Il 23 settembre, in occasione della Giornata mondiale del sordo, ripartono a Palermo le attività di Nocentre con Random Lands di Adriano La Licata.&n...
In occasione dell’8^ edizione della Biennale dei giovani fotografi italiani di Bibbiena, dal 16 settembre al 12 novembre 2023, Istituto Italiano di F...
Siamo lieti di essere partner anche quest’anno della quarta edizione di “Di.segno in.forma” che di anno in anno vede crescere il numero delle opere partecipanti. L’appello dell’Associazione Zona Franca rivolto ai bambini e ragazzi (tra 5 e 17 anni) è quello disegnare il bello del mangiare insieme “a casa, a scuola, sul prato, in vacanza, dove capita, al volo, dividendo a metà, provando gusti nuovi. Con la famiglia, gli amici, i nonni, i vicini, con chi vuoi tu. Mentre ti diverti, ti nutri e stai bene”. “Mangiare in pace mi piace” è il titolo di questa nuova edizione
In un momento storico in cui si tende a perdere la forza della comunità, l’associazione Zona Franca ripropone il concorso con l’intento di sottolineare l’importanza dell’atto quotidiano di unione per eccellenza, tipicamente umano, del mangiare insieme, il convivio.
Di.segno in.forma nasce come opportunità di espressione per la generazione 5-17 anni, come stimolo alla promozione e alla consapevolezza di life skills nell’ambito dell’ALIMENTAZIONE. A riscontro dei bisogni, delle proposte e delle prospettive in merito alla vita di relazione sociale e interiore, in uno “stare a tavola”, mangiando insieme agli altri, nel suo valore di condivisione, educazione e vivere quotidiano.
Partecipa al concorso artistico! Iscriviti e inviaci il disegno entro il 30 giugno 2019. La partecipazione è gratuita.
Come partecipare? ___ scopri i nostri Spunti e Riflessioni e leggere gli approfondimenti sul tema del mangiare insieme, oltreché le tracce per lo sviluppo artistico del concorso; ___ portare alla mente un ricordo, un desiderio, un sogno, un’idea legati allo stare assieme; ___ scegliere uno dei supporti grafici proposti; ___ creare e decorare il momento di comunità nato dalla fantasia (vedi punto 3) con immagini, segni e/o parole, utilizzando liberamente lo spazio-foglio del supporto precedentemente stampato; ___ invia il tuo elaborato entro il 30 giugno 2019
Hai scritto qualche poesia o racconto? Hai un dipinto che vorresti far vedere? Hai una figlia, una madre, una sorella, o – se sei un uomo – una moglie che scrive poesie, racconti o dipinge?
E’ giunta l’ora di tirarli fuori dal cassetto e di farli pubblicare. Partecipare al Premio Letterario Internazionale “Il carro delle Muse” può aprire nuove strade, nuove occasioni, nuove opportunità. Il Premio si rivolge adonne di qualsiasi età e nazionalità che conoscono la lingua italiana (per la narrativa e la poesia) anche (e soprattutto) per scrittrici non professioniste di qualsiasi età e nazionalità. L’opera presentata può anche essere la traduzione da un’altra lingua, di un’opera della concorrente stessa.
Il Premio è giunto alla sesta edizione, ed ha ottenuto grandi risultati. Scrivono gli organizzatori: “ti invitiamo a scacciare la timidezza, la paura di aver scritto cose inutili e la sfiducia verso te stessa, incoraggiandoti a cogliere questa occasione”.
Ott. 06Anno I 2011Commenti disabilitati su Artesociale perchè?
Nasce in modo molto spontaneo, ma con un tempo di incubazione lungo, maturato nel tempo, attraverso personali sperimentazioni artistiche nel sociale e non solo. L’esigenza è quella di riflettere sul ‘senso sociale’ dell’arte e sul significato, il valore e l’importanza dell’arte ‘impiegata’ nel sociale (nella sua forma terapeutica ed espressiva). Temi di rilievo vecchi nel tempo umano, ma mai come oggi, così ricercati e approfonditi, attraverso i quali si possono esperire valori, riscoprire i piaceri del fare, recuperare il bisogno di cultura e incontro. L’idea stessa di creare uno spazio “libero” nel quale l’arte e l’uomo si ritrovano, esprimono, operano e confrontano nasce per soddisfare un’esigenza dell’umanità per sua natura artistica e sociale. Tentiamo teorie, osiamo concetti e concettualizzazioni, già singolarmente complessi, riflettiamo su una collocazione comune dell’arte. Scopriamo nuovi talenti a noi vicini…
L’obiettivo del magazine è quello di creare una documentazione a tema con il contributo di tutti, pertanto chiediamo a quanti lo seguiranno di partecipare attivamente alla sua realizzazione attraverso la pubblicazione dei vari materiali. Sono benvenuti racconti, riflessioni, disegni, proposte, poesie, video, foto ecc. Se conoscete o lavorate con ragazzi, bambini, ospiti di strutture pubbliche-private, che secondo voi hanno un talento artistico e/o comunicativo, mandateci i materiali a: redazione@artesociale.it o sa.lupacchini@gmail.com;
Promuoviamo anche idee creative, progetti, eventi, seminari e momenti di formazione… anche baratti di “saperi”…Ci riserviamo di valutare attentamente il materiale inviato e di decidere autonomamente la messa online delle proposte ricevute. I contenuti, senza limiti di lunghezza, dovranno essere in formato word 2003 e le foto abbinate in formato Jpeg. Ogni invio o proposta redazionale, deve essere accompagnato dalla liberatoria firmata dall’autore. La collaborazione è gratuita.
Parliamo insieme di “Arte” a tutto tondo. L’arte sociale non è solo quella ad utilizzo terapeutico, ridiamole valenza espressiva e forza visiva. Aiutateci a scovare anche dei talenti fra le persone “comuni” che poi così “comuni’ non lo sono mai…
Alla straordinaria forza comunicativa..
…alla creatività ….
…alla bellezza della condivisione artistica…
Il 23 settembre, in occasione della Giornata mondiale del sordo, ripartono a Palermo le attività di Nocentre con Random Lands di Adriano La Licata. Il tema scelto dall’ENS è “Un mondo dove le persone sorde possano usare la propria lingua dei segni ovunque” e Nocentre ripensa alla cultura e all’arte contemporanea in una chiave più accessibile invitando a partecipare gratuitamente all’evento presentato in LIS (lingua dei segni). Protagonista di ‘Random Lands’ sarà l’artista e fotografo siciliano Adriano La Licata insieme al pubblico che, attraverso un gioco di ruolo, prenderà parte in prima persona al processo creativo. Random Lands prende vita tra strade e angoli suggestivi di Palermo coinvolgendo il pubblico attivamente con l’obiettivo di rielaborare insieme ai partecipanti il concetto di mostra d’arte.
Come un vero e proprio percorso all’interno del processo creativo, il pubblico incontrerà l’artista nello studio di Via Chiavettieri 29, dove verranno spiegati e definiti tutti i ruoli che i partecipanti saranno tenuti a scegliere di volta in volta tra quelli previsti: l’artista, il curatore, l’allestitore, il fotografo, il pubblico. L’artista condurrà quindi i partecipanti per le strade di Palermo, lungo un percorso in più tappe, nel corso del quale ciascuno dovrà svolgere il suo ruolo contribuendo a mettere a punto un’esposizione artistica temporanea in ciascuno dei luoghi in cui si farà tappa.
Partecipazione: gratuita e fino a un massimo di 15 persone previa iscrizione con modulo; per info e prenotazioni contattare palermo@ens.it. L’attività sarà online su www.nocentre.org
In occasione dell’8^ edizione della Biennale dei giovani fotografi italiani di Bibbiena, dal 16 settembre al 12 novembre 2023, Istituto Italiano di Fotografia propone una mostra dedicata al tema “Dentro e fuori. Gli spazi dell’esistenza. Visioni interiori e sguardi sul mondo” curata dal fotografo e docente Andrea Calvaruso. L’evento, èorganizzato dal Centro Italiano della Fotografia d’Autore in collaborazione con il Club Fotografico AVIS Bibbiena EFI, in occasione della 24^ Edizione di FotoConfronti ed è ospitato presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore con l’obiettivo di dare ai giovani fotografi italiani ed alle scuole di fotografia una vetrina importante in cui mostrare i propri progetti.
Gli studenti di Istituto Italiano di Fotografia propongono progetti introspettivi e riflessioni personali che li hanno portati a lavorare su sé stessi e lasciar emergere emozioni e sensazioni forti; ogni fotografo è stato in grado di trasformare questi sentimenti in immagini che accompagnano i visitatori in un viaggio interiore che interroga sull’identità del singolo mettendola, però, in relazione con il contesto, una realtà in continuo cambiamento, uno specchio che riflette nell’altro il proprio io.
Attraverso gli scatti di Giovanni Borgia, diventiamo passeggeri di un treno; dal finestrino scorgiamo attimi del mondo che ci circonda: un susseguirsi che rende spettatori distanti ma che lascia il tempo di ritrovarsi sospesi in una calma apparente. Le difficoltà della vita, le crepe che si formano nella monotonia della quotidianità e il desiderio di rinascita sono le sensazioni che guidano nel mondo di Benni Giammari; con una delicatezza estrema ci troviamo a riflettere su quello che affrontiamo ogni giorno svelando il nostro più intimo io. L’apparente semplicità della vita di tutti i giorni, il rapporto tra gli oggetti e le persone che li utilizzano sono alla base della ricerca di Giorgio Garzella che analizza il legame fatto di ricordi e sensazioni che la nostra mente crea con essi. Gli oggetti e i volti del suo lavoro diventano vettori di storia e di emozioni che risvegliano il nostro io più profondo.
Con le fotografie di Alice Re veniamo trasportati nella sfera più profonda della ricerca di sé stessi: il ciclo di vita e morte, seguito dalla sfera della rinascita e del rinnovamento costante. Niente spaventa più dell’ignoto e provare ad approfondirlo è stata la chiave di lettura dell’autrice. Nelle fotografie di Stefano Frighi vediamo fragilità e resilienza; associando luoghi abbandonati e il significato di alcuni fiori l’autore ci guida in un percorso volto alla rinascita dell’individuo sul piano psicologico: le difficoltà che la vita pone possono essere risolte e, attraverso la forza che risiede in ognuno, portare a risplendere nuovamente.
Istituto Italiano di Fotografia è il centro della cultura fotografica a Milano; il dipartimento IIF Art Side nasce per divulgare la cultura fotografica, organizzando mostre, incontri ed eventi e pubblicando libri e cataloghi. Oltre ad Art Side, IIF ha altre due anime: School si occupa di formazione professionale e Production è l’agenzia fotografica che collabora con aziende, agenzie ed enti del terzo settore. www.istitutoitalianodifotografia.it
Coordinate evento Titolo: Dentro e fuori. Gli spazi dell’esistenza. Visioni interiori e sguardi sul mondo A cura di: Andrea Calvaruso Weekend inaugurale: sabato 16 e domenica 17 settembre 2023 Date: 16 settembre – 12 novembre 2023 Luogo: Centro Italiano della Fotografia d’Autore, Via delle Monache, 2 – Bibbiena (Arezzo) Orari visita mostre: da martedì a sabato 9:30 – 12:30 e 15:30 – 18:30, domenica 10:00 – 12:30 Ingresso libero
Giorgio Garzella – Istituto Italiano di Fotografia
Sosteniamo la realizzazione del Marco Cavallo del XXI secolo: scultura-simbolo della rigenerazione dell’ex-manicomio fiorentino di San Salvi
Sissi e Claudio fanno parte della Compagnia Teatrale “Chille de la balanza” – compagnia storica del teatro di ricerca italiano, nata a Napoli nel 1973 e dal 1985 in Toscana, da tempo attenta ai processi di rigenerazione urbana – e insieme all’artista Edoardo Malagigi hanno pensato di attuare un laboratorio per la costruzione collettiva della scultura Marco Cavallo del XXI secolo. Un’opera necessaria per stimolare la consapevolezza della fragilità ambientale e della salute mentale dei nostri giorni, anche in riferimento alla memoria della vita nel manicomio di San Salvi e in particolare agli anni del suo superamento. Considerando poi la partecipazione attiva al progetto di diverse generazioni di cittadini ed artisti, si prevede un impatto sociale significativo, con l’obiettivo di fare comunità, lasciando un segno di forte impatto visivo per il futuro, rigenerando il territorio e avendo coscienza della salute e del benessere di chi fa e di chi guarda.
La compagnia dal 1998 ha sede a San Salvi, ex città manicomio di Firenze dove, su richiesta dell’ultimo direttore Carmelo Pellicanò, è stato costruito un presidio culturale, per aprire al territorio quello che era stata per oltre un secolo una “città negata”. Il progetto intende dar vita alla scultura Marco Cavallo entro il 13 dicembre 2023, in occasione del 25° anniversario della definitiva apertura di San Salvi e nel 50° anniversario della creazione dello storico Marco Cavallo, simbolo del superamento dei manicomi negli anni della rivoluzione basagliana. L’opera si candida già ad essere la Scultura simbolo della rigenerazione dell’ex-manicomio fiorentino, rigenerazione in partenza proprio in questi giorni, come da nuovo Piano Operativo del Comune di Firenze.
Il progetto, protagonista di una raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation, è supportato da Banca Etica, che promuove iniziative di forte impatto sociale ed ambientale. Se la campagna raggiungerà il 90& dell’obiettivo economico (fissato a 20.000€), riceverà il co-finanziamento da Banca Etica per il restante 10%.
Barbara Baroncini, Senza titolo, nell’ambito della mostra Come buoni vicini presso la Certosa di Bologna, 2014.
Venerdì 20 ottobre 2023, alle ore 18, la Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna inaugura la mostra NEW SPACES | NEW ENTRIES negli spazi appena rinnovati di via Centotrecento, sede del centro culturale. La mostra presenta le opere di Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide Trabucco che entrano a fare parte della collezione del Collegio, al termine del periodo trascorso dai giovani artisti e artiste nelle sue antiche sale in qualità di borsisti beneficiari di una residenza artistica. L’esposizione è allestita all’interno della nuova sala espositiva che prima ospitava la gipsoteca, ora trasferita nella sala attigua.
Il progetto di ripristino dello spazio mostre e del giardino interno a cui si affaccia è stato curato da Nicola Melinelli, con l’intento di preservare la storia del Collegio, attraverso il recupero architettonico dei suoi punti di forza, valorizzandola con elementi contemporanei, così come nell’area verde le piante nobili sono accostate a quelle selvatiche per una multidiversità inaspettata e sorprendente. Il Collegio Venturoli fu fondato nel 1825 grazie al lascito dell’architetto Angelo Venturoli (1749-1821), prendendo sede in un palazzo della fine del XVII secolo, a pochi passi dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Secondo le volontà testamentarie di Venturoli, l’istituzione fu destinata ad accogliere ed assistere i giovani bolognesi inclini alle arti. Fino al 1930, l’istituto funzionò come una vera e propria scuola di formazione artistica, dopodiché la funzione didattica lasciò il posto all’accoglienza di giovani artisti già iscritti alle scuole pubbliche ai quali veniva erogato un assegno mensile e un locale adibito ad atelier personale. Nel 1993 nasce la Fondazione Collegio Artistico Venturoli, spazio culturale che ha raccolto le finalità dell’antico Collegio e, sempre attraverso un pubblico concorso a cadenza periodica, seleziona i giovani artisti ai quali fornisce borse di studio e spazi ad uso studio dove poter compiere la propria ricerca artistica. Il Collegio conserva fin dalla sua creazione l’archivio storico di Angelo Venturoli e le sue collezioni (il corpus integrale dei suoi disegni e raffetti, i libri, la corrispondenza e la sua preziosa raccolta scientifica di marmi policromi). Nel frattempo il patrimonio artistico si è arricchito grazie alle opere donate dai borsisti al termine della propria residenza artistica per un totale circa di 300 opere a cui si aggiungono le nuove acquisizioni presentate ora in mostra.
La donazione di Barbara Baroncini (Bologna, 1989) consiste nella documentazione fotografica dell’opera Contare sulle persone, creata in occasione di un Open Studio nel 2014. Si tratta di un’installazione generata da un sistema che proiettava sull’architettura del Collegio un numero all’entrata di ogni visitatore all’interno del cortile. La facciata si riempiva di un pattern di numeri come rappresentazione della presenza di ciascuna persona. Il pubblico era protagonista e affidatario della creazione dell’opera, avendo la possibilità di ridefinire il luogo e sentirsi parte di esso.
Giacomo Gresleri (Bologna, 1991), ha lavorato su Villa Ghisilieri, situata nei pressi di Sasso Marconi, ennesimo esempio di mancata conservazione di un bene culturale. Secondo il giovane architetto, se si fosse riusciti a non lasciare che l’incuria e il tempo la rovinassero, oggi avremmo un esempio molto significativo ed interessante di ciò che significava vivere in epoca illuminista in Italia. Nell’ultimo decennio, tuttavia, sono stati attuati alcuni restauri e rimodernamenti del complesso. Finalità dei ridisegni (pianta e prospetti principali) presenti in mostra, è di rendere possibile una lettura più completa del significato e dell’importanza dell’edificio.
Irene Fenara (Bologna, 1990) ha donato al Collegio l’opera Supervision. Il lavoro investiga il gesto che sta alla base di ogni operazione fotografica: il guardare. In particolare si concentra sulle telecamere di sorveglianza, dispositivi introdotti e diffusi per ragioni di controllo e sicurezza, che mostrano spesso immagini non chiare, sporcate da una serie di errori. La super visione alterata di una macchina rivede il mondo che la circonda in maniera autonoma, anche attraverso la presenza fisica della sua lente. Colori acidi e pixel giganti sono soltanto uno dei modi in cui vedono le videocamere di sorveglianza: strumenti di controllo ambientale accessibili da remoto utilizzando codici di sicurezza standard mai modificati dai proprietari.
Il lavoro di Simona Paladino, Senza titolo, è un libro che raccoglie una serie di ricerche grafiche su carta. Ogni pagina costituisce una variazione sul concetto di punto, che è stato tracciato, impresso o disegnato con diversi strumenti. Il punto è un’entità geometrica senza dimensioni, appena percettibile. Come segno di interpunzione indica una pausa, un momento di silenzio. Il punto è il segno grafico che più si avvicina al grado zero, all’assenza. Le pagine sono state forate, incise, punzonate: azioni che generano leggeri spessori sulla carta, di appena qualche millimetro, ma sufficienti ad alterare la bidimensionalità del foglio. Da superfici piatte e astratte, le pagine diventano come sottilissime sculture, dove uno scarto d’ombra rivela la trama di segni che vi è impressa.
confórmi (conformi.tumblr.com | @conformi_ ) di Davide Trabucco (Bologna, 1987) è un progetto in progress iniziato nel 2015. Il lavoro incentra la sua ricerca in modo determinante sull’iconografia e la ricorsività di alcune forme e strutture compositive, lavorando così anche su un piano non solo strettamente formale, ma anche di significati variabili o antitetici che queste forme assumono. Attraverso la tecnica del montaggio di due immagini tratte dall’archivio personale dell’artista, viene creata una nuova immagine, che viene codificata in modo differente da ogni fruitore. confórmi diventa così principalmente un lavoro sull’atto di guardare le immagini e non sulle immagini stesse. Nell’ambito della mostra, saranno annunciati i nomi dei nuovi borsisti, che dall’autunno di quest’anno potranno usufruire di uno studio d’artista all’interno del Collegio Venturoli.
NEW SPACES | NEW ENTRIES Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide TrabuccoFondazione Collegio Artistico Venturoli Via Centotrecento 4, Bologna20 ottobre – 8 dicembre 2023 Inaugurazione: venerdì 20 ottobre 2023, ore 18-20 Visite su appuntamento: da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle 18 sito web: www.fondazionecollegioventuroli.org e-mail: info@collegioventuroli.191.it
Davide Trabucco, stilopòdi, nell’ambito della mostra Under the influence, a cura di Antonio Grulli, presso Collegio Venturoli, 2017
Venerdì 15 settembre, dalle ore 18.00, al Funaro i Teatri di Pistoia invitano i cittadini e il pubblico a una speciale presentazione delle Stagioni 2023/2024: il gioco collettivo forse più famoso che ci sia (che resterà una sorpresa fino all’ultimo) sarà la cornice dentro cui il direttore artistico Saverio Barsanti (prosa) e i responsabili artistici Lisa Cantini (danza, “La Via del Funaro”), Daniele Giorgi (direttore musicale), Francesca Giaconi (teatro ragazzi), introdurranno le Stagioni e Massimiliano Barbini e Massimo Caselli la proposta formativa, con i laboratori al Funaro e i corsi della Scuola di Musica e Danza Mabellini. Un gioco accessibile a tutti (e con in palio biglietti e carnet per gli spettacoli), che si aprirà con i saluti di Gianfranco Gagliardi (Direttore Generale ATP Teatri di Pistoia), Anna Maria Celesti (Vicesindaco di Pistoia), Matteo Carradori (Direttore generale Fondazione Caript) e si chiuderà con un brindisi collettivo (l’ingresso è gratuito e possibile fino a esaurimento posti). La giornata segna anche l’apertura della vendita dei nuovi abbonamenti e dei biglietti per lo spettacolo di anteprima “Blu infinito” e per gli eventi speciali, “La Milonga del Fútbol”, “Qualche estate fa”.
Si apre subito con un gioco questa nuova Stagione Teatrale pistoiese, che ruoterà attorno anche alle parole gioia, comunità e cura così come dichiara l’immagine che accompagnerà l’anno, creata dall’artista Francesco Chiacchio, convinti che l’atto stesso di concentrarsi sul significato di parole costruttive e ricche determini destini altrettanto ricchi e costruttivi e un presente più appagante. Un viaggio inclusivo per adulti, ragazzi, bambini, come a dire che la comunità non è la somma dei singoli ma un organismo di elementi interconnessi e che un teatro, se vuole svolgere correttamente la sua funzione di servizio pubblico, non deve lasciare indietro nessuno.
Da settembre a maggio 385 giornate di apertura a pubblico e artisti (per prove e residenze), di cui 152 giornate di recite, tra prosa, musica, danza, teatro ragazzi, su 4 palcoscenici a Pistoia: il Teatro Manzoni, il Funaro, il Piccolo Teatro Mauro Bolognini, il Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi. Un’attività che non si esaurisce in città ma si estende alla provincia includendo 4 Comuni soci di Associazione Teatrale Pistoiese e altrettante sale: il Teatro Pacini di Pescia, il Teatro Comunale di Lamporecchio, il Teatro Francini di Casalguidi, il Teatro Mascagni di Popiglio. A questi si aggiungono, per le programmazioni estive, a Pistoia Fortezza Santa Barbara e Villa Stonorov – Fondazione Vivarelli e, a Serravalle Pistoiese, la Rocca di Castruccio Castracani. Un sistema teatrale territoriale, che sposa la prospettiva del decentramento culturale a favore della valorizzazione delle singole comunità.
La prossima Stagione, vede insieme la programmazione, la produzione di spettacoli, la formazione, le residenze artistiche, i progetti e i “servizi” per il territorio, tra cui la Biblioteca del Funaro. 20 saranno gli spettacoli prodotti o coprodotti, che porteranno Pistoia nei teatri di tutta Italia.
74 corsi e laboratori di teatro, musica, danza al Funaro e alla Scuola Mabellini saranno a disposizione di chi, tra 0 e 99 anni avrà voglia di studiare, ponendo magari le basi per una professione futura o semplicemente di imparare e sviluppare la propria creatività, divertendosi. Per i professionisti o aspiranti tali riprenderanno la loro programmazione i workshop al Funaro.
Verranno accolte come sempre compagnie per offrire residenze artistiche, che negli anni hanno contribuito a sviluppare percorsi di grande rilievo, come quello di Sotterraneo, che nel 2023 compie 10 anni di legame con la città (con una serie di iniziative di festeggiamento che verranno annunciate prossimamente) e che, lungo la via, ha visto un successo crescente, portando la compagnia, nel 2022, a vincere il Premio Ubu, come Migliore spettacolo dell’anno per L’Angelo della Storia.
Parte anche il focus sui giovani tra i 18 e i 30 anni, che Teatri di Pistoia ha deciso di realizzare inventando “Dream and drama – Teatri di Pistoia under 30”, un progetto a tappe, di cui verranno annunciati i dettagli prossimamente su www.teatridipistoia.it, dove si potranno trovare informazioni anche sulla Carta dello Studente della Toscana e sulla Giovani Card-Teatri di Pistoia, realizzata in collaborazione con UNICOOP Firenze (che garantisce ai giovani sotto i 30 anni l’ingresso a € 8 agli spettacoli e ai concerti). La novità è occasione di rilancio sul mondo giovanile, naturale prosecuzione e in stretto dialogo con il fortunato “A Scuola di Teatro”, il progetto dedicato ai ragazzi in età scolare, che da oltre 20 anni propone spettacoli e laboratori in piena sinergia con docenti e istituti.
Con la prossima Stagione inizierà la partnership con Trenitalia che prevede riduzioni per l’ingresso agli spettacoli per gli abbonati regionali e i possessori di biglietto (nella stessa giornata dello spettacolo) o di badge aziendale per dipendenti e familiari.
Teatri di Pistoia, di cui dallo scorso anno fa parte il Funaro, è un progetto orchestrato da ATPAssociazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale, nata nel1984, oggi presieduta da Giuseppe Gherpelli e diretta da Gianfranco Gagliardi, di cui sono soci fondatori il Comune di Pistoia e la Fondazione Caript ea cui aderiscono la Provincia di Pistoia e otto Comuni, Abetone Cutigliano, Lamporecchio, Montale, Pescia, Pieve a Nievole, Sambuca Pistoiese, San Marcello Piteglio, Serravalle Pistoiese.
Associazione Teatrale Pistoiese è sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Toscana e vede il contributo di Far.com e Unicoop Firenze.