Archive for: Marzo 2017

Teatro Playback, sai cos’è? Fai un esperienza con Milagros Teresa Pardo Espinosa

Milagros Teresa Pardo Espinosa

“Il Teatro Playback, fondato da Jonathan Fox, nasce come una delle forme sperimentali delle esplorazioni teatrali degli anni settanta che cercavano di coinvolgere il pubblico e di portare il teatro più vicino alla realtà quotidiana; e’ una forma di teatro che lavora con l’improvvisazione attraverso il corpo, i suoni, la musica, la poesia e la metafora;
Intende tradurre sentimenti ed esperienze in forme e colori visibili e riconoscibili per chi condivide la sua storia personale. Lo scopo del Playback è dare dignità alle storie, ai sentimenti, ai sogni e desideri di ogni persona. È usato sia per connettere le persone in contesti di grande gruppo, organizzativi e istituzionali (teatri, convegni, meeting, convention), sia come strumento formativo in azienda, in ambito sanitario, in campo psico- sociale”.

Il laboratorio, condotto da Milagros Teresa Pardo Espinosa che si occupa del teatro Playback dal 2004, ha l’obiettivo di:
– Sviluppare le proprie risorse, le proprie possibilità, come creatività e spontaneità;
– Scoprire le motivazioni e gli schemi con i quali interagiamo nella vita quotidiana;
esplorare le capacità del corpo e della mente in un modo diverso;
– Avviare la trasformazione individuale, di gruppo e sociale.

Rivolto a giovani ed adulti che vogliono utilizzare questa pratica come una possibilità di crescita personale e/o professionale, prevede a fine percorso la realizzazione di una performance rivolta ad amici e famigliari dei partecipanti.

Durata: 5 incontri di circa 1 ora e 30 minuti cd, una volta alla settimana Presentazione: domenica 19 marzo alle ore 16,00. E’ richiesto cortesemente di contattare privatamente l’insegnante per prenotare la partecipazione. L’incontro è riservato ad un numero max di 20 partecipanti (la partecipazione al primo incontro è gratuita)

Milagros Teresa Pardo Espinosa è stata allieva di Jonathan Fox, fondatore del Playback, ha realizzato più di 120 rappresentazioni, inclusi interventi e performance, numerose partecipazioni a eventi nazionali ed internazionali, festival di teatro di strada e musica elettroacustica. Ha condotto 12 laboratori, di cui 3 a livello internazionale, ha avuto una formazione con prestigiosi professori di diversi paesi, direttori, attori e membri della rete internazionale di Teatro Playback. Direttrice generale della Giornata Internazionale di Teatro Playback “A la Luz del Fuego”, tenutasi nell’Habana (Cuba) nel 2010 e 2011.
Fondatrice e coordinatrice generale della Compagnia “Teatro Cuerpo Adentro” nell’arco di 5 anni. Fondatrice della compagnia “Cobalamina” a Civitanova Marche. “Co-fondatrice con la regista italiana Roberta Fonsato di Wuwei Prodution – Centro di Ricerca Teatrale”
Partecipa al Futura Festival e Rive Festival nel 2014 rispettivamente come performer ed insegnante di laboratorio playback.

Il “Pre-testo” di fare un teatro per ascoltarsi, scoprirsi e incontrarsi con l’altro

 

Cosa avviene prima del testo? Cosa fa l’attore prima di arrivare ad approcciarsi con la stesura di un testo?. Il laboratorio teatrale in 4 Capitoli condotto da Valentino Infuso risponde a queste domande. “Il Pretesto. Come addurre false ragioni per mascherare i veri motivi di un’azione” è il titolo del Capitolo I (Il Fatto e la Circostanza)” dell’esperienza in cui ogni partecipante verrà condotto verso la scoperta di una personale “cassetta degli attrezzi” attoriali, al fine di svelare e sviluppare le proprie capacità espressive.  Allenamento fisico, vocale e sensoriale, improvvisazioni, costruzione del personaggio partendo da sé, “Pretesto” è  inteso come “occasione o modo per altro, fare teatro per ascoltare e scoprire un po’ più se stessi e per rapportarsi in un modo non quotidiano con gli altri, avvicinarsi, attraverso il gioco teatrale, ad una miglior consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni”.  “Pretesto” come tema del laboratorio, inteso nel senso letterale di “falsa ragione che si adduce per mascherare i veri motivi di un’azione. Questo aspetto del lavoro potrà portarci ad una vera e propria scrittura scenica a fine percorso”.

Così descrivono il laboratorio alcuni partecipanti “Un’esperienza che mi ha profondamente toccato e ha mosso delle corde dimenticate e lasciate tacere. Valentino è riuscito a far vibrare queste corde attraverso un’opera di sottile maieutica conducendoci per mano in un sogno liberatorio e terapeutico per l’anima”. E ancora: “Un bellissimo laboratorio in cui prendersi del tempo per ascoltarsi, mettersi in gioco e imparare a dar forma alla propria espressività. Un allenamento psicofisico che insegna a re-stare in stretto contatto con il proprio sé e imparare a ritrovare e percorrere la nostra creatività, spontaneità ed immediatezza.”

Costo: 70 euro + tessera Dulcamarateatro (6 euro)
APERTO A TUTTI (professionisti, allievi e novizi)
Info e iscrizioni
http://www.vmask.it/#!/home
www.teatroinpolvere.it

IL PRETESTO, laboratorio di teatro condotto da Valentino Infuso
Milano 19 marzo 2017
Napoli 25 marzo 2017
Roma 1 e 2 aprile 2017
Livorno 10-11 giugno 2017

 

(sabrina lupacchini/slup)

LabRetMus “tra musica e paesaggio”. Conservatorio di Parma

È dedicata al rapporto tra musica e paesaggio la terza edizione di LabRetMus, Laboratorio di Retorica Musicale organizzato dal Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma. Dal 15 al 17 marzo 2017, l’Auditorium del Carmine sarà sede di incontri, seminari, lezioni aperti liberamente al pubblico che si concluderanno, in serata, con un concerto a tema. A dare vita a questo intenso programma giornaliero, saranno relatori italiani e docenti del Conservatorio di Parma: Alessandro Busci, Deda Cristina Colonna, Fabrizio Fanticini, Diego Fratelli, Cristiano Gianese, Roberto Gini, Carlo Lo Presti, Gabriele Manca, Donatella Melini, Costantino Mastroprimiano, Massimo Priori, Andrea Padova, Elisabetta Torselli. Si parlerà di retorica, materia comune alla musica e alla parola, che mette in collegamento compositore, interprete e ascoltatore, facendo sì che tutti possano condividere il senso, il significato espressivo di un brano musicale. Il tema di quest’anno esplorerà i rapporti fra musica e paesaggio, tra ambito visivo e ambito uditivo grazie alla presenza di musicisti e musicologi, compositori, un pittore, una regista, uno storico della letteratura e una studiosa di iconografia musicale.

Auditorium del Carmine

Il primo dei concerti, dal titolo “Paesaggi Schumanniani” si terrà mercoledì 15 marzo alle 20.30, nell’Auditorium del Carmine: Sergio Foresti, baritono, e Costantino Mastroprimiano, sullo storico Fortepiano Conrad Graf (Vienna 1839/40), interpreteranno musiche di Robert Schumann. Giovedì 16 marzo alle 20.30, nell’Auditorium del Carmine, sarà la volta del concerto “Schumann, Stade e la ‘Bach Renaissance'”, con Marco Angilella, violoncello, e Ayumi Matsumoto, fortepiano Graf: musiche di Bach-Stade e Robert Schumann. LabRetMus si concluderà venerdì 17 marzo alle 20:30, nell’Auditorium del Carmine, con “Paesaggi interiori nel terzo libro della Clavier-Übung (1739)”: Alberto Mazzoli (organo) interpreterà musiche di J. S. Bach. L’ingresso a tutte le giornate è libero e gratuito. Per ulteriori informazioni sul programma, si può consultare il sito: www.conservatorio.pr.it.

Al via il bando per partecipare al premio L’anello debole 2017

PremioTorna il premio internazionale L’anello debole, il riconoscimento assegnato dalla Comunità di Capodarco ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici o di finzione, a forte contenuto sociale e/o ambientale. Il bando della XI edizione è stato pubblicato questa mattina e dà tempo fino al 14 aprile 2017 per la consegna delle opere.

Le sezioni del concorso sono sei: audio cortometraggi; video cortometraggi della realtà; video cortometraggi di fiction; video “Cortissimi” della realtà; video “Cortissimi” di fiction; video “Ultracorti”. Gli audio e i video cortometraggi non dovranno superare la durata di 25’; i video cortissimi di 6’; i video ultracorti di 60’’.

A queste sezioni si aggiungono due premi speciali, promossi dall’agenzia giornalistica Redattore sociale e da BiR Onlus, che saranno assegnati al migliore web-doc – documentario concepito e realizzato per internet – volto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi sociali e ambientali; al miglior video breve tra quelli in concorso (fino a 6’) che abbia trattato i temi del volontariato e della cittadinanza attiva“oltre gli stereotipi”.

Le opere pervenute verranno inizialmente valutate da una commissione scelta dalla Comunità di Capodarco. Tra le “preselezionate” la giuria di qualità sceglierà i finalisti di ogni categoria in concorso. Questi si contenderanno il premio “L’anello debole” durante il “Capodarco l’Altro Festival”, che si svolgerà dal 22 al 25 giugno nella splendida cornice della terrazza della Comunità di Capodarco di Fermo, nelle Marche con il consueto cartellone di eventi tra proiezioni di film, documentari e cortometraggi, incontri con registi, attori e autori delle opere finaliste, degustazioni di bontà eno-gastronomiche locali.

Il premio L’anello debole è nato nel 2005 da un’idea di Santalmassi e si è distinto fin dalla prima edizione per l’originalità e la qualità tecnica dei video e degli audio “brevi”, diventando una delle più importanti manifestazioni nel suo genere in Italia. Le prime 10 edizioni hanno avuto 1.643 opere partecipanti, 734 delle quali selezionate per la votazione finale (molte sono visibili integralmente sul sito del premio). Tra i partecipanti, giornalisti di tutte le testate televisive e radiofoniche nazionali insieme al meglio dei giovani audio e video-maker indipendenti dall’Italia e da una quindicina di paesi esteri.

Informazioni: tel. 0734 681001, info@capodarcolaltrofestival.it, www.capodarcolaltrofestival.it.

Una mostra racconta al femminile la vita delle donne del Mediterraneo

Locanda_invito2“L’arte fornisce un contributo essenziale all’interazione tra culture, terreno fertile al dialogo e alla contaminazione è un ‘luogo’ dove riconoscersi e la fotografia come espressione artistica, concorre a veicolare maggior conoscenza. E la conoscenza facilita la socialità”. È questo, in sintesi, il senso per il quale nasce nel 2012 Mediterraneo: fotografie tra terre e mare, progetto espositivo curato da “Lo Cunto”, associazione di promozione sociale, che scandaglia attraverso l’occhio attento di reporters e fotografi l’attualità e la cultura del Mediterraneo, territorio ideale da raccontare, scoprire e svelare “che accomuna e ritrova nell’interazione alcune delle sue radici”. La fotografia comunica e invita a vedere “ad aprirsi a nuovi punti di vista, ad altre culture, all’altro da sé” e il Mediterraneo è un luogo di mediazione e relazioni, un laboratorio di intrecci culturali  dove le arti coesistono, dialogano e si contaminano.
La rassegna, che ospita differenti generi della fotografia e varie generazioni, dal 2015 dedica uno spazio specifico ai racconti al femminile “elemento fondante nella trasmissione della cultura”, attraverso il bando “Sguardi di donne sulle donne del Mediterraneo” (i bandi per l’edizione 2017 sono tuttora aperti e gratuiti). Le ricerche elaborate dalle fotografe: Daniela Bazzani, Iole Capasso, Eleonora Carlesi, Elena Franco, Antonella Monzoni e Mara Scampoli, saranno esposte dal 7 al 24 marzo 2017 a Milano all’interno della Mediateca Santa Teresa di Brera (via della Moscova) “uno dei luoghi dove si costruisce la nuova cittadinanza senza confini”. Il percorso curato da Patrizia Varone e composto da 60 immagini, esplora alcune delle condizioni che le donne vivono nelle svariate realtà dei paesi del Mediterraneo e pone l’accento sull’Italia e i Balcani. Un’esperienza avviata per dare spazio “ad una fotografia sempre più vicina al fattore ‘umano’, alla persona e alla sua socialità come valore essenziale”.

 

Fonte: Redatto Sociale

sabrina lupacchini/slup