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Creatività nella relazione: laboratori esperenziali per rendere qualitativo il lavoro di cura

lauraNato dall’incontro tra il mondo dell’espressione artistico-musicale e quello del lavoro sociale il laboratorio “Creatività nella relazione” è un progetto curato e condotto dalla dott.ssa Laura Traversi (assistente sociale) e dal maestro David Wilkes Benini (musicista). Due mondi diversi che hanno un minimo comune denominatore “entrambi possono esprimere il proprio potenziale nell’atto creativo di cui sono generatori attraverso la capacità di ascolto, lettura e interpretazione della realtà”. A conferma del valore professionale attribuito ad un percorso sperimentale e innovativo allo stesso tempo, il laboratorio è accreditato dall’Ordine regionale assistenti sociali del veneto con 16 CF (per frequenza non inferiore all’80% delle ore complessive).  Il laboratorio che è rivolto ad assistenti sociali, educatori, operatori socio assistenziali, propone  la sperimentazione di nuove tecniche ed esercizi, tra quelli utilizzati da Benini, per sviluppare la creatività di musicisti, artisti e in generale di quanti sentono di vitale importanza coltivare gli aspetti qualitativi del proprio lavoro. Le attività pratiche di gruppo, i facili esercizi corporei e la sperimentazione di particolari setting di espressione, forniranno ai partecipanti gli stimoli per una autoriflessione e più consapevolezza del proprio modo di stare nella relazione. Relazione che si nutre di contatti e scambi continui

Senza titolo-1Ci sono dimensioni come il saper ascoltare ciò che succede, il saper osservare e comprendere la persona che si ha di fronte, verso le quali siamo chiamati per lavoro e per professione ad avere una responsabilità, il lavoro dinamico che si fa attraverso un laboratorio espressivo aiuta a scoprire attraverso un’esperienza concreta cosa significa guardare l’altro, capirlo, adattarsi alle sue necessità, comprendere come egli è veramente, al di là dell’idea che abbiamo di lui. Aiuta a d esplorare aree che purtroppo né l’università ne la formazione scolastica frontale ci permette di esplorare.

Durante il percorso, spiega Laura Traversi in un video “si parla poco e si lavora molto, si fa una esperienza diretta di quello che spesso si apprende solo attraverso i libri. “La vita quotidiana è fatta di mille abitudini di mille routine – prosegue David Wilkes Benini – di cui spesso non ci accorgiamo e mi viene bene portare queste cose alla luce in ambito artistico, cercare di rimuoverle in maniera che le persone possano fare sempre scelte”. Esercitarsi ad essere più autonomi rispetto agli schemi convenzionali, culturali, liberi dai pregiudizi e dalle abitudini, questi gli obiettivi principali. (s.lup)

Il Laboratorio si articolerà in 4 incontri, per complessive 16 ore di attività: sabato 18 e domenica 19 maggio/sabato 25 e domenica 26 maggio.
Tutti gli incontri si svolgeranno a Piove di Sacco presso gli spazi della Soc. Cooperativa Sociale “Magnolia”

Il video di presentazione realizzato  per il lancio del laboratorio
Note organizzative costo e contatti – clicca qui

ATELIER ARTISTICI SOCIALI: attivi dal 4 agosto 2012

“Produciamo UMANITA'”

L’arte per l’incontro….

Dal 4 agosto si attivano gli Stage di Arte e Teatro Sociale al VALTARO SUMMER MUSIC – Tarsogno (PARMA) 4 Agosto 2012.

Piano delle attività
Esperienze di arte visiva e teatro per un percorso di ricerca personale e sociale. L’intento è quello di
attivare attraverso “creatività” e “fare insieme” situazioni di incontro “umano” che facciano comprendere alcuni fenomeni sociali. Attraverso la visione delle video-animazioni Strisce a Tratti, integrate da proposte artistiche, affronteremo temi quali: la perdita (materiale e affettiva), il disagio interiore, la solitudine, l’abbandono.

Strisce a Tratti
“Matilde e il tempo” Temi: Alzheimer, ricordo, famiglia
“Costantino e il senza” Temi: senza dimora, perdita materiale, abbandono
“Caterina” Temi: solitudine, psichiatria, perdita autonomia
“Rosa e il dove” Temi: immigrazione, radici, appartenenza
“Annetta la cartonera” Tema: ricerca dei sogni, senso del dovere, lavoro

Proveremo ad ascoltare, raccontare, comunicare, conoscere. Produrremo storie, desideri, condivideremo
delusioni, valorizzeremo sogni.

Metodologia e tecniche. Nel laboratorio ci saranno materiali di ogni tipo per essere usati e sperimentati in tutta libertà. Si realizzeranno lavori da soli, in coppia e/o in gruppo. Nessun commento ai prodotti creati, né valutazione, solo racconto e condivisione di quel che l’esperienza ha messo in moto. L’espressione grafico plastica e corporea, verrà usata per evidenziare, svelare intuire, accennare, sottoindendere… Le tecniche utilizzate saranno legate all’ambito delle Artiterapie e del Counseling espressivo. Per l’ambito teatrale si utilizzeranno esercizi di carattere psicofisico che permetteranno ai partecipanti di entrare in comunicazione con “gli altri” del gruppo. Inoltre giochi collettivi e di fiducia, esercizi di espressione corporea, improvvisazioni individuali e collettive, giochi di ruolo.

…l’opera d’arte…sei tu…

 

Per  informazioni ARTI E SUONI 

Scarica il Depliant

 

GLI STAGE PROSEGUIRANNO DURANTE TUTTO L’ANNO….

Scritti da voi… Invecchia chi non gioca

L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.” George Bernard Shaw

Questa bellissima frase è stata ispiratrice del mio libro. Sono ormai molto diffusi i lavori di ricerca sul cervello che parlano della necessità di stimolare le connessioni neuronali per evitare l’invecchiamento. Molti scienziati ci parlano del bisogno di mantenere viva l’attività cerebrale cercando nuove possibilità, imparando a suonare uno strumento o a parlare altre lingue, insomma, mantenendo una vita attiva e ricca di esperienze. Altri lavori non meno importanti hanno evidenziato il comportamento dei neuroni nell’attività creativa. In questi casi, le cellule cerebrali sembrano aprire tutte le possibilità di connessioni a 360°.  Di fatto, si sa che una vita di routine in cui i nostri movimenti si ripetono meccanicamente ci fa pensare sempre nello stesso modo. Come se camminassimo sempre lo stesso sentiero e guardassimo sempre lo stesso paesaggio. Uscire una volta dal solito percorso e guardare in diverse direzioni, ci fa scoprire cose che non avevamo mai visto.

Che cosa c’entra questo con il gioco? Il gioco e la creatività vanno sempre mano nella mano. Mentre si gioca, si esperimentano moltissimi aspetti che riguardano il corpo, l’emozionalità e l’energia dell’individuo. Il corpo assume posture e realizza movimenti non convenzionali, svegliando archivi della memoria muscolare che smuovono emozioni e ricordi, mentre si aziona un meccanismo di equilibrio delle energie che fluiscono. Si stabiliscono rapporti personali che arricchiscono e facilitano l’auto-osservazione e soprattutto si stimola la produzione di endorfine che migliorano lo stato di umore. In situazioni ludiche divertenti i giocatori ridono stimolando e ossigenando organi interni e muscoli. Ci sono giochi che promuovono la competizione sviluppando atteggiamenti di sfida e superamento degli ostacoli, temperanza e volontà. Altri invece, mettono l’accento sulle relazioni interpersonali e sull’integrazione per favorire lo sviluppo di una emozionalità sana e di contenimento.

Tutti i giochi sono utili e tutti ci offrono possibilità di crescita personale. Nel mio lavoro, però, mi sono soffermata a valutare tutte le possibilità del gioco cooperativo, di quello in cui non ci sono vincitori ne vinti, in cui possa essere bandito il concetto di giudizio per permettere l’espressione della libertà totale.
Quest’ultima premessa sembra sia essenziale per sviluppare un momento creativo, cosa che può essere raggiunta attraverso un’attività ludica ben programmata. Ed ecco che ci incontriamo. Mentre l’individuo gioca è capace di stimolare le connessioni neuronali come nell’atto creativo. Di fatto, succede che un artista a lavoro si potrebbe dire che stia giocando. In alcune lingue i due concetti s’intrecciamo: suonare uno strumento musicale, in inglese si dice “to play” che vuol dire anche “giocare”. L’azione di giocare, per essere una pulsione vitale che nasce con l’essere umano per facilitare il suo adattamento all’ambiente fisico e sociale, per sopravvivere e svilupparsi, sembra essere la più indicata per mantenere una vita sana e creativa. Non stiamo parlando soltanto del gioco nell’infanzia, bensì della necessità di sperimentare situazioni ludiche anche nella vita adulta. Nella società attuale è stato imposto il concetto di dover lavorare per produrre, ma soprattutto, quello di dover soffrire per forza. Siamo stati abituati ad associare lavoro con sforzo, noia e sofferenza. Se una persona si diverte nel suo lavoro, viene considerato un “non lavoro”, un hobby. Forse sia arrivato il tempo di cambiare il paradigma. Forse sia il momento di recuperare la nostra capacità ludica per tornare a gioire e riacquistare la possibilità di sentirci autentici, liberi e consapevoli di noi stessi.
Vi invito a provare altri sentieri guardando in alto per scoprire un paesaggio nuovo ogni giorno…

LIBRI – Giocare è una cosa seria

“Ludicità” di Alicia Beatriz Barauskas

Alicia Barauskas nasce a nel 1956 a San Nicolás de los Arroyos – Argentina, risiede in Italia dal 1991. È professoressa di educazione pre-scolare, specialista nel gioco e l’educazione attraverso l’arte, attrice, animatrice, tecnico per l’handicap (autismo), operatrice in Musicoterapia Evolutiva e docente di Biomusica International. La sua maggiore esperienza si sviluppa nel campo dell’insegnamento e i suoi studi si concentrano nella possibilità di migliorare la qualità di vita del bambino di oggi.  Tiene corsi di formazione della sua materia Ludicità per Operatori in Biomusica in tutto il mondo, specialmente in Italia, Cuba, Spagna, Inghilterra e Argentina.

Ho voluto sviluppare un’idea. Ho giocato nel senso più serio e profondo del ‘giocare’ a immaginare che le tecniche ludiche potessero essere utili nel meraviglioso percorso della nostra evoluzione. Ho ipotizzato che attraverso il gioco individuale e collettivo si potesse aiutare l’essere umano ad impegnarsi a mantenere l’attenzione nel presente, nel divertimento e l’allegria, togliendo tutta la sfumatura banale che a questi termini può essere attribuita e ripristinando invece la loro potenziale positività. Ho provato a pensare ad un lavoro di autoconoscenza, per vincere le paure e la sofferenza di tutti i giorni. Gi sguardi luminosi ed i sorrisi spettinati e sudati dei partecipanti me l’hanno confermato

Il libro, ricco di informazioni anche tecniche contiene anche un Dvd con una selezione di giochi.