Musica curativa

Cure palliative ansia ridotta dalla musica nei pazienti affetti da cancro

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Sessioni di musicoterapia condotte da terapisti esperti o anche il semplice ascolto della musica offerto dallo staff medico possono portare beneficio ai pazienti affetti da cancro sotto il profilo della riduzione dell’ansia, del dolore, del miglioramento dell’umore e della qualità di vita. Inoltre, la musica può svolgere un piccolo effetto sulla frequenza cardiaca e respiratoria e sulla pressione del sangue, mentre non ci sono prove che porti a un miglioramento degli stati depressivi.

Questi gli esiti di una revisione Cochrane – coordinata da Joke Bradt, capo ricercatore del Dipartimento di terapia con arti creative dell’università di Philadelphia – di 30 trial relativi a 1.891 pazienti oncologici sottoposti a interventi di musicoterapia per migliorare gli outcome psicologici e fisici. Il tipo di musica così come la lunghezza delle sessioni era molto variabile da studio a studio: in 17 casi si è ricorso all’ascolto di musica preregistrata, mentre in 13 trial sono stati utilizzati terapisti esperti che coinvolgevano attivamente il paziente. I risultati nel complesso indicano che, rispetto ai trattamenti standard, la musica riduce considerevolmente l’ansia sulle scale cliniche: più precisamente, di 11,20 unità della scala Stai-S e di 0,61 unità standardizzate di altre scale di misura dell’ansia. Gli effetti positivi si sono avuti con entrambi i metodi e non è possibile determinare se un intervento sia più efficace dell’altro. «Il limite principale di questi studi» commenta Bradt «è che è impossibile condurre la sperimentazione senza che i pazienti sappiano se sono nel gruppo trattato o nei controlli; questo può causare distorsioni nei risultati, soprattutto quando si chiede loro di riportare lo stato d’ansia, la gravità del dolore o un giudizio sulla qualità della vita». Alcuni risultati della revisione, inoltre, derivano da un numero molto limitato di soggetti trattati e non possono dunque essere considerati definitivi.

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