In Italia, Turchia e Nepal, i “Murales senza frontiere” raccontano mondi possibili e senza confine

L’arte non ha confini, attraversa ogni muro, è un ponte capace di collegare le persone al di là della loro appartenenza geografica, politica, religiosa, generazionale. Al di là di ogni possibile diversità. Lo sanno bene gli ideatori di Murales Senza Frontiere progetto di promozione sociale proposto all’organizzazione no-profit “Her Yerde Sanat” Mardin (Turchia) in collaborazione con l’associazione italiana Circo all’inCirca di Udine, presente da diverso tempo nel Kurdistan Turco. Lo scopo per cui nasce è quello di realizzare laboratori d’arte formativi in contesti di disagio urbano, ispirandosi a simboli di pace, tolleranza e rispetto dei diritti umani e scegliendo la creatività “come mezzo educativo quotidiano per lo scambio comunicativo”.

Nel biennio 2014/2015 più di 100 bambini siriani, turchi e kurdi, delle scuole elementari di Mardin hanno partecipato ai laboratori di pittura su pannelli scenografici e alla decorazione di un murales collettivo lungo 50 metri. Partecipavano al programma “Play for no war – Social art school”. I disegni realizzati sono stati utilizzati come bozzetti per la composizione del dipinto finale appoggiato logisticamente e patrocinato dal Museo Archeologico e dalla municipalità di Mardin. Negli anni 2016 e 2017 uno sviluppo incrociato del progetto con l’Italia, atto a sensibilizzare nell’ambito del programma scolastico il tema dei confini, è stato avviato presso la scuola primaria Alberto Azzolini, qui nove classi hanno partecipato alla decorazione del giardino esterno completando 160 metri quadrati di superficie con il patrocinio del comune di Mirano (Venezia).

Foto: Murals Without Borders/Her Yerde Sana

Motivare i giovani e la popolazione locale a combattere gli stereotipi che nascono in zone dove il concetto di frontiera si irrigidisce; dando l’opportunità di rispettare il territorio lavorando sui contrasti esistenti, condividendo i risultati apertamente con la comunità” è questo un altro obiettivo di Murales Senza Frontiere. L’idea primaria, spiegano i responsabili, si basa sul tentativo di “combattere l’esclusione sociale divenuta un fenomeno sempre più insostenibile soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, proponendo diverse attività manuali atte a rivitalizzare gli stimoli comunicativi personali e collettivi”. La realizzazione di un’opera d’arte “pubblica” ha il merito di mettere “tutti nelle condizioni di agire concretamente sul proprio contesto quotidiano facendo acquisire ai giovani e alla popolazione della città una rinnovata consapevolezza delle proprie capacità, smorzando così la mancanza di fiducia in sé e nelle potenzialità del proprio territorio”.

Murales Senza Frontiere coinvolge artisti nazionali e internazionali. Il prossimo progetto sociale sarà presso la Steiner Academy di Kathmandu (Nepal) in collaborazione con Green Farm Movement di Bologna che “sta raccogliendo partecipanti al fine di finanziarne la realizzazione secondo una formula di turismo sostenibile, proponendo un programma multidisciplinare diretto agli alunni e ai viaggiatori, interessati a vivere un’esperienza di arte sociale congiunta”. Il programma prevede la realizzazione di un murales nella scuola di ispirazione steineriana con la partecipazione degli insegnanti locali e 40 bambini. Questo laboratorio “partecipato ed itinerante”, sarà congiunto ad un altro realizzato in una fattoria didattica e centro di ricerca in permacultura, situata in un piccolo villaggio distante qualche ora dalla capitale. Il viaggio è previsto tra l’8 e il 19 gennaio, vi possono partecipare dalle 4 alle 8 persone. Artisti e viaggiatori saranno non solo fruitori ma “attori attivi nella costruzione dei dipinti murali”. (sabrina lupacchini/slup)

Fonte: Redattore sociale

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