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“Rosso clima” – Le tematiche ambientali secondo Gianni Mantovani

Domenica 7 aprile 2024 alle ore 11 presso la Sala della Loggia in Piazza della Repubblica 5 a Formigine (MODENA), si inaugura “ROSSO CLIMA”, una personale di Gianni Mantovani che rimarrà allestita fino al 28 aprile e sarà aperta al pubblico dal venerdì alla domenica nelle ore 10:00-13:00 e 16:00 -19:00.

La mostra di Gianni Mantovani, con note critiche di Tina De Falco “L’Arte come voce della natura”, vede esposti lavori pittorici ispirati all’ambiente. Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali che si nutrono di memorie e di una visione sognante. Il motivo caratterizzante delle opere in mostra è il paesaggio su sfondo rosso, che testimonia la sensibilità dell’artista verso il surriscaldamento globale del pianeta ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.

I titoli scelti da Gianni Mantovani per le opere esposte (Anche noi nell’universo, foglie accarezzate dal vento, anche il cielo ci aiuta a vivere, quando sarà un altro giorno, anche noi nell’universo, le foglie si raccontano poesie, il riposo del vento, la luce che ci farà rinascere) riguardano i sentimenti della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato.

La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale IN ARTE ed è patrocinata dal Comune di Formigine Assessorato alla Cultura,e dalle Associazioni LEGAMBIENTE “Circolo Chico Mendes”, WWF – Emilia Centrale e FAI.

Gianni Mantovani. Anche il cielo ci aiuta a vivere cm 50×50

L’Artista

Gianni Mantovani vive a Concordia (MO) dove è nato nel 1950 e terminati gli studi artistici a Modena e a Bologna a 23 anni inizia ad insegnare al Liceo Artistico di Bologna e dopo aver vinto il concorso nazionale nel 1991 è stato Docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Un video di Greenpeace spiega ai bambini l’impatto distruttivo dei pescherecci a strascico

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Per informare sull’impatto distruttivo che i pescherecci a strascico hanno sul fragile ecosistema sottomarino dell’Artico e la scia di distruzione che seminano, Greenpeace  (in collaborazione con l’agenzia creativa britannica Don’t Panic) lancia il video “La piccola esploratrice”.

[youtube width=”600″ height=”338″]https://www.youtube.com/watch?v=_pWizsaWnPI[/youtube]

La richiesta di Greenpeace al settore della pesca industriale è di fermare la pesca a strascico nel Mare di Barents e nelle acque intorno alle Svalbard per proteggere un ecosistema fragile, e al governo norvegese di crearvi un’area marina protetta.

La campagna si batte inoltre perché la grande distribuzione interrompa i rapporti commerciali con i fornitori coinvolti nella pesca distruttiva in queste acque. Aumentano in maniera allarmante i pescherecci a strascico che si spostano sempre più a nord per pescare in zone delicate precedentemente ricoperte di ghiaccio e diversi scienziati condividono le preoccupazioni di Greenpeace sull’impatto di questi pescherecci.

“In questo video abbiamo dato vita all’immaginazione di una bambina, per catturare la vera bellezza dell’Artico. È fragile, incantevole e ospita alcune creature uniche al mondo” afferma Joe Wade, direttore e cofondatore diDon’t Panic.

Fonte: Puoi leggere tutto l’articolo su ilCambiamento.it

 

Cambiamenti climatici: opere d’arte per un mondo mondo possibile

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Clima, ambiente, riscaldamento globale, aumento del livello dei mari, energie rinnovabili, inquinamento, mobilità sostenibile, diritti degli animali, deforestazione ecc. ecc. sono tutte facce dello stesso problema raccontate da oltre 200 illustratori italiani e stranieri che hanno raccolto l’invito dell’Associazione Autori di Immagini (AI) ad inviare la loro personale “visione per un mondo possibile” con le porprie opere sotto lo slogan “Immagini per il clima!”.

Tutti i lavori sono stati pubblicati in un album sulla pagina Facebook dell’associazione, una al giorno ne è diventata la testata. L’iniziativa è partita il 29 novembre 2015 quando in moltissime città di tutto il mondo si è svolta la marcia globale per il clima e la raccolta delle immagini si è conclusa l’11 dicembre, giorno finale della Conferenza sul clima di Parigi. (sabrina lupacchini/slup)

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