olio, collage digitali: un interessante osservatorio sull’arte contemporanea e sulle sue direzioni, che evidenzia una tendenza alla contaminazione di diversi linguaggi (compreso quello della scienza), tecniche e tecnologie, discipline, da parte di artisti che prevalentemente si interrogano intorno ai temi del paesaggio, il ritratto e l’identità, la memoria, la “soglia”. Artisti che chiedono di essere “ascoltati” nel loro ruolo di mediatori possibili tra l’uomo e la realtà in trasformazione. E un filo rosso sembra disegnarsi lucido lungo il percorso della mostra e tessere una precisa narrazione: quella della complessità della realtà presente, dentro alla quale i giovani artisti scelgono di stare e che vogliono far comprendere. Perciò il pubblico è invitato all’ascolto, a una fruizione che vuole essere lenta e meditata, in chiara contrapposizione a un’epoca di fuga e di velocità. 

Per tutti gli artisti selezionati “Quotidiana” è anche occasione di confronto e formazione, come la possibilità di partecipare al workshop “Arte contemporanea, cantiere mobile: prassi creativa e sperimentazioni critiche negli spazi del senso”, condotto da Gianluca D’Incà Levis, curatore del laboratorio d’arti visive in ambiente “Dolomiti Contemporanee”. Per uno di loro, inoltre, l’opportunità di essere selezionato per un’esperienza di residenza artistica presso la Nac Foundation di Rotterdam.

@Fabio Roncato

@Fabio Roncato

Accanto alla mostra collettiva, a partire dal mese di aprile, “Quotidiana” propone Q a parole: un ciclo di incontri e seminari condotti da esperti e operatori di fama internazionale, per offrire punti di vista trasversali sull’intreccio tra arte, urbanistica, scienze sociali e diritti umani, interrogarsi sui temi della rigenerazione urbana e raccontare esperienze dove l’arte e la pratica culturale si inseriscono sempre più nel nostro modo di vivere la città. A sottolineare, in coerenza con quanto emerge nell’esposizione, come l’arte e la cultura possano e debbano essere al centro della vita delle persone dei territori, leggendone e accompagnandone i cambiamenti.

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E in un’iniziativa che ha nel proprio dna la vocazione a mettere al centro l’idea di un’arte di tutti e per tutti – “quotidiana”, appunto – non poteva mancare Q aperta: curata dagli studenti della Scuola italiana Design di Padova coordinati da Andrea Maragno (Joe Velluto Studio), è la sezione dedicata agli interventi di arredo urbano nelle strade cittadine a partire dal 22 aprile, in partnership con l’azienda Euroform W che realizzerà i prototipi.

Spazio, infine, ai laboratori creativi e ai percorsi didattici per i bambini delle scuole primarie e i ragazzi delle secondarie curati dall’artista Anna Piratti, nella sezione Q didattica.

Informazioni: www.progettogiovani.pd.it

“Art in genere. Diversi punti comuni”: quando le differenze fanno la differenza

travenereemarte_post_ZFNella settimana dell’8 marzo l’assessorato alla cultura di Motta di Livenza (Treviso) ospiterà dieci eventi culturali appropriatamente definibili di ogni genere dal titolo “Tra Venere & Marte/Quando le differenze fanno la differenza”.

Domenica 6 marzo, dalle ore 16, sarà il turno dell’associazione Zona Franca con il Creativ-Lab&Comunicazione “Art in genere-Diversi punti comuni” per giovani e adulti. L’evento si terrà  presso il Palazzo Fondazione Ada e Antonio Giacomini, Borgo Aleandro 23, Motta di Livenza.

Per strutturare quest’attività, spiegano gli organizzatori di Zona Franca, siamo partiti da un’affermazione di Karen Blixen: “L’uomo e la donna sono due scrigni chiusi a chiave, dei quali uno contiene la chiave dell’altro”

IMG_20160222_090820Con il laboratorio “femminile e il maschile vengono messi davanti alla creatività come strumento di apertura, a generare comunicazione tra le due sfere. Viaggi tra differenze, analogie e unicità per una maggior conoscenza reciproca, per promuovere comprensione, tolleranza ed evoluzione sociale. Si vuole portare l’attenzione sulle caratteristiche interiori degli uomini e delle donne. Uno scenario creativo in cui le donne mostrino a sé stesse (inteso come trasferimento visibile sul supporto cartaceo) il proprio femminile, portandosi però ad ascoltare e a trasferire all’esterno anche la loro inevitabile parte maschile. Per gli uomini la traccia sarà la stessa, in senso inverso”. Tra i materiali il protagonista sarà il riso colorato, scelto come simbolo di vita e fertilità, come la creatività innata in ogni individuo. Più in generale è previsto l’uso di materiali che in parte escono dalla loro funzione stereotipata, rompendo schemi, volendo “aprire” al nuovo. Saranno promosse e sostenute dinamiche di dialogo e ascolto tra i singoli individui e nel gruppo. Per partecipare non sono necessarie competenze specifiche. L’evento è gratuito e le iscrizioni sono ancora aperte (max. 20 persone). Contatti: zonafrancaoderzo@gmail.com – Link al programma (slup)

 

Nella “città incantata” per incontrare i “disegnatori che salveranno il mondo”

civitadibagnoregio2“I disegnatori salveranno il mondo” la pensano così a Civita di Bagnoregio (Viterbo), la città che, da oggi fino a domenica 12 luglio, si trasformerà in un centro di energia creativa, luogo in cui per tre giorni oltre 50 tra animatori, disegnatori, fumettisti, storyboarder, street artist e artisti visivi in genere, incontreranno il pubblico per raccontare i loro lavori, lo stile, le tecniche. Un meeting davvero unico durante il quale gli animatori invaderanno il borgo e i suoi spazi esterni ed interni (con la complicità di alcuni degli abitanti e dei commercianti del luogo). Al festival, che sarà itinerante, è stato dato il simbolico nome “La città incantata. Meeting internazionale dei disegnatori che salvano il mondo” perché, secondo gli organizzatori, “l’arte è in grado di restituirci l’immagine più reale e più bella della realtà” e può salvare il mondo “grazie alla sua forza dirompente e ai messaggi di cui si fa portavoce”.

Alla “città incantata” che ha ispirato ad Hayao Miyazaki l’omonimo capolavoro di animazione (premio Oscar nel 2003), sarà protagonista la bellezza, la vitalità e “il rigore necessario per crearla”. La cura, l’attenzione e l’onestà indispensabili per realizzare ogni opera d’arte “sono gli stessi ingredienti di cui il mondo ha bisogno per essere salvato”. (slup)

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“Mettiamo al mondo l’inconcepibile!”: operta di “artisti autistici” esposta al palazzo dell’Onu

Al palazzo dell’Onu un murale di “artisti autistici”

20150317_143114-1024x576Sbarcherà a New York , diviso in dieci pannelli, per essere esposto fino alla fine del mese in una sala del Palazzo di Vetro: è l’opera collettiva che i ragazzi autistici convocati da Insettopia, realizzeranno, il 2 aprile, presso il Maxxi di Roma. A darne l’annuncio è stata Selene Colombo, direttrice Relazioni Internazionali di Insettopia City, nonché regista del film “Ocho pasos adelante”.

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“Mettiamo al mondo l’inconcepibile!”
L’ Italia è uno dei pochi Paesi che hanno ottenuto uno spazio espositivo nella prestigiosa sede dell’Onu, in quanto le è stata assegnata la vice presidenza nei lavori preparatori per la convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Accanto ai “professionisti dell’autismo”, lontano dagli “usurati corridoi”, ci sono loro, “gli impresentabili” di Nicoletti, che ultimamente hanno fatto proprio “il mantra che ci ha regalato l’amico Bergonzoni, che è un poeta e ci ha detto ‘mettiamo al mondo l’inconcepibile!’.

Info: www.miofiglioautistico.it
Fonte:Redattore sociale