Category: Minori

L’appello di Agal agli artigiani per aiutare i bimbi leucemici

L’Associazione genitori e amici del bambino leucemico (Agal) lancia un appello per raccogliere manufatti artistici e creativi da presentare al pubblico della più grande kermesse dell’artigianato mondiale e raccogliere fondi a beneficio dei bambini leucemici.

L’Agal che dal 1982 accoglie gratuitamente le famiglie e i bambini in cura al Policlinico di Pavia, lancia un appello di solidarietà a tutti i creativi italiani. In occasione di Artigiano in Fiera (3-11 dicembre, Fieramilano Rho), la più grande Kermesse dell’artigianato mondiale, Agal proporrà al pubblico i manufatti di tutti coloro che avranno messo creatività e solidarietà al servizio dei bambini malati. In questo modo si raccoglieranno fondi per continuare a dare ospitalità ai bambini e alle loro famiglie e sostenere le tante attività necessarie al funzionamento della struttura; in uno stand interamente dedicato all’Associazione.

La chiamata di Agal è rivolta a tutte le artigiane e gli artigiani d’Italia (professionisti o semplici appassionati), che potranno aiutare l’associazione donando gratuitamente i propri manufatti, lavori e lavoretti, che saranno esposti e proposti in Fiera contribuendo a sostenere le attività di aiuto che l’Associazione porta avanti da 40 anni.

Chi desidera aderire potrà inviare i propri manufatti cedendoli gratuitamente ad Agal entro il 15 novembre 2022.

Indirizzo: Associazione Agal, Casa Mirabello, Via Mirabello 246, 27100 Pavia PV. Chi lo desidera potrà contrassegnare i lavori con un’etichetta che indichi il proprio nome. 

Info: www.facebook.com/associazioneagal, www.instagram.com/agal.odv, insiemeperagal@gmail.com  

Finissage mostra del fotografo Nicola Vinci e proiezione del filmostra CHILD ABUSE

Martedì 15 giugno alle ore 18, Zu.Art giardino della arti di Fondazione Zucchelli ospita il finissage della mostra dedicata al lavoro del fotografo Nicola Vinci con proiezione del filmostra “Child Abuse” (ideazione, direzione artistica, sceneggiatura di Eleonora Frattarolo e regia di Davide Mastrangelo), entrambi a cura di Eleonora Frattarolo e già esposti a partire dal 7 maggio nella galleria Stefano Forni di Bologna. Per l’occasione, sarà proposto un dibattito sul tema degli abusi sui minori, a cui parteciperanno, dopo il saluto istituzionale della presidente di Fondazione Zucchelli Rita Finzi:
Eleonora Frattarolo, docente di Beni Culturali e Ambientali, Accademia di Belle Arti di Bologna
Marcello Lanari, direttore pediatria d’urgenza, Policlinico di Sant’Orsola-Malpighi
Maurizio Stupiggia, docente Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Statale Milano.

Due opere fotografiche di Nicola Vinci. A sinistra, Ho tolto la mia pelle. A destra, I viaggiatori.

“Il progetto Child Abuse nasce come segmento del progetto europeo ProChild, in cui sono coinvolti sei Paesi europei, capofila l’Italia con il Policlinico di Sant’Orsola-Malpighi, Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna, Genus Bononiae – Musei nella Città. Il filmostra ha coinvolto 15 artisti, 4 galleristi, il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna”.

Zu.Art giardino delle arti
Vicolo Malgrado 3/2, Bologna – Ingresso libero su prenotazione obbligatoria scrivendo alla mail arte@galleriastefanoforni.com. L’incontro si terrà in sicurezza e in conformità con le vigenti regole per contrastare la diffusione del Covid-19.

In Italia, Turchia e Nepal, i “Murales senza frontiere” raccontano mondi possibili e senza confine

L’arte non ha confini, attraversa ogni muro, è un ponte capace di collegare le persone al di là della loro appartenenza geografica, politica, religiosa, generazionale. Al di là di ogni possibile diversità. Lo sanno bene gli ideatori di Murales Senza Frontiere progetto di promozione sociale proposto all’organizzazione no-profit “Her Yerde Sanat” Mardin (Turchia) in collaborazione con l’associazione italiana Circo all’inCirca di Udine, presente da diverso tempo nel Kurdistan Turco. Lo scopo per cui nasce è quello di realizzare laboratori d’arte formativi in contesti di disagio urbano, ispirandosi a simboli di pace, tolleranza e rispetto dei diritti umani e scegliendo la creatività “come mezzo educativo quotidiano per lo scambio comunicativo”.

Nel biennio 2014/2015 più di 100 bambini siriani, turchi e kurdi, delle scuole elementari di Mardin hanno partecipato ai laboratori di pittura su pannelli scenografici e alla decorazione di un murales collettivo lungo 50 metri. Partecipavano al programma “Play for no war – Social art school”. I disegni realizzati sono stati utilizzati come bozzetti per la composizione del dipinto finale appoggiato logisticamente e patrocinato dal Museo Archeologico e dalla municipalità di Mardin. Negli anni 2016 e 2017 uno sviluppo incrociato del progetto con l’Italia, atto a sensibilizzare nell’ambito del programma scolastico il tema dei confini, è stato avviato presso la scuola primaria Alberto Azzolini, qui nove classi hanno partecipato alla decorazione del giardino esterno completando 160 metri quadrati di superficie con il patrocinio del comune di Mirano (Venezia).

Foto: Murals Without Borders/Her Yerde Sana

Motivare i giovani e la popolazione locale a combattere gli stereotipi che nascono in zone dove il concetto di frontiera si irrigidisce; dando l’opportunità di rispettare il territorio lavorando sui contrasti esistenti, condividendo i risultati apertamente con la comunità” è questo un altro obiettivo di Murales Senza Frontiere. L’idea primaria, spiegano i responsabili, si basa sul tentativo di “combattere l’esclusione sociale divenuta un fenomeno sempre più insostenibile soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, proponendo diverse attività manuali atte a rivitalizzare gli stimoli comunicativi personali e collettivi”. La realizzazione di un’opera d’arte “pubblica” ha il merito di mettere “tutti nelle condizioni di agire concretamente sul proprio contesto quotidiano facendo acquisire ai giovani e alla popolazione della città una rinnovata consapevolezza delle proprie capacità, smorzando così la mancanza di fiducia in sé e nelle potenzialità del proprio territorio”.

Murales Senza Frontiere coinvolge artisti nazionali e internazionali. Il prossimo progetto sociale sarà presso la Steiner Academy di Kathmandu (Nepal) in collaborazione con Green Farm Movement di Bologna che “sta raccogliendo partecipanti al fine di finanziarne la realizzazione secondo una formula di turismo sostenibile, proponendo un programma multidisciplinare diretto agli alunni e ai viaggiatori, interessati a vivere un’esperienza di arte sociale congiunta”. Il programma prevede la realizzazione di un murales nella scuola di ispirazione steineriana con la partecipazione degli insegnanti locali e 40 bambini. Questo laboratorio “partecipato ed itinerante”, sarà congiunto ad un altro realizzato in una fattoria didattica e centro di ricerca in permacultura, situata in un piccolo villaggio distante qualche ora dalla capitale. Il viaggio è previsto tra l’8 e il 19 gennaio, vi possono partecipare dalle 4 alle 8 persone. Artisti e viaggiatori saranno non solo fruitori ma “attori attivi nella costruzione dei dipinti murali”. (sabrina lupacchini/slup)

Fonte: Redattore sociale

“Danzocolcuore per farti felice” spettacolo in favore dei bambini malati di cancro

Foto Teatro_bDanzocolcuore per farti felice” (direzione e regia di Walter Panzetti e scenografie di Tiziano dell’Acqua), è un evento benefico che si pone l’obiettivo di raccogliere fondi in favore dei bambini e adolescenti malati di cancro e le loro famiglie. 

Durante la serata (11 giugno a Milano), presentata da Paola Rota, sarà allestito uno stand per sostenere il Programma internazionale per l’oncologia pediatrica (Piop),  attivo in Ucraina, Marocco, Costa d’Avorio, India, Uganda e Italia. Soleterre tramite il Piop fornisce cure e sostegno a oltre 8.000 bambini malati.

Lo spettacolo di fine anno accademico è organizzato dalla scuola di danza Danzacolcuore in collaborazione con l’Organizzazione Umanitaria Soleterre – Strategie di Pace.

Dove: Teatro Barclays Nazionale di Milano (Via Giordano Rota, 1 – ore 19.45 – ingresso platea 14 euro, balconata 12 euro). È possibile prenotare i biglietti scrivendo all’indirizzo danzacolcuore@danzacolcuore.com o contattando lo 02 48751107.

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“Lo yoga e i bambini”: l’esperienza di una ricercatrice ed insegnante

Roberta Tommasini racconta la sua esperienza di ricercatrice ed insegnate di yoga

IMG_20160216_101142Roberta Tomassini vive tra le colline del fermano, nelle Marche e da quasi 20 si occupa e studia discipline che mirano al raggiungimento dell’equilibrio psicofisico e spirituale dell’essere umano. Il suo incontro con lo yoga è stato un incontro profondo, come lei stessa dice: “ La mia ricerca è partita da una profonda crisi d’identità, non mi riconoscevo con quello che provavo e facevo, non capivo il perché di certe ansie e non sentivo vera la mia strada. Il mio intuito mi ha portata a cercare subito lo Yoga nonostante non conoscessi nulla di ciò, ma dentro di me sentivo che mi avrebbe aperto un mondo…Così è stato”. Dopo il diploma d’insegnante nel 2010 ha cominciato ad insegnare agli adulti e dal 2014 ha iniziato a lavorare con le scuole elementari. Roberta è una ricercatrice poliedrica, tra le sue pratiche annovera: Reiki , cristalloterapia, tecniche vibrazionali di Baba Bedi, thetha healing, meditazione merkabah e yoga sciamanico. La sua ricerca l’ha condotta fino in Perù, terra che ama e visita spesso: “il Perù ha unificato tutte le mie ricerche donandomi la semplice saggezza degli antichi insegnamenti e permettendomi di integrare la mia vita di tutti i giorni con la mia vita spirituale”. Di seguito la sua esperienza con i bambini e lo yoga, attività nella quale crede moltissimo proprio per il grande valore educativo che tale pratica porta in sé.

IMG_20160112_113612Roberta vuoi parlarci della tua esperienza d’insegnamento dello yoga con i bambini della scuola elementare di Monte Urano, classi terze e quarte elementari?
L’esperienza è stata articolata in 8 incontri a cadenza settimanale ed è stata incentrata sul lavoro con i 4 elementi: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco. L’intento principale è stato quello di sensibilizzare gli alunni nel sentire cosa sono in profondità, nel riconoscere le proprie tensioni fisiche e scioglierle con dolcezza e delicatezza, nell’imparare a respirare per gestire la loro energia e trasformare le ansie quotidiane, che già a questa età iniziano a presentarsi, in energia creativa, nel comprendere che sono molto di più di quello che credono, che sono corpo, emozioni, pensieri e spirito, che sono delle Luci e devono risplendere nella loro unica bellezza. Lavorando con gli elementi, li ho aiutati e veicolati nel comprenderne la diversità e la loro importanza fondamentale per gli esseri umani e li ho portati a confrontarsi con gli elementi e ad identificarsi strettamente con le caratteristiche insite in ognuno di loro. E’ stato un lavoro sul corpo, sul respiro e sulla sensibilità psichica, un lavoro col suono e col silenzio. I bambini di oggi fanno un enorme difficoltà a stare fermi e soprattutto a stare in silenzio perché sono sovrastimolati e ipereccitati, ho notato una generale scarsa attenzione quando ci si approccia a loro in maniera asettica e descrittiva e al contrario un’attenzione profonda quando si trovano stimolati con immagini ed esempi concreti ed esperienze dirette. Così le esperienze che ho cercato di indurli a fare sono state esperienze vissute nel loro corpo, nel loro sentire come essere unici, usando la visualizzazione e la meditazione guidata e in molti di loro ho visto davvero una bella apertura e profondità.

IMG_20160218_120414Secondo te l’insegnamento dello yoga ai bimbi che significato può avere, possiamo dire che ha un valore sociale?
Io credo che l’insegnamento dello yoga abbia un alto valore sociale in quanto la crescita di un individuo basata sul rispetto dell’altro, in quanto parte di una creazione unica, sia il fondamento per creare un mondo armonioso e pacifico. La prima cosa da insegnare ad un bambino è quella di amarsi così com’è, e ad amare, di conseguenza tutto quello che lo circonda, sia esso un essere umano, animale, vegetale o minerale. Per fare questo un bimbo deve vivere questa armonia e questa pace e sapere che può trovarla dentro di sé.

Quanto tempo è durato il laboratorio? Hai/avete notato dei cambiamenti nei bimbi e/o nella classe dopo l’inizio della disciplina?
Il laboratorio si è articolato in 8 incontri a cadenza settimanale. I bambini alla fine della lezione risultavano molto più silenziosi e attenti. Dopo 8 settimane mi hanno confessato loro stessi di sentirsi molto più tranquilli e rilassati, da parte mia ho notato una maggiore profondità nell’avvicinarsi alla pratica.

IMG_20160119_112933Credi che lo yoga abbia un potenziale importante nell’educazione dei bambini?
Credo che sia fondamentale, come lo è anche per gli adulti. Per quanto riguarda i bambini credo che loro siano ancora più aperti e puri degli adulti, in un certo senso meno contaminati, per questo è più semplice entrare in contatto con le diverse parti del loro essere. Essendo più sinceri e puri riescono a raggiungere prima la verità che risiede dentro di loro.

Com’è stata accolta la tua proposta all’istituzione?
In realtà mi hanno cercata. Una maestra elementare mi ha proposto questo progetto che io ho accolto con molto piacere.

Come definisci la pratica dello yoga?
Definisco la pratica dello yoga come illuminante, riequilibrante e un potente rimedio contro la chiusura e l’ignoranza umana. (Roberta Fonsato)