“Haring, Banksy, Obey: libertà non autorizzata”. L’evoluzione della Street Art al Museo Le Carceri di Asiago
L’Amministrazione Comunale di Asiago (Vi), in collaborazione con l’agenzia MV Arte di Vicenza, presenta la mostra “Haring, Banksy, Obey: libertà non autorizzata”, inaugurata il 6 dicembre 2024 presso il Museo Le Carceri, rimarrà aperta fino al 23 febbraio 2025. La mostra, curata da Matteo Vanzan, racconterà la nascita e l’evoluzione della Street Art internazionale, un linguaggio che, come un fiume carsico, appare e scompare lasciando tracce inequivocabili del suo passaggio sui muri di tutto il mondo.
Protagonisti del percorso espositivo saranno le opere di coloro che, dalla New York di fine anni ’60, sono considerati tra i principali portavoce di un’espressione che ha unito intere generazioni: Cope 2, Delta 2, Dondi, John Fekner, King 157, Kool Koor, Indie 184, Keith Haring, JonOne, Bo 130, Microbo, Seen, Taki 183, Toxic, Banksy, D*Face, Dolk, Stelios Faitakis, KayOne, Logan Hicks, JR, Mike Giant, Mr. Brainwash, Obey, Slog 175, Sten e Lex, Swoon, Mr. Wany e molti altri ancora.
Oltre 50 opere presentate provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti in un’alternanza di lavori su tela, legno, carta, serigrafie firmate, poster, memorabilia oltre ad una selezione di tag e sketch di Ces, Futura 2000, Phase 2, Mr. Wany, KayOne e Slog 175 selezionati dopo oltre due anni di ricerca e concessi in via esclusiva al Comune di Asiago (Vi) con l’obiettivo di comprendere le ragioni e i luoghi che hanno permesso alla Street Art di svilupparsi nell’arco degli ultimi decenni.
Le opere d’arte si articoleranno nelle sale del Museo Le Carceri accompagnate da una colonna sonora composta da brani hip hop, rock, punk ed elettronica di artisti quali Public Enemy, Beastie Boys, N.W.A., Krs One, Blur, Massive Attack, Gorillaz, Offspring, Bad Religion, Rage against the machine e molti altri ancora con l’obiettivo di immergere il visitatore nelle strette sinergie tra musica e arti visive nei circuiti underground.
“La mostra” spiega Matteo Vanzan, direttore artistico di MV Arte e curatore dell’esposizione “è strutturata per essere un’indagine scientifica, oltre che artistica, sul fenomeno generazionale di quella che oggi viene comunemente definita come Street Art. Vogliamo porre al visitatore una serie di interrogativi che parlano di una sottocultura indomabile, affascinante, misteriosa, sexy e per molti versi ancora avvolta nel mistero che, all’improvviso, emerse dall’underground per riversarsi nei canali mainstream grazie ad alcuni dei suoi protagonisti: Keith Haring, Banksy e Obey in primis. Questi artisti rappresentano solamente la punta di un iceberg ben più profondo: un mondo fatto di attitudine, regole non scritte, codici interni svolti in non luoghi come le metropolitane, i sottopassi o i muri del mondo per un’arte senza confini che si estende in ogni angolo del pianeta e che raccoglie le voci di un’umanità in continua urgenza espressiva”.
A completare la mostra sarà il calendario di eventi collaterali composto da incontri con gli artisti, conferenze, presentazioni e contest dedicati ai giovani e ospitati presso il Museo Le Carceri: incontro con l’artista in programma per sabato 1 febbraio 2025 alle ore 15.30 con KayOne, storico protagonista della scena milanese che, nell’occasione, presenterà “Vecchia scuola: graffiti writing a Milano”, un libro che racconta e fotografa la nascita del fenomeno del Graffiti Writing a Milano tra il 1980 e i primi anni ‘90, visto attraverso gli occhi dei protagonisti. Sabato 15 febbraio 2025, infine, alle ore 15.30 lo street artist milanese Mr. Wany presenterà il suo libro “Wild and free”, volume monografico che ripercorre 35 anni di attività dagli esordi sino all’arrivo nella gallerie ed i musei di tutto il mondo. Conclude il calendario degli eventi il contest, dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 22 anni, dal titolo “Walls: Muri che raccontano”, nel quale i partecipanti sono chiamati a rappresentare il senso più profondo della Street Art attraverso uno scatto fotografico che dovrà essere stampato e consegnato in busta chiusa, entro il 30 dicembre 2024, presso il Museo Le Carceri, allo IAT oppure in Biblioteca di Asiago. Tra tutte le opere raccolte, i primi tre classificati, oltre ad esporre le foto nella mostra ospitata in Museo, riceveranno il premio della giuria: al primo classificato sarà consegnata una serigrafia originale di Obey, al secondo classificato un abbonamento di un mese al corso di inglese con la British School di Asiago mentre il terzo classificato vincerà l’ingresso gratuito al Museo Le Carceri per un anno.
Tutte le informazioni sul contest si possono trovare sul sito /www.asiago.to.