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L’arte è anche un modo di vivere

Adriana e l’arte di vivere

di roberta fonsato

Mi chiedo spesso cos’è l’arte.
Mi chiedo se l’arte e qualsiasi forma espressiva o ad ampio raggio la vita stessa. Mi ritrovo di fronte ad Adriana, lei mi riceve nella sua piccola casa, di aspetto raffinato e di ottimo gusto, oasi isolata all’interno di un edificio in un quartiere periferico e dormitorio. Ha un ‘eta indefinita, si direbbe vicino nel prima o nel dopo agli ’80, ma rimane mistero e lei sicuro non lo svela. Il suo corpo e esile, dritto, fiero, gli occhi azzurri e vivi, la sua  mente lucida e veloce, i suoi movimenti freschi, la sua ironia pronta, il suo entusiasmo disarmante. La guardo e mi dico ” questa e arte”.
Mi siedo di fronte a lei, mi riceve con una delle sue vestaglie, che sembra manifestare l’eco della “dolce Vita”, intravedo nell’altra stanza abiti di ricca fattura, pizzi, cappelli, borsette, accessori ricercati. Intravedo tra i cimeli della sua casa, quadri, tappeti, porcellane. Mi fa sedere su un divano di broccato, mentre un raggio di sole illumina il suo volto, inizia a parlare, io la guardo e la ascolto con ammirazione. Lei si racconta, quando per un attimo la interrompo per farle una domanda, lei mi blocca e dice: “ascolta, sto parlando”, io sorrido, mai monito mi e sembrato più opportuno.
Io l’ascolto e non smetterei mai di ascoltarla, mi parla del suo passato, della sua vita intensa, di lotta e solitudine, il coraggio di questa donna e cio che si legge tra le righe.  Le dico che mi sento privilegiata, ad essere una delle poche prsone a cui lei concede udienza, come sostiene, lei non si confonde con la miseria che ci circonda. Mi dice che essendo una donna sola, senza famiglia, c’e chi sta tentando di approfittarsi della situazione, ma lei non molla, dice che lotterà fino alla fine per non cedere. Io ci credo, i suoi occhi non mentono, farcisce i racconti tragici della sua vita con intramezzi divertenti dei suoi viaggi e della storia dei suoi abiti. Il te, poi scorre, poi si ferma e dice “sai la carretta?” io rispondo ” quella in senso metaforico?” lei rimbotta “..non solo..io non so se la ho spinta o tirata, ma di certo sempre ce l’ho avuta accanto”, mi guarda per un attimo e aggiunge “anche tu sai a cosa mi riferisco, ne sono certa”.
E’ arrivato il momento di separarci, almeno fisicamente, Adriana sostiene che noi siamo unite “nell’interiorità”, continua dicendo che lei da buona piemontese ha poca confidenza con gli abbracci, riferendosi al mio modo prolungato di salutare “voi meridionali siete più comunicativi”.  Sorrido e non contenta l’abbraccio un ‘altra volta, esuberando il mio saluto, mi accompagana alla porta e poi mi dice “ora sparisci”.
Sorrido di nuovo, fiera di togliermi di mezzo.
Grazie Adriana, questa e arte, la tuta vita e arte pura!

W l’Arte: la parola ai più piccoli

...art attack in garage!...

“Io dell’Arte ho bisogno, perché è bella, fantasiosa e non ti lascia mai. Lì puoi esprimere le tue emozioni e le tue opinioni quando vuoi. L’Arte mi piace, ma devi metterci la tua anima e la tua volontà. Nei momenti in cui sono triste disegno di più perché mi sfogo. A me più che fare i soliti disegni mi piace arricchirli con cose vere ma ognuno ha il suo giudizio. Io vi dico non fate i disegni tanto per fare, ma metteteci la testa. Solo così diventerà un’opera d’Arte.” Nicole,  10 anni

LIBRI – Giocare è una cosa seria

“Ludicità” di Alicia Beatriz Barauskas

Alicia Barauskas nasce a nel 1956 a San Nicolás de los Arroyos – Argentina, risiede in Italia dal 1991. È professoressa di educazione pre-scolare, specialista nel gioco e l’educazione attraverso l’arte, attrice, animatrice, tecnico per l’handicap (autismo), operatrice in Musicoterapia Evolutiva e docente di Biomusica International. La sua maggiore esperienza si sviluppa nel campo dell’insegnamento e i suoi studi si concentrano nella possibilità di migliorare la qualità di vita del bambino di oggi.  Tiene corsi di formazione della sua materia Ludicità per Operatori in Biomusica in tutto il mondo, specialmente in Italia, Cuba, Spagna, Inghilterra e Argentina.

Ho voluto sviluppare un’idea. Ho giocato nel senso più serio e profondo del ‘giocare’ a immaginare che le tecniche ludiche potessero essere utili nel meraviglioso percorso della nostra evoluzione. Ho ipotizzato che attraverso il gioco individuale e collettivo si potesse aiutare l’essere umano ad impegnarsi a mantenere l’attenzione nel presente, nel divertimento e l’allegria, togliendo tutta la sfumatura banale che a questi termini può essere attribuita e ripristinando invece la loro potenziale positività. Ho provato a pensare ad un lavoro di autoconoscenza, per vincere le paure e la sofferenza di tutti i giorni. Gi sguardi luminosi ed i sorrisi spettinati e sudati dei partecipanti me l’hanno confermato

Il libro, ricco di informazioni anche tecniche contiene anche un Dvd con una selezione di giochi.

LIBRI – Arteterapia e Alzheimer

Quando ripenso alle conoscenze acquisite dalla prima esperienza con la malattia di Alzheimer ad oggi, sono soddisfatta perché posso affermare con certezza che ogni forma d’arte, anche se povera, alternativa, semplice diviene una piccola vittoria sull’annientamento della persona che tale malattia porta con sé. Nello spazio transizionale dell’arte, aver dato voce alle forme, ai colori, alle linee, ascoltando le risonanze emotive che risuonavano in ognuno di noi, ha permesso un incontro diverso, attraverso linguaggi non verbali, con chi lentamente ed inesorabilmente è stato privato della sua identità. Ho scoperto che attraverso l’arte è possibile entrare in contatto anche con le parti più sofferenti dell’altro, senza spaventare e allontanare in posizioni di difesa o negazione del dolore, permettendo una reciproca fiducia, utente e terapeuta, in un percorso di vita unico. Sono dieci anni che svolgo ques ta professione in diversi ambiti di cui quattro con con il Centro Donatori del Tempo. Questo libro vuole essere la condivisione di un’esperienza con quanti desiderano approfondire la relazione tra arteterapia e Alzheimer…”

Il libro tratta il tema dell’arteterapia come una delle terapie integrative nel trattamento delle persone colpite dalla malattia di Alzheimer. Attraverso il racconto dell’esperienza vissuta nell’atelier del Centro Donatori del Tempo di Como, definisce quali sono le peculiarità di questo nuovo approccio alla malattia. Scritto con un linguaggio semplice e comprensibile da chiunque, stimola la curiosità e il desiderio di approfondire gli argomenti trattati. “Quando ripenso alle conoscenze acquisite dalla prima esperienza con la malattia di Alzheimer ad oggi, sono soddisfatta perché posso affermare con certezza che ogni forma d’arte, anche se povera, alternativa, semplice diviene una piccola vittoria sull’annientamento della persona che tale malattia porta con sé. Ho scoperto che attraverso l’arte è possibile entrare in contatto anche con le parti più sofferenti dell’altro,  senza spaventare e allontanare in posizioni di difesa o negazione del dolore, permettendo una reciproca fiducia, utente e terapeuta, in un percorso di vita unico”. Così l’autrice presenta il volume, che è il racconto di un’esperienza concreta al Centro Donatori del Tempo di Como (che quest’anno festeggia il 30esimo di attività e che ha maturato una grande esperienza tra arteterapia e malattia di Alzheimer. L’obiettivo è quello di offrire un’immagine chiara e precisa di cosa sia l’arteterapia e di come essa possa affiancarsi ad altri percorsi terapeutici e riabilitativi già in uso.

Arteterapia si rivolge:
– ai familiari “care-givers” che potranno scegliere di accompagnare il proprio parente presso quelle strutture che offrono questo tipo d’intervento;
– agli operatori professionali che svolgono la propria attività in case di riposo, centri diurni o associazioni rivolte agli anziani;
– agli studenti in formazione o arteterapeuti in attività.

Indice:

Presentazione

Prefazione

Alzheimer: nozioni base – sintomi e caratteristiche della malattia

Arteterapia: cenni storici e linee generali

Organizzazione del visibile: dall’ancora al già e dal già all’ancoraparallelismi con il disegno infantile

Una storia: William Utermohlen

Arti figurative e Alzheimer: l’esperienza con il Centro Donatori del Tempo

Il setting – luogo dell’ incontro

Informale e Alzheimer – arte sganciata dalla patologia

Bibliografia

Note: Edito in collaborazione con il Centro Donatori del Tempo di Como
Chiara Salza
Scheda del libro su internet

ArtEmporio: spazio pubblico di artisti

Una galleria pubblicitaria per artisti e artigiani contemporanei

“Molti artisti lavorano del tutto isolati, staccati dalla realtà di altri che amano esprimere la propria creatività con mezzi più o meno simili, anche se in modi del tutto personali. Crediamo che questa situazione di isolamento non toglie sicuramente nulla al personale corredo di abilità, ma se ci uniamo agli altri, avendo il vantaggio della collaborazione, possiamo compiere cose ben più grandi e più utili alla crescita di ciascuno e dell’arte in generale: lo stesso spirito che può creare l’originalità di un individuo, può plasmare nuova originalità per un gruppo che condivide un identico fine”

Art Emporio è una comunità che accoglie in sé artisti, artigiani e persone interessate al vasto mondo dell’arte. L’obiettivo del sito è finalizzato a ravvivare l’interesse nei confronti di quei lavori artigianali che stanno scomparendo, di quelli che stanno nascendo e del vasto mondo dell’arte; si propone che ogni membro possa ritornare a godere semplicemente e liberamente del piacere di fare e di condividere quell’intimità intellettuale suscitata dalla contemplazione di ogni opera umana per dare vita ad un ambiente amichevole di scambi nello spirito delle antiche botteghe, dove poter esprimere la tecnica, il gusto, l’anelo e il piacere di ciascuno, creando una catena di cui ognuno sarà un tenace anello di ferro e un seme che renderà forte e produttiva l’associazione.

Art Emporio crede che il piacere della collaborazione e dello scambio può  essere qualcosa di “contagioso” che permette alle idee, alle forme, alle atmosfere, di passare da persona in persona per trasmettere a ciascuno “l’amore per la creatività”.

Per mettiti in “mostra”: comunità ArtEmporio