Archive for: Aprile 20th, 2018

Immortalare “figure contro”: la fotografia della differenza

All’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC di Parma, apre sabato 21 aprile 2018 alle ore 11.00, la mostra “Figure contro. Fotografia della differenza”, nell’ambito dell’edizione 2018 di Fotografia Europea dal titolo “Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie”.

Curata da Paolo Barbaro, Cristina Casero e Claudia Cavatorta, nella Sala delle Colonne dello CSAC, la mostra “è interamente costruita con materiali provenienti dagli archivi dello CSAC e consente di ‘vedere’ con chiarezza come la fotografia, soprattutto nel corso degli anni Settanta, abbia avuto un ruolo importante nel sensibilizzare le coscienze intorno a questioni nascoste, dimenticate, se non censurate, anche al di là di esplicite intonazioni di denuncia”.

Giuseppe Morandi. Samartin San Martino 1970

Le figure contro sono quelle immortalate negli scatti: “persone escluse dal racconto sociale, letteralmente spinte ai margini, in quanto la loro stessa esistenza è in contrasto con le logiche imperanti nella moderna società; cancellate dall’immaginario collettivo, esse ritornano con tutta la loro pregnanza in queste immagini, che si danno come asserzioni di esistenza, testimonianza di vite condotte all’insegna della differenza, della non omologazione, della sofferenza, ma anche della spontaneità e della naturalezza. In altri casi sono protagoniste figure che rispetto a queste logiche si pongono in contrasto, contro –  appunto – che protestano, manifestano, non si rassegnano, affermando un modello alternativo”.

Giordano Bonora. L’incontro n.7. Bologna 1980

I fotografi: Giordano Bonora, Anna Candiani, Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e Giuseppe Morandi “ciascuno secondo la propria sensibilità e con il proprio linguaggio hanno contribuito a tradurre la fotografia da strumento di pura constatazione a strumento critico, di denuncia ma anche più sottilmente di riflessione, utile ad una presa di coscienza di quello che è la società italiana in pieno boom economico. Bianco e nero, aspetti ostentati ma anche culture e umanità rimosse. La complessità di un paese viene mostrata, mettendone in luce tutte le contraddizioni. I toni sono differenti, ma la forza di tutte le fotografie esposte in questa mostra risiede, in fondo, nella loro adesione alla realtà, oltre le convenzioni e i cliché, in una totale coincidenza di atteggiamento tra i soggetti ritratti e gli autori. Essere veri: un modo semplice ma radicale, questo, di essere figure contro”.

“Alan e il Mare” chiude la stagione teatrale di Industria Scenica

Venerdì 20 aprile alle ore 21.00 all’Everest, spazio storico di Vimodrone ed esempio di rigenerazione urbana, lo spettacolo Alan e il Mare di Giuliano Scarpinato, chiude la stagione teatrale 2017/2018 di Industria Scenica. Unica data a Milano ​per una serata speciale che vede la partecipazione di ​Amnesty International Lombardia. Il giovane regista e drammaturgo, classe, 1983, è attualmente tra le nuove promesse più apprezzate della drammaturgia in Italia, “porta in scena un’altra tematica di scottante attualità, ormai protagonista della cronaca di tutti i giorni, la tragedia dei migranti, in scena, la storia di Alan Kurdi – il piccolo bambino siriano la cui fotografia del corpo inerme, scattata sulle rive di Bodrum in Turchia, ha scosso il mondo intero”.

“Questo tragico fatto di cronaca, per molti versi impossibile da rappresentare, si sublima qui ​nell’ideale canto di una sirena, che con videomapping e videoproiezioni porta sul palcoscenico dell’Everest l’evento reale in ​una dimensione onirica e trasfigurativa, l’unica capace di affrontare argomenti difficili quali ​la separazione, il lutto, lo smarrimento identitario, e di arrivare agli occhi ma soprattutto alla sensibilità di un pubblico giovanissimo (dagli 8 anni in su). L’Alan di Scarpinato – un bambino-pesce, fratello delle alghe e dei coralli, figlio perduto di un padre che era in cerca di fortuna – è infine pronto a  condurci in un viaggio immaginifico e doloroso, eppure carico di speranza, negli abissi di un mare lontano”.

Industria Scenica ​nasce nel 2012 con l’idea di progettare e realizzare percorsi che integrano le arti performative con il sociale, la formazione con lo sviluppo personale e ricreativo del singolo e della collettività