LA RETE FA LA FORZA: un network sulla musicoterapia e le terapie espressive

Condividere è ricevere…

socialnote1Un social e tanti siti per approfondire i temi legati alla musicoterapia e alle terapie espressive, per farsi conoscere, scambiare idee, esperienze, suggerire risposte o fare domande….

La rivista www.musicoterapia-anziani.eu in collaborazione con ARTeSOCIALE.it ha dato vita al Network sulla Musicoterapia. Una rete di siti, servizi e informazione sulla musicoterapia e sulle terapie espressive: arte, danza, teatro. Il Network che aggrega il maggior numero di notizie, documenti, ricerche, eventi e molto altro ancora, si propone di creare anche una piattaforma di interazioni tra professionisti: musicoterapeuti, arteterapeuti, tecnici delle terapie espressive, appassionati, familiari ecc. Il contenitore sarà fruibile a tutti gratuitamente, con materiali aggiornati, profili personalizzati, proposte, schede informative, video, opinioni e commenti.

Ogni sito creato ha specifiche peculiarità: potete tenervi informati o contribuire voi all’informazione; creare schede tecniche; proporre testi studio o casi di cui vi state occupando; contribuire alla realizzazione della wikienciclopedia a tema; creare un profilo Social personale  e professionale attraverso il quale proporre laboratori, segnalare seminari, convegni, eventi ecc.

Per collaborare con noi, entrate nei vari servizi (tutte le iscrizioni sono gratis)

Ogni invio o proposta redazionale per essere pubblicato deve essere accompagnato dalla liberatoria firmata dall’autore. La collaborazione è gratuita.

Contatatti e info: roberto.bellavigna@gmail.com

Video di presentazione

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Creatività nella relazione: laboratori esperenziali per rendere qualitativo il lavoro di cura

lauraNato dall’incontro tra il mondo dell’espressione artistico-musicale e quello del lavoro sociale il laboratorio “Creatività nella relazione” è un progetto curato e condotto dalla dott.ssa Laura Traversi (assistente sociale) e dal maestro David Wilkes Benini (musicista). Due mondi diversi che hanno un minimo comune denominatore “entrambi possono esprimere il proprio potenziale nell’atto creativo di cui sono generatori attraverso la capacità di ascolto, lettura e interpretazione della realtà”. A conferma del valore professionale attribuito ad un percorso sperimentale e innovativo allo stesso tempo, il laboratorio è accreditato dall’Ordine regionale assistenti sociali del veneto con 16 CF (per frequenza non inferiore all’80% delle ore complessive).  Il laboratorio che è rivolto ad assistenti sociali, educatori, operatori socio assistenziali, propone  la sperimentazione di nuove tecniche ed esercizi, tra quelli utilizzati da Benini, per sviluppare la creatività di musicisti, artisti e in generale di quanti sentono di vitale importanza coltivare gli aspetti qualitativi del proprio lavoro. Le attività pratiche di gruppo, i facili esercizi corporei e la sperimentazione di particolari setting di espressione, forniranno ai partecipanti gli stimoli per una autoriflessione e più consapevolezza del proprio modo di stare nella relazione. Relazione che si nutre di contatti e scambi continui

Senza titolo-1Ci sono dimensioni come il saper ascoltare ciò che succede, il saper osservare e comprendere la persona che si ha di fronte, verso le quali siamo chiamati per lavoro e per professione ad avere una responsabilità, il lavoro dinamico che si fa attraverso un laboratorio espressivo aiuta a scoprire attraverso un’esperienza concreta cosa significa guardare l’altro, capirlo, adattarsi alle sue necessità, comprendere come egli è veramente, al di là dell’idea che abbiamo di lui. Aiuta a d esplorare aree che purtroppo né l’università ne la formazione scolastica frontale ci permette di esplorare.

Durante il percorso, spiega Laura Traversi in un video “si parla poco e si lavora molto, si fa una esperienza diretta di quello che spesso si apprende solo attraverso i libri. “La vita quotidiana è fatta di mille abitudini di mille routine – prosegue David Wilkes Benini – di cui spesso non ci accorgiamo e mi viene bene portare queste cose alla luce in ambito artistico, cercare di rimuoverle in maniera che le persone possano fare sempre scelte”. Esercitarsi ad essere più autonomi rispetto agli schemi convenzionali, culturali, liberi dai pregiudizi e dalle abitudini, questi gli obiettivi principali. (s.lup)

Il Laboratorio si articolerà in 4 incontri, per complessive 16 ore di attività: sabato 18 e domenica 19 maggio/sabato 25 e domenica 26 maggio.
Tutti gli incontri si svolgeranno a Piove di Sacco presso gli spazi della Soc. Cooperativa Sociale “Magnolia”

Il video di presentazione realizzato  per il lancio del laboratorio
Note organizzative costo e contatti – clicca qui

Vi racconto “La casa che abito”. Concorso di fumetto e illustrazione

Creativi, fumettisti, animatori, vignettisti, illustratori, grafici, disegnatori, artisti e altro ancora che inizino a scaldare matite, tavolette grafiche, penne-pennini-pennelli e pennarelli per partecipare al al seconfoto-2do Concorso di fumetto e illustrazione La casa che abito.

Non ci sono limiti di età per partecipate al contes   promosso dall’Associazione Culturale Rule-Hot, in collaborazione con Provincia di Pesaro Urbino – progetto europeo Youth Adrinet, Scuola Internazionale di Comics, Lucca Comics & Games e Wacom.

Narrate a fumetti o solo con illustrazioni la casa che abitate, sia essa fisica, reale, psicologica, emotiva, sentimentale, fantastica, concreta o astratta, basandovi su racconti, esperienze e storie verosimili tratte dalla quotidianità, oppure usate elementi fantastici purché funzionali alla tematica del concorso. Scaricate il bando, mettetevi all’opera e spedite le tavole entro sabato 8 giugno 2013. Potete essere voi i vincitori di questi premi

Il BANDO: “La casa che abito”

Incontri umani sulle corsie degli ospedali: io e Pietro

Quando il lavoro è fatto ad ‘arte’…

L’arte del “prendersi cura”
Prosegue la raccolta dei racconti, che vogliono segnalare quelle situazioni in cui l’incontro tra il paziente e il suo medico curante, l’infermiera e nello specifico in questo caso la terapista della riabilitazione, è basato anche e soprattutto sulla relazione tra le persone. L’arte del prendersi cura non è un motto ma è necessariamente la base di ogni buona riuscita riabilitativa.

Ricordiamo come nel precedente racconto che molti anziani hanno un linguaggio duro, spesso espressioni colorite, scandite da parolacce, che sono più un intercalare che una vera e propria imprecazione, non le abbiamo omesse perché appartengono al naturale e personale linguaggio che contraddistingue anche il tono caratteriale della persona che si ha davanti, le abbiamo accompagnate da alcuni puntini… come fossero BIP tra le parole. Per motivi di privacy i nomi delle persone saranno inventati. Tutto il resto è realtà. Buoni incontri.

Pietro “sguardo fisso ma vigile”

Dal racconto di Sabrina Girotti

Foto_Parkinson_2Un uomo tutto di un pezzo e non soltanto metaforicamente! Affetto dal Morbo di Parkinson, quindi molto rigido sia nel corpo che negli arti. Il viso imperscrutabile che accenna ad un lieve sorriso quando bonariamente gli faccio delle battute. Se ne sta sempre da solo, seduto sulla carrozzina, sguardo fisso ma vigile. Ha il viso squadrato, che stranamente ispira tenerezza, viene voglia di prendergli le ‘guanciotte’.

E’ un uomo di poche parole e quando le pronuncia sembra proprio scortese, brusco. Allora gli chiedo se è di cattivo umore e lui mi guarda da dietro i suoi occhiali spessi come un fondo di bicchiere e risponde “no perché? Sto bene”. Per il tono con il quale si esprime viene scambiato da tutti come un tipo “ignorante” ed invece è dolcissimo. Si muove come fosse un burattino. Sono pochi gli argomenti che lo interessano, uno sono i soldi della pensione e l’altro un acquisto che ha fatto di un orologio d’oro in televisione, ma non era quello che aveva ordinato. E allora mi racconta mille volte che ha dovuto metterci l’avvocato ecc. ecc. Un giorno gli dico che la domenica successiva sarei andata nel suo paese, risponde “che me ne importa”, “ma Pietro mi hai risposto gentilmente?” gli faccio notare, e lui “Ah madonna sì”. Non voglio immaginare cosa sia per lui rispondere male!

Mi vorrebbe portare in crociera ma non sa se ci riuscirà. Mi promette di portarmi a mangiare il pesce a Civitanova. Vengo a sapere che gli piaceva molto ballare specialmente il valzer lento, precisamente il “Valzer delle candele”. Riesco a procurarlo e…iniziano le danze. I primi tentativi sono veramente difficoltosi, poi dopo un po’ di giorni riusciamo a fare qualche passo, ma lui vuole girare e allora giriamo. Abbiamo anche un piccolo pubblico che applaude. Come descrivere la sua espressione di gioia! Un’infermiera un giorno con il cellulare ci riprende. Non l’avesse mai fatto. Tornato a casa telefonava tutti i giorni per averlo e naturalmente è stato accontentato. E’ una buona forchetta e vuole mangiare da solo ma siccome ha serie difficoltà il cibo va a finire in tavola, per terra, appiccicato sulle sue guance, raramente arriva alla bocca e così ha sempre fame. In certi momenti mi sembra proprio un bambino e mi verrebbe voglia di stringerlo forte forte. Gli chiedo se a casa sta davanti alla televisione, “sì spenta” risponde. Il giorno delle dimissioni vado a salutarlo, dandogli due ‘baciotti’ sulle guance, lui mi guarda, sorride e dice”mi manchi”. Me ne vado per nascondere le lacrime che stanno venendo giù.

“Scrivo dunque sono”. Reading poetico letterario (29 marzo 2013)

1-c5b25adf73Affermare la propria esistenza, in un mondo dove le persone che vivono ai margini si muovono invisibili tra le strade della nostra città. Questo è lo spirito che ha dato impulso a  “Scrivo dunque sono” il reading poetico letterario realizzato al Centro Polifunzionale “Train de Vie” di Pescara che avrà luogo per la prima volta nelle Marche, venerdi 29 marzo alle ore 18,00, presso la libreria Rinascita di Ascoli Piceno. L’iniziativa si svolge in collaborazione con l’associazione On The Road Onlus e la fondazione Carisap di Ascoli Piceno nell’ambito del progetto PartecipAttivi.

L’evento è l’occasione per proporre a tutta la cittadinanza gli elaborati più significativi frutto dei laboratori di scrittura creativa promossi nell’ambito del progetto “Violence in Transit” e realizzati al Centro Polifunzionale “Train de Vie” di Pescara. Da diversi anni “Train de Vie” presente nella zona circostante alla stazione ferroviaria di Pescara si occupa di marginalità e nello specifico di persone senza dimora, donne vittime di tratta e in particolare giovani coinvolti in fenomeni di violenza legati a spaccio di droga, prostituzione, devianza urbana.

I testi sono stati scritti da un gruppo eterogeno di utenti del Centro, grazie ai contatti presi e al lavoro di strada svolto dagli operatori del progetto “Violence in Transit”, i ragazzi sono stati avvicinati ed è stato loro proposto di partecipare ad attività di animazione e aggregazione del Centro “Train de Vie”. Il tratto, lo scrivere, è la prova che essi non hanno abbandonato la vita, i legami, la loro storia. È una prova tangibile della loro voglia di esperire nuove relazioni, di comunicare, di sentirsi vivi. Un modo per  sensibilizzare e testimoniare, e per esprimere e portare alla luce risorse e competenze.

Nello specifico l’evento prevede la lettura e la drammatizzazione di alcuni scritti dei partecipanti ai laboratori da parte del regista e attore Lorenzo Marvelli in collaborazione con l’attrice Ida D’Andrea della compagnia Errori di Trasmissione e con l’accompagnamento musicale al piano di Massimiliano Elia.

Scrivo dunque sono
Reading poetico letterario

29 marzo 2013 ore 18:00
presso Libreria Rinascita di Ascoli Piceno
– Ingresso gratuito –

Fonte: On the Road onlus