di Sabrina Lupacchini
“Mi chiamo Marco e sono di Milano. Sono un attore di teatro (è il mio meraviglioso ‘hobby’ da 24 anni) soprattutto teatro di improvvisazione, e nei mesi del primo lockdown in casa, ho iniziato a travestirmi, a ‘entrare’ in alcuni dipinti famosi”. Marco Fida (FidARTE) si racconta così alle pagine di Artesociale presentando una serie di scatti artistici in cui immortala la rivisitazione creativa di famose opere d’arte. “Ho iniziato facendo un primo travestimento, quello di Frida Khalo, giocando col mio cognome ‘Fida’ – prosegue -, e da lì in poi non mi sono più fermato, per mia somma gioia e per la disperazione invece di mia moglie, visto che amo soprattutto interpretare dipinti con soggetti femminili e per questo uso i suoi vestiti”.
Tutto è nato quindi un anno fa durante il fermo dovuto all’emergenza sanitaria “quando ho iniziato per scherzo a riprodurre un quadro e da lì in poi non mi sono più fermato perché devo dire che la cosa è piaciuta molto. Ovviamente a me in primis”.
I suoi lavori non sono fotomontaggi ma dei veri e propri travestimenti. L’artista ad oggi, ha “realizzato” 17 dipinti, il 17° “Il Cenacolo”, ispirato all’opera di Leonardo Da Vinci, nota anche come l’Ultima Cena, ha visto protagonisti un gruppo di ragazzi con disabilità della Fondazione Aquilone, realtà presente da anni nel quartiere Bruzzano (zona nord-ovest di Milano).
“Il travestimento è una delle parti più belle nella preparazione di un’opera – continua – . Ai ragazzi della Aquilone sono arrivato tramite il mio carissimo amico Marco, un ragazzo con la Sindrome di Down che frequenta la Fondazione. Tramite lui mi sono messo in contatto con due sue educatrici alle quali ho fatto vedere i quadri che avevo fatto, e gli ho proposto di fare il “Cenacolo Vinciano” con i ragazzi.
Alessandra, Denise, Sharon, Tiziana, Ananda, Andrea, Marco Cannavó, Marco Lionello Casati, Michele e Shair e le educatrici Debora e Laura “hanno accettato subito con grande entusiasmo. Così lo abbiamo realizzato. I ragazzi sono stati meravigliosi e si sono divertiti tantissimo, soprattutto nel momento in cui hanno indossato le parrucche e gli abiti per il dipinto. E anche le due educatrici hanno preso parte alla realizzazione. Sono gli ultimi due apostoli sulla destra (alla sx di Gesù)”.
Chiedendo perdono al sommo Leonardo, Fida pubblica sulla sua pagina Fb “Il Fidacolo”. “Un’opera interpretata interamente da loro – ci tiene a sottolineare -. Io questa volta ho fatto la parte del ‘pittore’. I ragazzi sono stati felicissimi di realizzarlo e, bravissimi, nell’interpretare ognuno, il proprio personaggio. Ci siamo divertiti da morire”.
“Credo che la pittura come tantissime altre forme di arte sia un linguaggio universale, che abbatte tutte le barriere. Mi ero ripromesso di non condividere con nessuno la realizzazione di una mia ‘opera’ tranne che con un gruppo di ragazzi speciali. Quindi il progetto (se così possiamo chiamarlo) è nato per caso. Era solo dentro la mia testa. Forse perché anche se nella vita faccio tutt’altro, ho il diploma di educatore, il sociale, come il teatro, sono il mio mondo. E riuscire a coniugare le due cose beh è il massimo della vita!”, conclude.