La poesia e la natura cantano insieme
Rupay Wayra Kawaj
Poeta, cantore, musicista argentino (Tilcara, Jujuy) “canzoni semplici, sentendo la brezza fresca della natura, nel cammino del suo bosco sorgono queste melodie che fondono diversi stili della musica latinoamericana”
Contatto: hermanitowayra@yahoo.com.ar – http://www.myspace.com/hermanitowayra
Traduzione di Roberta Fonsato
Il camminante
Dalla quiete uscì
Dall’intensa osservazione
Alla freschezza dei cammini
Una mattina
La conchiglia
Portava con sè una mappa
Scritta nelle pareti
Della sua casa
Alcune trecce appena fatte
Una poesia in una lettera
Per Lei
Quella che ancora non incontrò
Fischiando canzoni
entro
nell’isola del sole
laddove il tempo mai passò
l’eternità
là la conchiglia si posò.
L’orchestra
Il pentagramma
Ci chiama
Ci parla qualcuno
Che lasciò il suo segno, la sua anima
Un’ epoca,
Una parola,
Una política,
Una pittura e un pugnale
Un universo
Si sveste davanti a ogni prova
Un dubbio
Martella il suo suono
Nei versi di un direttore
e il suo equipaggio
Di insubordinati poeti
Clandestini, fuggitivi, carcerati
Arriva il giorno
Nel quale sarà un fiore
E dopo un silenzio
Lo porterà ai cuori
E chissà all’abbandono
Chissà ai battiti di quello
Che ricevette la freccia
E segua il cammino
Verso un altra barca
Verso il cammino
Che portano le melodie
Che concentrano
Il palpitare di ciò che è più semplice.
All’alba
Credo nel camminare
Cercando il sole
All’alba
Arrivo in un luogo
Vedo che ci sono
Parole addormentate
Nella solitudine
Una voce
Un luogo
La calma,
La calma ti arriverà
Una volta, un luogo
Che maniera di chiedere
Cerca il profumo
Della mattina
Cerca l’alba
Della tua voce
Cerca domande che ti portino
A qualcosa
Cerca il tempo che cura il dolore
Equilibrio
Che limite cammina di quà
Per i marciapiedi quieti del tramonto
Che non abbia sapore di pioggia in aprile
Che fiume sfocia nel tuo vivere
Senza che porti la melodía di un albero
di un oasi, di un volo di colibrí.
Legno che taglia il vento
canoa che attraversa il mare
di argilla, la sua figura, la sua radice
di uccello che scappa senza fermarsi
Conclusioni diverse
Uno stesso sogno tra le nubi
Si sveglia un giorno di pioggia
Cade come gli anni alla terra
Sonetto del tuo sguardo
Girando la scala oraria
E dietro l’aroma
Dei treni addormentati
Ho visto il giardino del tuo domani
Quando le parole nude non bastano
E i limiti non figurano nelle mappe
La tua rosa melodía è fuoco all’orizzonte
Ballano gli sguardi
L’aroma è un altro
Sono i passi senza le catene
Sono il respirare di una selva
Quando il tuo sorriso si unisce al mio
E con il canto siamo molti
Non ci sono limiti nei nostri giorni
Segreti di un cammino
Cammino segreto insisto a seguire
con gli occhi di notte che parlano
con le mani degli alberi testimoni
attraverso il passo cambiante
azzittendo, sospirando un’ elegía.
Ti assicuro giocheremo a cambiarci
Proverai a vedermi differente
Proverò a farmi vento tra la gente
Così ancora romperemo lo specchio
E abiteremo un rubino e continueremo
Albeggiando gli anni, i secoli nella calma,
Ascoltanto le stelle nascenti del mondo
Spegnere con il tuo silenzio lacrimante
Vulcani di cromatici sentimenti
Dalla cenere dei paesi
Fino alle grida nuove della terra
Nei giardini, nelle caverne
Cercando in ogni scena il tuo incontro
Aspettando la sola domanda
La tua anziana risposta da tempo
Cammino di qualunque direzione
Vai confessando il pensiero
Portando all’ombra
Ascoltando con pazienza di nubi
Teorie, solitudini, coerenze, suggestioni
riflessioni nei rilievi di infinite regioni
di dubitativi concerti umani
Strada
La strada lo sa
Nel suo perimetro abbondano
I viaggi
Quei voli dell’anima
La follia degli amanti
Un murales con labbra
Che dice ti aspetto, ti dimentico, non penso
Quest’ andare
Per il tempo e i suoi luoghi
Una scuola senza orari
Nè riposo
Madame la strada
Ti porta se non sai dove vai
È un bus di insoliti
Riposi, traiettorie abbracci
Durezza e tramonto.
Cadauno
Prende un biglietto e arriva
A volte alla sua detinazione
Altre volte non lo sa
Dove è stato
E ritorna di nuovo
Al principio
Anche se la strada
Sempre cambia
Di nome, di luogo e direzione
I suoi murales
conservano
la sua storia
scritta
nella luna piena
Splendore verde
Geométrici lampi
Giocano al tatetí,
Nelle linee
Che conformano
Il giornale di bordo
Di questa canoa,
Don Chisciotte da lontano
Sale su una moto,
Cerco di chiedergli come ha fatto
E mentre corro e corro
Divento pianta
Albero di un oasi
Personaggio
Qualsiasi entusiasmo
Si sveglia in tempo
Al poeta
Nascosto
Al passo del tempo
Si sommano scudi
E l’idea dell’impossibile
Ogni volta più vicina
Un giorno mi dissi
Salta i recinti
Scappa dalle norme
Traccia un piano
Una strategia
Mi vestí quindi
Da marionetta
Da bambino, da uccello
Da incantatore, da soldato
Il personaggio mágico
Di essere tante vite
In una sola parola
un solo atteggiamento
sviluppando colori
e soprattutto
Brillando,
Brillando il mio passo
Per questi territori
Ogni volta più
Estranei
Personaggio senza abito
Senza età nè bagaglio
Andando per questo viaggio
così entusiasmato
Per il gioco
Di sorridere con
Ogni passo