Scritti da voi… “Beni culturali, beni comuni”

Architettura e arte, anime di una città

Cos’è un bene culturale? Cos’è il patrimonio culturale? Dal latino patrimonium, esso indica il lascito delle ricchezze del padre al figlio affinché egli le conservi, le valorizzi e, a sua volta, le trasmetta ai posteri. La ricchezza che passa da una generazione all’altra documenta la vita di chi ci ha preceduto. Il “bene” è fonte di valore ed è tale solo se è significativo per una certa cultura: racconta la storia di una civiltà, le abitudini di una comunità, ne costituisce il simbolo e rafforza il sentimento di identità. Ed è così da sempre! Basta pensare alla piazza, uno spazio che da secoli costituisce il fulcro della vita cittadina, il magnete che attira a sé e raccoglie le esperienze popolari… il luogo di incontri e di scambi in una cornice costituita la maggior parte delle volte da edifici ecclesiastici e di culto, palazzi signorili e monumenti commemorativi o di rappresentanza.

Per definizione il bene culturale è una testimonianza materiale avente valore di civiltà: pertanto è il popolo che si riconosce, che riconosce le sue radici e le sue origini nel bene culturale. Ci sentiamo legati al nostro patrimonio culturale molto più di quanto crediamo.

Da abruzzese che sono riporto l’esempio dell’orribile catastrofe che il 6 aprile 2009 ha duramente colpito la mia regione, in particolar modo la zona dell’Aquila, danneggiando e radendo al suolo moltissimi edifici culturali. Ebbene, mai, come dopo il sisma 2009,  il senso di appartenenza alla propria terra è stato così forte nella popolazione abruzzese: si è sentita la mancanza dei principali punti di riferimento, in quanto a venir meno sono stati i luoghi “simbolo” della vita cittadina, in cui le persone si riuniscono e svolgono gran parte della loro vita: il Duomo dell’Aquila, la basilica di S. Maria di Collemaggio, la Fontanadelle 99 cannelle, il Castello spagnolo e molti altri. Ad essere stati abbattuti non sono solo i singoli monumenti, ma l’intero impianto storico di una città capoluogo che, in quel centro storico, riconosceva la sua identità collettiva.

Concludo citando le parole dell’ex sindaco di Firenze, G. La Pira: “ Le città storiche sono delle incarnazioni, dove i caratteri formali dell’urbanistica e quelli ideali della storia si fondono insieme, per rendere un’unica testimonianza alla bellezza della vita e del bene comune. Tutelare e valorizzare la storia e l’arte di una città vuol dire salvaguardarne l’anima.”  ( Lorenza Fuina)

 

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