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“Rosso clima” – Le tematiche ambientali secondo Gianni Mantovani

Domenica 7 aprile 2024 alle ore 11 presso la Sala della Loggia in Piazza della Repubblica 5 a Formigine (MODENA), si inaugura “ROSSO CLIMA”, una personale di Gianni Mantovani che rimarrà allestita fino al 28 aprile e sarà aperta al pubblico dal venerdì alla domenica nelle ore 10:00-13:00 e 16:00 -19:00.

La mostra di Gianni Mantovani, con note critiche di Tina De Falco “L’Arte come voce della natura”, vede esposti lavori pittorici ispirati all’ambiente. Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali che si nutrono di memorie e di una visione sognante. Il motivo caratterizzante delle opere in mostra è il paesaggio su sfondo rosso, che testimonia la sensibilità dell’artista verso il surriscaldamento globale del pianeta ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.

I titoli scelti da Gianni Mantovani per le opere esposte (Anche noi nell’universo, foglie accarezzate dal vento, anche il cielo ci aiuta a vivere, quando sarà un altro giorno, anche noi nell’universo, le foglie si raccontano poesie, il riposo del vento, la luce che ci farà rinascere) riguardano i sentimenti della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato.

La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale IN ARTE ed è patrocinata dal Comune di Formigine Assessorato alla Cultura,e dalle Associazioni LEGAMBIENTE “Circolo Chico Mendes”, WWF – Emilia Centrale e FAI.

Gianni Mantovani. Anche il cielo ci aiuta a vivere cm 50×50

L’Artista

Gianni Mantovani vive a Concordia (MO) dove è nato nel 1950 e terminati gli studi artistici a Modena e a Bologna a 23 anni inizia ad insegnare al Liceo Artistico di Bologna e dopo aver vinto il concorso nazionale nel 1991 è stato Docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

ANTONIO DONGHI e LA MAGIA DEL SILENZIO

 DAL 9 FEBBRAIO AL 26 MAGGIO 2024RETROSPETTIVA  A CURA DI FABIO BENZI

Il percorso artistico di uno dei maggiori interpreti del Realismo magico in Italia, riscoperto attraverso una serie di autentici capolavori

PALAZZO MERULANA – Via Merulana 121, Roma

Antonio Donghi fu uno dei maggiori interpreti del Realismo magico in Italia. Il suo immaginario astrattivo, al tempo stesso realista, ha impressionato gli studiosi e il pubblico, dopo un silenzio critico di molti decenni, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, al punto che le sue opere sono ormai incluse nella maggior parte delle rassegne internazionali sugli anni Venti e Trenta, fino a comparire sulle copertine dei relativi cataloghi come immagine iconica di quel contesto. La sua ricerca, appartata e silenziosa, nella sua epoca aveva attirato l’interesse di critici importanti, ma la sua altezza si è rivelata appieno con una riscoperta relativamente recente. A questo straordinario artista dal 9 febbraio al 26 maggio 2024 Palazzo Merulana dedica la retrospettiva Antonio Donghi. La magia del silenzio, che permetterà ai visitatori di conoscere e ammirare una serie di autentici capolavori, alcuni esposti al pubblico per la prima volta. Sono raccolte trentaquattro opere, prevalentemente acquistate direttamente alle maggiori mostre del tempo (Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma, ecc.) o altrimenti reperite sul mercato. Il progetto espositivo intende presentare i nuclei più significativi provenienti dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dalla Banca d’Italia, dalla UniCredit Art Collection e dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso dell’artista, toccandone tutti i temi principali: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo. In particolare, la mostra si pone come approfondimento di uno dei principali nuclei pittorici rappresentati nella Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che possiede ed espone in permanenza tre fondamentali capolavori donghiani: Le lavandaie (1922-23), primo vertice in assoluto del maestro; Gita in barca (1934); Piccoli saltimbanchi (1938). Solo tre dipinti particolarmente iconici (La PollarolaRitratto di Lauro De BosisAnnunciata), legati in diverso modo alla collezione Cerasi, sono inseriti al di fuori del nucleo delle collezioni pubbliche.

Sulla trama delle opere di Donghi in queste collezioni è possibile ricostruire interamente il suo percorso artistico. Rimeditare il ruolo, il metodo, le aspirazioni di questo artista chiuso e difficile, ma al tempo stesso creatore di opere uniche e impressionanti per il loro clima sospeso, per la densità di interrogativi che pone allo spettatore, pur nell’apparentemente nuda realtà in cui sono presentati gli anonimi protagonisti dei quadri, appare oggi un doveroso passo in avanti per la sua conoscenza. La curatela dell’attesa retrospettiva a Palazzo Merulana è affidata al prof. Fabio Benzi

La critica ha parlato spesso di Donghi come di un pittore che pone domande invece di dare risposte. La sua passione per il teatro, per le maschere, sembra celare volontariamente la realtà dei personaggi rappresentati. Una delle strade per approfondirne e spiegarne la storia artistica è quella di ricercare in dettaglio il suo meccanismo creativo, individuando dalle flebili tracce pittoriche l’evoluzione e il contesto culturale che esprime in modo così compulsivamente interiorizzato.

La mostra ha il sostegno della Regione Lazio e il patrocinio gratuito di Roma Capitale. L’esposizione è inclusa nel biglietto di ingresso di Palazzo Merulana, che comprende la visita alla Collezione Cerasi. E’ aperta al pubblico dal mercoledì alla  domenica ore 12- 20 


Biglietti:  Intero € 12,00,
Ridotto € 10,00 (Giovani under 26, adulti over 65, insegnanti in attività, possessori di Cartax2, possessori Lazio Youth card). Ridotto Scuole € 4,00.
Gratuito (bambini e ragazzi under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabili con accompagnatore, possessori Pass Palazzo Merulana e Pass Palazzo Merulana Young, membri ICOM, guide turistiche con patentino).

Maggiori informazioni: www.palazzomerulana.it

Il Museo di Montmartre dedica una mostra a Theophile-Alexandre Steinlen

Il Museo di Montmartre (Parigi) dedica una mostra a Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923), artista emblematico di Montmartre alla fine del XIX secolo. La mostra che sarà presentata il 13 ottobre 2023 (aperta fino all’11 febbraio 2024) segna il centenario della sua morte e rende omaggio a un artista che è stato disegnatore, incisore, pittore e scultore e che apparteneva ad una sola scuola: quella della libertà.

All’interno della sua prolifica produzione spicca un filo conduttore: quello dell’impegno, poiché l’artista ha associato arte e politica, diventando testimone critico del suo tempo.
Steinlen ha diffuso i suoi motivi da una tecnica e da un mezzo all’altro, tra stampa illustrata, arte di libri, poster e pittura. Il popolo degli umani, ma anche quello dei gatti sono i soggetti principali dell’artista che si interessava anche ai generi classici della pittura, in particolare al nudo e al paesaggio.

Steinlen credeva nella missione sociale e politica dell’arte, come percorso e voce verso un mondo migliore.

THEOPHILE-ALEXANDRE STEINLEN (1859-1923) – LA MOSTRA DEL CENTENARIO
Dal 13 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024
Museo di Montmartre. Presentazione alla stampa: 11 ottobre 2023 alle 9:00

Museo Montmartre Giardini Renoir

Théophile-Alexandre Steinlen – Contre les chiens, nouvelle d’Alphonse Allais, parue dans Gil Blas illustré, 7ème année2, n°27, 2 juillet 1897.

Théophile-Alexandre Steinlen – Vision de Paris, Peinture en grisaille sur toile, esquisse, vers 1898.

In anteprima assoluta per Visionarea Art Space “BLU”

A cura di Gianluca Marziani in anteprima assoluta per Visionarea Art Space (Auditorium della Conciliazione, Piazza Pia 1), la mostra BLU di Danilo Bucchi, inaugura il nuovo ciclo dell’artista romano inserito nella collezione permanente della Galleria nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ospite della Biennale di Venezia e della galleria Pièce Unique a Parigi.

Le 14 nuove e inedite tele di grande formato di BLU portano nell’avamposto del contemporaneo nel cuore di Roma, le ultime visioni dell’artista romano che negli ultimi 20 anni ha esposto in Europa, America ed Estremo Oriente, entrando nel 2018. In anteprima assoluta per Visionarea Artspace, Blu è un nuovo regalo che Danilo Bucchi fa alla sua città, dopo Il paese dei balocchi, opera permanente presente al MAAM, Assolo a Tor Marancia, che lo ha visto anche protagonista alla Biennale di Venezia (15° Mostra di Architettura Padiglione Italia), e la mostra personale Lunar Black al MACRO di Roma, a cura di Achille Bonito Oliva.

Durata: 19 Gennaio / 3 Aprile 2022
Opening: martedì 18 gennaio 2022 dalle 18:00
Ingresso libero – PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Danilo Bucchi studio. Foto Andrea Boccalini

“CERAttivo”. Eccellenze FVG fra arte e impresa

Con la direzione artistica di Sabrina Zannier per l’Associazione culturale Maravee, inaugura il 10 ottobre (ore 11) a Palazzo Tadea, Castello di Spilimbergo (Pn). “CREAttivo”. Eccellenze FVG fra arte e impresa”, dal progetto al prodotto. In mostra fotografie, arredi, video, per nuovi scenari musivi.

Gli arredi sono stati realizzati dai vincitori del primo Concorso Mosaico&Design in cui tre interventi musivi sono stati inseriti in altrettanti oggetti di design: il piano lavoro della cucina Loft progettata da Michele Marcon e prodotta da Snaidero, il pouf Brick disegnato da Paola Navone per Gervasoni, la sedia Dining di Michele De Lucchi per Very Wood
Fotografie e video dell’intero processo creativo e produttivo completeranno la narrazione di questa prima edizione del progetto.