Category: TEATRO SOCIALE e TEATROTERAPIA

Danza, teatro e arte. La magia del “Festival Sudamericana 2021”

Far conoscere e valorizzare la cultura latina-sudamericana in tutte le sue coinvolgenti sfaccettature, attraverso l’espressività e l’intensità dell’opera poetica, la dinamicità partecipativa della danza e del teatro, la magia evocativa della musica, lo sguardo infinito dell’arte. Questo l’obiettivo del Festival Sudamericana di San Ginesio (MC), un progetto artistico realizzato dall’Associazione Culturale “San Ginesio” e dal Centro di Lettura “Arturo Piatti” di Ripe San Ginesio (MC). La manifestazione dedicata al mondo latino è nata nell’agosto del 2013, questa nona edizione, sarà esclusivamente on line, sulla pagina facebook Festival Sudamericana.

Tanti gli ospiti della manifestazione: Quinteto Respiro (musica), Matteo Aringoli e Olha Voloshyn (danza), Ensemble Mariposa (musica), Xavier Oquendo Troncoso (poesia), Paura Rodríguez Leytón (poesia), Juan Manuel Acosta e Soledad Chaves (danza), Maria Fernanda Barbaresco – La f del Tango in Trio (musica – teatro – canto), Marina Cedro (musica – canto), Carlos Habiague (musica – canto), Norah Zapata-Prill (poesia), Giovanna Rivero (letteratura), Andrea Muriel (poesia), Jennifer Cabrera Fernandez (musica – canto – danza), Duo Juan Rivero e Gilberto Pereyra (musica), Cristiano Schiavolini (arte – illustrazione), Giovanna Iorio (arte visiva – sonora), Astra Lanz – Cristiano Schiavolini e Nahars Piano Trio – in collaborazione con FORART – con lo spettacolo “GIUS(TO) BORGES” organizzato da Appassionata – Associazione Musicale di Macerata (teatro – poesia – illustrazione – musica).

Evento organizzato dagli operatori culturali Rita Bompadre e Matteo Marangoni. Per ulteriori informazioni: 340 6657356 – associazioneculturalesanginesio@hotmail.it

(Slup/Sabrina Lupacchini)

La vocazione della gioia. Voci e presenze dai luoghi della Resistenza

La vocazione della gioia è il titolo del nuovo spettacolo per la regia di Marco Pasquinucci, che sabato 24 aprile alle ore 21.30 in diretta streaming su Zoom vedrà tornare in scena la compagnia Officine Papage accanto a “Teatro Clandestino”, gruppo che unisce decine di persone di ogni età in formazione teatrale, disseminate tra la Toscana e la Liguria. Lo spettacolo metterà al centro le poesie di Jacques Prévert, per legare il passato al presente e il presente al futuro, esplorando le emozioni che accomunano uomini e donne di ogni epoca: per riscoprire la nostra vacazione alla gioia, anche nella circolarità dell’esistenza fatta di felicità e insieme di dolore. Non più dalle stanze delle proprie case, ma dalle strade dei paesi, dalle piazze e dai monumenti dedicati ai Caduti, e anche dai teatri riaperti per l’occasione, da tutti i luoghi simbolo della Resistenza nei territori di Pomarance, Monterotondo Marittimo, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo (per la Toscana), Framura e Deiva Marina (per la Liguria).

Da marzo 2020 il “Cantiere Papage” non ha mai smesso di contrastare le solitudini e i dispiaceri legati all’emergenza Covid, stimolando i territori alla partecipazione attiva e trascinando i cittadini al centro della sperimentazione artistica. Importanti i risultati del lavoro guidato dal direttore artistico Pasquinucci, che in 10 mesi ha coinvolto oltre 2.000 spettatori di tutte le età attraverso il format del teatro fruito da remoto e dal divano di casa (Sofà Teatro), tramite la piattaforma digitale Zoom. Da qualche settimana di Officine Papage e Teatro Clandestino si erano perse le tracce. “Un silenzio voluto” – spiega Annastella Giannelli, direttrice organizzativa – “che abbiamo scelto, che abbiamo agito, di cui avevamo bisogno. In questo tempo di pausa apparente infatti abbiamo continuato a fare ricerca, ci siamo messi in ascolto, abbiamo lavorato su noi stessi, sul senso, sui linguaggi teatrali, abbiamo raccolto storie, altri bisogni. Oggi questo periodo di silenzio si traduce nel desiderio di tornare con una performance ibrida, che accadrà nei luoghi della Resistenza, ma che potrà essere fruita in diretta anche da smartphone o computer”.

Partecipazione gratuita.  Per info e prenotazioni: 334.2698007 – 371.4612350  prenotazioni@officinepapage.it 

Animal study, corso di teatro online

Un attore è davvero bravo se, guardandolo, vi ricorda un animale: se cade come un gatto, mente come un cane, si muove come una volpe
François Truffaut 

Il lavoro sul movimento degli animali è uno dei più classici training dell’attore, usato fin dai tempi di Stanislawskij e continuamente sviluppato e approfondito per le sua straordinaria utilità nella costruzione di un personaggio. Non solo, infatti insegna a lavorare liberamente, sospendere la tendenza ad auto-giudicarsi e cambiare totalmente prospettiva sul proprio lavoro, ma è anche indispensabile per imparare a trasformarsi nel senso più genuino del termine, lasciando andare il proprio atteggiamento abituale e le caratteristiche fisiche e di movimento individuali in un viaggio alla scoperta delle proprie possibilità espressive. È anche un ottimo strumento per sviluppare “l’occhio da attore”, cioè la capacità di osservare minutamente i dettagli e interiorizzare come anche minime variazioni possano produrre grandi cambiamenti. L’obiettivo non è diventare il miglior imitatore di un animale ma costruire un personaggio più vivo e realistico, con una specifica personalità, fisicità e dinamica. È prevista la preparazione di un breve monologo per mettere in pratica ciò che man mano si sarà acquisito.

 Quello proposto è un corso riservato a persone che abbiano già maturato esperienza e non è adatto a chi si approccia per la prima volta a un corso di teatro. Il numero dei posti è limitato al fine di formare gruppi poco numerosi e consentire quindi un lavoro più attento alle esigenze e alle peculiarità di ciascun partecipante. Obiettivo: offrire a ciascun partecipante un ventaglio di attività accessorie al corso in presenza che mantengano allenati i “muscoli” teatrali affinché ciascuno possa formarsi un proprio training teatrale.Una sorta di “palestra” permanente dell’attore. 

KABUKISTA TEATRO
Sempre fuori dall’ordinario
#AnimalStudy.
Dal 19 e 20 aprile seminario sul movimento degli animali
Dove: Meet
Quando: classe 1 ogni lunedì / classe 2 ogni martedì
Orario: 20.45-22.15
Costo: 35 euro ogni modulo da 4 incontri (+tessera associativa)
Durata: Quattro incontri
Info: per informazioni scrivi a info@kabukista.it

Teatro: dalla quarta parete alla quinta parete…di plexiglass

Con il termine quarta parete si indica un “muro immaginario” posto di fronte al palco di un teatro, attraverso il quale il pubblico osserva l’azione che si svolge nel mondo dell’opera rappresentata. Un muro immaginario dunque che delimita quel luogo eterotopico che abita tra la finzione e la realtà dell’universo teatrale.

“Rompere la quarta parete” prende origine dalla teoria di Bertolt Brecht del “teatro epico” ( sviluppata partendo da – e in contrasto con- la teoria del dramma di Konstantin Stanislavski) e fa riferimento a un personaggio che si rivolge direttamente al pubblico, o che riconosce attivamente che i personaggi e l’azione non sono reali. Questo produce l’effetto di ricordare agli spettatori che quello che stanno vedendo è finzione. Rompere un muro invisibile, far cadere il velo della finzione e mostrare la realtà.

Leggere queste espressioni che accompagnano il teatro da molti secoli (già gli antichi romani avevano il concetto di quarta parete), alla luce di questo tempo post Covid (un tempo che vede i suoi teatri e luoghi di cultura chiusi, che ha fatto della realtà una condizione che supera la stessa finzione), suona senza dubbio stridente. Mi chiedo cosa significa ora “rompere la quarta parete”, andare oltre questo muro immaginario, che delimita il border tra finzione e realtà, che miscela attori e pubblico…un silenzio muto abita platea e scena, la quarta parete osserva.

In questo nuovo scenario la spinta dell’arte straripa e supera la quarta parete e così presso una Comunità terapeutica con pazienti con patologia psichiatrica, dove svolgo ormai da anni la mia attività di conduzione laboratorio teatro e dopo mesi  di incontri teatrali online, si decide di tornare in presenza, ovviamente in massima sicurezza. Come? Utilizzando una parete, non immaginaria, ma invisibile, di plexiglass  tra i partecipanti e la conduttrice, una quinta parete teatrale, per unire la presenza tra loro e lei. La presenza, una parete invisibile, finzione, realtà, la plastica che unisce, la plastica che divide.

Roberta Fonsato durante il laboratorio teatrale

Mi sto chiedendo ogni volta che effetto mi fa, fare lezione in 2 mt quadrati, separata dai partecipanti e avere il desiderio di scavalcare quella parete e stare in mezzo a loro, vivere la grandezza del teatro, fatto di respiri, tocco, odori e molto altro. Sento la presenza del gruppo, l’accoglienza nel rendermi partecipe aldilà della plastica. M’interrogo su molti punti e poi osservo quella quinta parete invisibile, ma presente, che permette la presenza, guardo i loro occhi, i loro sorrisi (in quanto “congiunti” possono stare senza mascherina) e penso che anche questa volta il teatro, l’arte hanno vinto!

di Roberta Fonsato
(Regista – Psicologa del lavoro – Art Based Facilitator)

“Lo stato neutro” online il nuovo corso di Kabukista teatro

“Per un attore è la condizione dalla quale cominciare per creare un personaggio, una sorta di tela bianca sulla quale tratteggiare le caratteristiche fisiche per il ruolo che si andrà a interpretare; ciascuno di noi nella vita ha un proprio “personaggio” determinato dal nostro modo di stare nello spazio: come camminiamo, come ci sediamo, come interagiamo con gli oggetti, come gesticoliamo etc, raccontano molto di noi e della nostra storia fisica ed emotiva. Questo vale anche per i nostri personaggi per i quali dobbiamo costruire una fisicità su misura, che racconti la loro storia e per farlo abbiamo bisogno di passare attraverso una fase “neutra”, una condizione di libertà fisica e mentale, a partire dalla quale tutto è possibile”.

“Lo stato neutro”, il nuovo corso (online) di Kabukista Teatro. La parola Kabuki è formata dagli ideogrammi: 歌 ka (canto), 舞 bu (danza), 伎 ki (abilità) che corrispondono anche all’equivalente fonetico del verbo “essere fuori dall’ordinario”. Kabukista si occupa di ricerca teatrale e sperimentazione attraverso proprie produzioni e il lavoro di formazione con i laboratori.

Il corso (9 e 10 novembre) sarà condotto da Silvia Zacchini, attraverso esercizi mutuati da varie discipline – dalla tecnica Alexander al metodo Feldenkrais, da Laban alle discipline orientali – ha lo scopo di aiutare l’attore a trovare il proprio stato neutro dal quale partire per iniziare a creare. La proposta prevede moduli strutturati in 4 incontri ciascuno, che tratteranno aspetti indispensabili al training dell’attore; ogni modulo può essere fruito anche indipendentemente dagli altri; i posti sono limitati in modo da formare gruppi poco numerosi e consentire quindi un lavoro più attento alle esigenze e alle peculiarità di ciascun partecipante.

“Quello proposto – spiegano – non è un corso di ginnastica posturale o di yoga ma un seminario di training teatrale, quindi tutto il lavoro fatto durante gli incontri è finalizzato al mestiere dell’attore”.

Per il primo trimestre il programma sarà il seguente:

1 modulo (dal 12 e 13 ottobre): IL RESPIRO 
2 modulo (dal 9 e 10 novembre): STATO NEUTRO
3 modulo (dal 7 dicembre): MONOLOGO

Dove: Meet
Quando: classe 1, ogni lunedì / classe 2, ogni martedì
Orario: 20.45-22.15
Costo: 35 euro per quattro incontri (+tessera associativa)
Per informazioni:
info@kabukista.it, telefono e whatsapp: 345 07 33 779
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sabrina lupacchini/slup