Il 29 giugno 2015 la città di Civitanova Marche (MC) ha visto “sfilare” per le sue strade un corteo di persone, che hanno partecipato ad una performance urbana.
Ognuno aveva addosso un cartello in diverse lingue, che risuonava parole dal comune senso “amami come sono”, il gruppo capitanato dall’attrice e performer Milagros Teresa Pardo Espinosa ha voluto essere appunto una pubblica dichiarazione sulla libertà di esprimere il proprio “essere”, aldilà dell’uniformità.
Mentre il piccolo gruppo sfilava, la città, il traffico, le persone, per pochi minuti si sono fermati, qualche attimo di stand-by per poi riprendere lo scorrere del tutto.
Alcuni osservavano e non capivano, altri fotografavano senza sapere cosa, altri chiedevano, altri strombazzavano, altri ancora rimanevano sospesi a osservare con interesse e curiosità.
Cosa è successo in quei pochi minuti? C’è da chiederselo.
Ci si interroga e si dibatte sul tema della “diversità”, ma cos’è davvero che spaventa dell’essere diverso?
Cosa preoccupa il pensiero comune?
Essere è affermare il proprio essere può davvero costituire motivo di contestazione e diatriba o può essere un luogo di confronto e arricchimento?
Domande sospese…ma lo sguardo non può che rimanere ipnotizzato dall’immagine di una anziana che per tutto il corteo ha partecipato, fiera e in prima linea, su una sedia a rotelle, anche il suo cartello così diceva: “AMAMI COME SONO”