Tag: fotografia

“W…Handing day”: via i volti, solo le mani. Così ti racconto il matrimonio

Sestu (Cagliari), dicembre 2017

“Matteo mi ha chiesto di portare la macchina fotografica al suo matrimonio con Elena. Il compito assegnatomi era: fai le foto informali, per quelle istituzionali c’era già il fotografo professionista. Avevo carta bianca, come nella più sgarrupata delle camere oscure. Ne è venuto fuori un reportage di matrimonio per mani. Eccolo”.

Andrea Pisu (ingegnere per professione e fotografo per passione), presenta così “W…Handing day”, la serie di immagini che racconta in maniera del tutto originale, attraverso il linguaggio delle mani, un giorno speciale come può esserlo quello del wedding day. Perché le mani? “Perché si legano con l’anello” spiega Pisu. Diventando quindi, testimoni e simbolo, dell’unione e della promessa nuziale.

Nessun volto o sorriso, né foto di gruppo, ma attesa e proposta, unione, preghiera, tensione al divino, appoggio terreno e partecipazione. Le mani a osservarle bene, raccontano la storia e l’età delle persone, ne imprigionano tempo e temperamento. Del resto da sempre nell’arte, il loro linguaggio ha avuto un significato importante. Un dono fotografico dedicato agli  sposi che, “mano a mano”, ha preso vita propria, uscendo così dal contesto per il quale è nato.

(slup/sabrina lupacchini)

“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu
“W…Handing day” di Andrea Pisu

“Forma mente”, concorso fotografico per giovani: Sperimentate la “fantasia”

Usare la fotografia per imparare a guardare “oltre”, così da scattare immagini “pensate”, capaci di offrire una interpretazione soggettiva e personale della realtà. E’ un invito a sperimentare la “fantasia” per riabituarsi ad una visione creativa del mondo quello che l’associazione FotograficaMente Siena rivolge ai giovani dai 14 ai 35 anni.

C’è tempo fino al prossimo 27 marzo per prendere parte a “FORMA MENTE”, concorso fotografico nazionale, la cui partecipazione è assolutamente gratuita.

“Tu vedi, ma non osservi” dice Sherlock Holmes a Watson: da qui l’idea che ispira e diventa tema del contest. Con il concorso , la sfida a cui sono chiamati i fotografi, sarà quella di osservare con gli occhi, elaborare con la mente e declinare l’idea che ne scaturisce in una fotografia. La richiesta rivolta ai giovani autori è quella di usare la fantasia per cogliere nella realtà qualcosa che non è immediatamente percettibile e renderla evidente.

La realtà sarà punto di partenza per la costruzione di un’idea che porterà poi alla realizzazione di uno scatto capace di racchiudere ed evocare molteplici significati. Sarà così possibile ammirare l’opera proposta traendone diverse letture. Un esercizio che, oltre al guardare, richiede il vedere, il creare, l’esserci.

Ogni partecipante può inviare un massimo di tre fotografie esclusivamente in formato digitale che potranno essere realizzate con ogni tecnica ed elaborazione. Le opere (obbligatoriamente in formato JPG dalle dimensioni minime di pixel 1200 nel lato lungo) dovranno essere inviate tramite wetransfer all’indirizzo: concorso@fotograficamentesiena.it entro le ore 23.59 del 27 marzo 2020.

Il regolamento completo con tutte le indicazioni da seguire è consultabile su: www.fotograficamentesiena.it.

Le fotografie saranno valutate da una giuria composta dai membri di Fotograficamente Siena: Gianfranco Bernardo, Andrea Lensini, Lucia Lungarella, Gigi Lusini, Luciano Valentini.

I vincitori, che si aggiudicheranno materiale relativo all’arte fotografica, saranno premiati il 2 aprile 2020 nella sede espositiva di Palazzo Patrizi a Siena quando, nella Galleria Olmastroni, sarà inaugurata la mostra dedicata alle opere vincitrici e quelle ritenute più interessanti, che resterà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 16 aprile 2020.

“DeclinAZIONE”: concorso per studenti di fotografica consapevole

Torna il Contest “DeclinAZIONE” concorso fotografico nazionale riservato agli studenti delle scuole superiori e delle università italiane, promosso dall’associazione FotograficaMente Siena con il Comune di Siena che invita gli studenti a raccontare la realtà attraverso la “fotografia consapevole”. I ragazzi che vorranno partecipare hanno tempo fino al 15 maggio per presentare le opere. Il regolamento è consultabile su: www.fotograficamentesiena.it. 

La partecipazione è assolutamente gratuita e l’iniziativa, che riunisce fotografi che hanno al loro attivo percorsi artistici e professionali importanti, “vuole offrire occasione a chi usa il mezzo fotografico in modo quotidiano (soprattutto grazie alla frequentazione dei social network), di ripensare alla fotografia come un linguaggio affascinante e complesso che oltre a documentare, indagare e raccontare, può essere occasione di espressione concettuale, di confronto e di crescita”.

“Attraverso il concorso i ragazzi sono invitati ad esprimersi sul tema delle relazioni e dei rapporti trasponendo il proprio personale modo di interpretarlo nella concretezza di un’immagine. I più meritevoli avranno inoltre la possibilità di poter vedere esposte le loro opere alla Galleria Olmastroni”. Con il concorso “DeclinAZIONE”, la sfida a cui sono chiamati i giovani fotografi, “sarà quella di osservare con gli occhi, elaborare con la mente e declinare l’idea che ne scaturisce in una fotografia”.

Ogni partecipante può inviare un massimo di tre fotografie esclusivamente in formato digitale che potranno essere realizzate con ogni tecnica ed elaborazione. Le opere (obbligatoriamente in formato JPG dalle dimensioni minime di pixel 1200 nel lato lungo) dovranno essere inviate tramite wetransfer all’indirizzo: concorso@fotograficamentesiena.itentro le ore 23.59 del 15 maggio 2019.

Le fotografie saranno valutate da una giuria composta dai membri di Fotograficamente Siena. I vincitori, saranno premiati il 18 maggio 2019 nella sede espositiva di Palazzo Patrizi a Siena dove, nella Galleria Olmastroni, sarà allestita una mostra con le opere vincitrici e quelle ritenute più interessanti che resterà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 1 giugno.

#ANIMESCOSSE. Storie dal sisma per immagini

In occasione della ricorrenza del secondo anniversario del sisma la Galleria al142 di Milano (viale Monza 142) e l’associazione L’Incontro inaugurano (venerdì 5 ottobre, ore 18.30 – 21.00) la mostra #ANIMESCOSSE STORIE DAL SISMA fotografie di Fabio Oriani a cura di Paola Riccardi. L’esposizione rimarrà aperta fino al 18 ottobre 2018

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Fabio Oriani classe 1969, è un fotografo professionista che si è misurato in generi diversi, dalla fotografia sportiva al ritratto, dalla street photography al reportage, con una spiccata propensione per le storie delle persone raccontate con approccio empatico e umanistico. Il lavoro in mostra è forse il suo più intenso reportage e riguarda la situazione post sisma nelle terre marchigiane a due anni dal tragico evento. Oriani si è recato più volte nei luoghi colpiti dal terremoto nell’ottobre 2016, raccogliendo una documentazione che guarda soprattutto alle energie di ricostruzione ed in particolare alla capacità degli abitanti di questi luoghi di saper ripartire da un nuovo inizio.

Un racconto costruito sulla prospettiva della rinascita concentrandosi più ancora che sul tema della ricostruzione architettonica e ambientale, sulle prospettive legate alla vita delle persone. Le immagini raccontano la capacità collettiva di una ricostruzione interiore e psicologica dopo la grande paura e la presenza di una partecipata solidarietà da parte di associazioni, volontari e gente comune. I punti basilari di questo progetto sono la divulgazione della memoria, il racconto in profondità, la testimonianza storica, la condivisione culturale, la conoscenza del territorio e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, generalmente piuttosto incurante e distante dagli eventi che hanno colpito i 60 comuni del comprensorio dei monti Sibillini.

Immortalare “figure contro”: la fotografia della differenza

All’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC di Parma, apre sabato 21 aprile 2018 alle ore 11.00, la mostra “Figure contro. Fotografia della differenza”, nell’ambito dell’edizione 2018 di Fotografia Europea dal titolo “Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie”.

Curata da Paolo Barbaro, Cristina Casero e Claudia Cavatorta, nella Sala delle Colonne dello CSAC, la mostra “è interamente costruita con materiali provenienti dagli archivi dello CSAC e consente di ‘vedere’ con chiarezza come la fotografia, soprattutto nel corso degli anni Settanta, abbia avuto un ruolo importante nel sensibilizzare le coscienze intorno a questioni nascoste, dimenticate, se non censurate, anche al di là di esplicite intonazioni di denuncia”.

Giuseppe Morandi. Samartin San Martino 1970

Le figure contro sono quelle immortalate negli scatti: “persone escluse dal racconto sociale, letteralmente spinte ai margini, in quanto la loro stessa esistenza è in contrasto con le logiche imperanti nella moderna società; cancellate dall’immaginario collettivo, esse ritornano con tutta la loro pregnanza in queste immagini, che si danno come asserzioni di esistenza, testimonianza di vite condotte all’insegna della differenza, della non omologazione, della sofferenza, ma anche della spontaneità e della naturalezza. In altri casi sono protagoniste figure che rispetto a queste logiche si pongono in contrasto, contro –  appunto – che protestano, manifestano, non si rassegnano, affermando un modello alternativo”.

Giordano Bonora. L’incontro n.7. Bologna 1980

I fotografi: Giordano Bonora, Anna Candiani, Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e Giuseppe Morandi “ciascuno secondo la propria sensibilità e con il proprio linguaggio hanno contribuito a tradurre la fotografia da strumento di pura constatazione a strumento critico, di denuncia ma anche più sottilmente di riflessione, utile ad una presa di coscienza di quello che è la società italiana in pieno boom economico. Bianco e nero, aspetti ostentati ma anche culture e umanità rimosse. La complessità di un paese viene mostrata, mettendone in luce tutte le contraddizioni. I toni sono differenti, ma la forza di tutte le fotografie esposte in questa mostra risiede, in fondo, nella loro adesione alla realtà, oltre le convenzioni e i cliché, in una totale coincidenza di atteggiamento tra i soggetti ritratti e gli autori. Essere veri: un modo semplice ma radicale, questo, di essere figure contro”.