Category: Senza Categoria

Bologna, NEW SPACES-NEW ENTRIES. Inaugurazione mostra 20 ottobre

Barbara Baroncini, Senza titolo, nell’ambito della mostra Come buoni vicini presso la Certosa di Bologna, 2014.
Venerdì 20 ottobre 2023, alle ore 18, la Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna inaugura la mostra NEW SPACES | NEW ENTRIES negli spazi appena rinnovati di via Centotrecento, sede del centro culturale. La mostra presenta le opere di Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide Trabucco che entrano a fare parte della collezione del Collegio, al termine del periodo trascorso dai giovani artisti e artiste nelle sue antiche sale in qualità di borsisti beneficiari di una residenza artistica.  L’esposizione è allestita all’interno della nuova sala espositiva che prima ospitava la gipsoteca, ora trasferita nella sala attigua.

Il progetto di ripristino dello spazio mostre e del giardino interno a cui si affaccia è stato curato da Nicola Melinelli, con l’intento di preservare la storia del Collegio, attraverso il recupero architettonico dei suoi punti di forza, valorizzandola con elementi contemporanei, così come nell’area verde le piante nobili sono accostate a quelle selvatiche per una multidiversità inaspettata e sorprendente. Il Collegio Venturoli fu fondato nel 1825 grazie al lascito dell’architetto Angelo Venturoli (1749-1821), prendendo sede in un palazzo della fine del XVII secolo, a pochi passi dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Secondo le volontà testamentarie di Venturoli, l’istituzione fu destinata ad accogliere ed assistere i giovani bolognesi inclini alle arti. Fino al 1930, l’istituto funzionò come una vera e propria scuola di formazione artistica, dopodiché la funzione didattica lasciò il posto all’accoglienza di giovani artisti già iscritti alle scuole pubbliche ai quali veniva erogato un assegno mensile e un locale adibito ad atelier personale. Nel 1993 nasce la Fondazione Collegio Artistico Venturoli, spazio culturale che ha raccolto le finalità dell’antico Collegio e, sempre attraverso un pubblico concorso a cadenza periodica, seleziona i giovani artisti ai quali fornisce borse di studio e spazi ad uso studio dove poter compiere la propria ricerca artistica. Il Collegio conserva fin dalla sua creazione l’archivio storico di Angelo Venturoli e le sue collezioni (il corpus integrale dei suoi disegni e raffetti, i libri, la corrispondenza e la sua preziosa raccolta scientifica di marmi policromi). Nel frattempo il patrimonio artistico si è arricchito grazie alle opere donate dai borsisti al termine della propria residenza artistica per un totale circa di 300 opere a cui si aggiungono le nuove acquisizioni presentate ora in mostra. 

La donazione di Barbara Baroncini (Bologna, 1989) consiste nella documentazione fotografica dell’opera Contare sulle persone, creata in occasione di un Open Studio nel 2014. Si tratta di un’installazione generata da un sistema che proiettava sull’architettura del Collegio un numero all’entrata di ogni visitatore all’interno del cortile. La facciata si riempiva di un pattern di numeri come rappresentazione della presenza di ciascuna persona. Il pubblico era protagonista e affidatario della creazione dell’opera, avendo la possibilità di ridefinire il luogo e sentirsi parte di esso.  


Giacomo Gresleri (Bologna, 1991), ha lavorato su Villa Ghisilieri, situata nei pressi di Sasso Marconi, ennesimo esempio di mancata conservazione di un bene culturale. Secondo il giovane architetto, se si fosse riusciti a non lasciare che l’incuria e il tempo la rovinassero, oggi avremmo un esempio molto significativo ed interessante di ciò che significava vivere in epoca illuminista in Italia. Nell’ultimo decennio, tuttavia, sono stati attuati alcuni restauri e rimodernamenti del complesso. Finalità dei ridisegni (pianta e prospetti principali) presenti in mostra, è di rendere possibile una lettura più completa del significato e dell’importanza dell’edificio.

 Irene Fenara (Bologna, 1990) ha donato al Collegio l’opera Supervision. Il lavoro investiga il gesto che sta alla base di ogni operazione fotografica: il guardare. In particolare si concentra sulle telecamere di sorveglianza, dispositivi introdotti e diffusi per ragioni di controllo e sicurezza, che mostrano spesso immagini non chiare, sporcate da una serie di errori. La super visione alterata di una macchina rivede il mondo che la circonda in maniera autonoma, anche attraverso la presenza fisica della sua lente. Colori acidi e pixel giganti sono soltanto uno dei modi in cui vedono le videocamere di sorveglianza: strumenti di controllo ambientale accessibili da remoto utilizzando codici di sicurezza standard mai modificati dai proprietari. 

Il lavoro di Simona PaladinoSenza titolo, è un libro che raccoglie una serie di ricerche grafiche su carta. Ogni pagina costituisce una variazione sul concetto di punto, che è stato tracciato, impresso o disegnato con diversi strumenti. Il punto è un’entità geometrica senza dimensioni, appena percettibile. Come segno di interpunzione indica una pausa, un momento di silenzio. Il punto è il segno grafico che più si avvicina al grado zero, all’assenza. Le pagine sono state forate, incise, punzonate: azioni che generano leggeri spessori sulla carta, di appena qualche millimetro, ma sufficienti ad alterare la bidimensionalità del foglio. Da superfici piatte e astratte, le pagine diventano come sottilissime sculture, dove uno scarto d’ombra rivela la trama di segni che vi è impressa. 

confórmi (conformi.tumblr.com | @conformi_ ) di Davide Trabucco (Bologna, 1987) è un progetto in progress iniziato nel 2015. Il lavoro incentra la sua ricerca in modo determinante sull’iconografia e la ricorsività di alcune forme e strutture compositive, lavorando così anche su un piano non solo strettamente formale, ma anche di significati variabili o antitetici che queste forme assumono. Attraverso la tecnica del montaggio di due immagini tratte dall’archivio personale dell’artista, viene creata una nuova immagine, che viene codificata in modo differente da ogni fruitore. confórmi diventa così principalmente un lavoro sull’atto di guardare le immagini e non sulle immagini stesse. Nell’ambito della mostra, saranno annunciati i nomi dei nuovi borsisti, che dall’autunno di quest’anno potranno usufruire di uno studio d’artista all’interno del Collegio Venturoli. 

NEW SPACES | NEW ENTRIES
Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide TrabuccoFondazione Collegio Artistico Venturoli
Via Centotrecento 4, Bologna20 ottobre – 8 dicembre 2023
Inaugurazione: venerdì 20 ottobre 2023, ore 18-20
Visite su appuntamento: da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle 18
sito web: www.fondazionecollegioventuroli.org e-mail: info@collegioventuroli.191.it
Davide Trabucco, stilopòdi, nell’ambito della mostra Under the influence, a cura di Antonio Grulli, presso Collegio Venturoli, 2017

La street art e i canti di Dante

140 campane per la raccolta del vetro trasformate in arte, oltre 100 artisti coinvolti e 3 periferie romane (Viale Gregorio VII, Torpignattara, Centocelle): se questi sono i numeri GAU – Gallerie d’Arte Urbana, il progetto de La Città Ideale si prepara a ripartire con la sua quinta edizione dal 19 al 21 novembre 2021, portando i canti dell’inferno di  Dante su 34 campane per la raccolta differenziata del vetro nel quartiere Aurelio, con la direzione artistica di Alessandra Muschella e le firme di Moby Dick, Giusy Guerriero, Dez, Marta Quercioli, Zara Kiafar, Tito, Violetta Carpino, Kiddo, DesX, Yest, Er Pinto, Olives, Lola Poleggi, Kenji, BloodPurple, Lady Nina, Orgh, Teddy Killer, Valerio Paolucci, Wuarky, Karma Factory, Muges147, Maudit, Hoek, Alessandra Carloni, Cipstrega, Molecole, Korvo, Alekos Reize, Gojo.

Dez canto 3

Oltre il gusto gotico di Gustave Dorè, nel 2021 è la street art di GAU – Gallerie d’Arte Urbana a raccontare Dante e la sua Commedia, con un obiettivo: portare 34 canti danteschi, attualizzati e rivisitati in chiave contemporanea, nella quotidianità dei passanti, in attesa alla fermata dell’autobus, nella routine giornaliera del via vai cittadino, ma anche ai bambini e ai ragazzi che escono dalle scuole e così via.

Korvo canto 30-31

Dal 19 al 21 novembre, il quartiere Aurelio si trasforma così in un laboratorio di arte urbana a cielo aperto, che – da Piazza Irnerio a Via Boccea, passando per Circonvallazione Aurelia e Circonvallazione Cornelia e proseguendo su Via Mattia Battistini – ridisegna il profilo del quartiere con le opere di più di 30 artisti. A ognuno di loro un canto dell’inferno dantesco e una campana, per ricordare, nell’anno di Dante, al di fuori delle aule, dei luoghi istituzionali e delle università, quanto il sommo poeta fosse un rivoluzionario, un outsider, una mente libera, e raccontasse un grande sogno: un’Italia idealecome ideale è la città che da 5 anni sta costruendo, con le sue progettualità diffuse, La Città Ideale. 

Gli archivi d’artista si raccontano “sul filo della memoria”

Lunedì 1 febbraio 2021, si terrà il secondo appuntamento con il ciclo di incontri Sul filo della memoria. Gli archivi d’artista si raccontano, organizzato da AitArt – Associazione Italiana Archivi d’Artista per la prima volta in versione online sulla piattaforma GoToMeeting.

Dopo l’incontro dedicato all’Archivio Alberto Zilocchi (lunedì 18 gennaio), il prossimo incontro, previsto per lunedì 1 febbraio 2021 alle ore 18 sulla piattaforma GoToMeeting (codice di accesso 571-741-077), è dedicato all’Associazione Archivio Piero Leddi, nata nel 2014 a Milano con lo scopo di organizzare la catalogazione delle opere di Piero Leddi (San Sebastiano Curone, 1930 – Milano, 2016), custodire e tutelare il materiale del suo studio, valorizzare e divulgarne il lavoro, in coerenza con l’ambito storico-critico in cui si è svolto.

Piero Leddi ritratto nel suo atelier

Attivo a Milano dagli anni Cinquanta, Leddi ha sperimentato costantemente tecniche e linguaggi, producendo diverse migliaia di opere oggi collocate in alcune sedi prestigiose e in una vasta rete di collezionisti privati, ma conservando tuttavia un nucleo notevole di quadri a olio, lavori su carta, opere grafiche, bozzetti e modelli di sculture, a cui si affiancano inviti, monografie, cataloghi, documenti, fotografie e collezioni.

Introduce l’incontro Filippo Tibertelli de Pisis, presidente di AitArt. Intervengono Lorenzo e Colomba Leddi, rispettivamente presidente e consigliera dell’Associazione Archivio Piero Leddi, e Mariachiara Fugazza, curatrice dell’Archivio Piero Leddi.

Parco Sempione, 1985, tecnica mista su tela, 165×204 cm

SUL FILO DELLA MEMORIA. Gli archivi d’artista si raccontano. PROSSIMI APUNTAMENTI:

1 febbraio 2021, ore 18 – Associazione Archivio Piero Leddi
22 febbraio 2021, ore 18 – Archivio Pippo Rizzo

Informazioni: info@aitart.itwww.aitart.it

“CERAttivo”. Eccellenze FVG fra arte e impresa

Con la direzione artistica di Sabrina Zannier per l’Associazione culturale Maravee, inaugura il 10 ottobre (ore 11) a Palazzo Tadea, Castello di Spilimbergo (Pn). “CREAttivo”. Eccellenze FVG fra arte e impresa”, dal progetto al prodotto. In mostra fotografie, arredi, video, per nuovi scenari musivi.

Gli arredi sono stati realizzati dai vincitori del primo Concorso Mosaico&Design in cui tre interventi musivi sono stati inseriti in altrettanti oggetti di design: il piano lavoro della cucina Loft progettata da Michele Marcon e prodotta da Snaidero, il pouf Brick disegnato da Paola Navone per Gervasoni, la sedia Dining di Michele De Lucchi per Very Wood
Fotografie e video dell’intero processo creativo e produttivo completeranno la narrazione di questa prima edizione del progetto.

Trasformazione e Migrazione. A Firenze il congresso mondiale di Storia dell’Arte

Dopo oltre quarant’anni, il Congresso Mondiale di Storia dell’Arte del CIHA (Comité International d’Histoire de l’Art) torna in Italia per svolgersi a Firenze nella settimana dal primo al 6 settembre 2019.

MOTION: Transformation” costituisce la prima parte del 35esimo Congresso Internazionale del CIHA che per la prima volta si terrà in due paesi diversi a distanza di un anno. La seconda parte dal titolo “MOTION: Migrations” avrà luogo infatti a San Paolo delBrasile nel settembre 2020.
Il congresso intende dare avvio a uno straordinario dibattito trans-culturale riguardo a uno dei temi da sempre di maggior rilievo nella cultura globale: il Movimento, declinato su due dei suoi aspetti più importanti, Trasformazione e Migrazione.  Il congresso fiorentino prende avvio da una riflessione rivolta sia al ruolo dell’artista inteso come “colui che agisce e fa”, in quanto dotato della capacità divina di plasmare la materia e di creare forme nuove, sia alla natura dell’oggetto d’arte a sua volta dotato di “anima”.

NOVE LE SESSIONI DI STUDIO

Tra le tematiche trattate nelle nove sessioni di studio, si parlerà della figura dell’artista come figura divina e misticamente ispirata, ma anche degli effetti del tempo sull’opera d’arte e del rapporto di quest’ultima con l’ambiente, del potere delle immagini in relazioni alle religioni, del ruolo esercitato dalle arti nei processi di trasformazione sociale anche in riferimento allo sviluppo tecnologico, fino ad arrivare al “Viaggio” tramite il quale viene favorita la circolazione costante di persone, idee e oggetti

Le Sessioni
1: L’arte come visione
2: L’arte e la materia nel corso del tempo
3: L’arte e la natura
4: L’arte e le religioni
5: L’arte fra disegno e scrittura
6: Iconicità e processo di produzione in architettura
7: Arte, potere e pubblico
8: L’arte, i critici e gli spettatori
9: Voyage

Per informazioni sulle iscrizioni:

35° Congresso internazionale di Storia dell’Arte
Firenze 1-6 Settembre 2019Comitato scientifico del Congresso

(sabrina lupacchini/slup)