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La banda dei “nonni graffitati” on the road

lata65_5Li abbiamo incontrati quasi tutti, dai nonni che salvano i bilanci famigliari, a quelli attivi nel volontariato, dai “vigili” all’uscita delle scuole in attesa dei bambini, ai nonni al computer, in palestra a teatro, autosufficienti o non, pieni di risorse, fragili, decisamente soli …ma dei “nonni graffitari” ne vogliamo parlare?

Sorridenti, colorati, appassionati e creativi, tutti in strada e con in mano una bomboletta spray. In Portogallo, precisamente a Lisbona c’è una banda di “nonni graffitari” fanno parte di un grande progetto “Lata 65”,  laboratorio di arte urbana, che ha l’obiettivo di realizzare attività artistiche per gli anziani per farli incontrare anche con i più giovani attraverso workshop mirati ad insegnare loro la storia della street art e la sua applicazione tecnica e pratica.

lata5Dietro al progetto ci sono Lara Seixo Rodrigues di WOOL Urban Arts Festival e Fernando Mendes di CoWork Lisboa.

Andare contro uno stile di vita sedentario, apatico, stimolare gli anziani verso una vita intellettivamente attiva. Questo è l’obiettivo principale. Trovare il tempo per divertirsi è fondamentale ad ogni età. Un’esperienza coinvolgente che ha da subito  coinvolto moltissime persone…che ne dite di proporla in Italia? (slup)

 

 

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Eco graffiti fatti con il muschio

Fonte: Redattore sociale

A volte sono vere e proprie opere d’arte, più spesso semplici atti vandalici. Stiamo parlando dei graffiti: scritte, disegni, dipinti che adornano o imbrattano i muri delle nostre città. Ora, alcuni artisti di strada stanno sperimentando una nuova via, quella dei graffiti “ecologici”. A sostituire l’impiego di bombolette e vernici un elemento completamente naturale, vivo: il muschio.

Ne parla un articolo di Romina Muccio su Architetturaecosostenibile.it. Questa forma di street art è conosciuta come MOSS graffiti. Sono veri e propri murales che hanno il vantaggio di non essere nocivi per l’ambiente, di essere facilmente removibili ed avere una vita limitata nel tempo. “Tale novità – si legge nell’articolo, – ha fatto in modo che il comune graffito vandalico fosse riconvertito in segno creativo diventando, con il tempo, parte integrante del paesaggio urbano”.
Una delle specialiste in MOSS Graffiti è Edina Tokodi, in arte Mosstika, artista ungherese che ha creato una sorta di green guerrilla urbana. “L’artista, – si legge nell’articolo, – rifacendosi alla tecnica dello stencil applicato su diverse superfici, siano esse in legno o cemento, è stata in grado di creare le figure più disparate che attirano i passanti, colpiti e presi dall’accarezzare le soffici superfici verdi” .

I Moss graffiti non sono da intendersi solo ed esclusivamente come gesti creativi, ma sono in grado diriqualificare facciate e rivitalizzare quartieri del tutto edificati, nei quali non trova spazio il verde. E’ quello che fa lo spagnolo  Spy. Con la sua opera Grow (la crescita) è intervenuto sulla parete della biblioteca del Campus de la Bouloie di Besançon, in Francia. Grow è una vite americana intagliata in una forma circolare che cambia colore a seconda della stagione, passando dal verde di primavera al rosso e giallo autunnale fino a perdere le proprie sembianze cromatiche in inverno.

C’è poi chi unisce il muschio alla parola, come Anna Garforth, ideatrice del progetto MOSSenger: scritte, versi poetici, frasi ad effetto intagliate nel muschio ed attaccata con colle naturali sulla superficie dei punti più degradati di Londra.

“La strategia dell’ecograffito è una vera e propria esternazione di una cultura fuori dal comune, che unisce il rispetto per l’ambiente e la volontà di divulgare il proprio estro in forme e messaggi più che legali. Lo scopo preponderante è quello di voler condividere creativamente messaggi che diventano particolarmente efficaci sia perché alla portata di tutti, sia perché in grado di far riflettere e indirizzare a comportamenti più consoni e rispettosi dell’ambiente” – conclude l’articolo.