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La cooperativa Nomos ha portato un gruppo di pazienti in visita al Museo delle Illusioni di Firenze: “Anche la cultura è utile per riacquistare l’aut...
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Ottobre 10Commenti disabilitati su “SENTIRE LA DANZA”. Crowdfunding per rendere accessibile a persone cieche e ipovedenti la sua ultima produzione coreografica BRAVE
Nel mese di settembre Città di Ebla ha attivato una campagna di crowdfunding dal titolo (audio)BRAVE: sentire la danza sulla piat...
Siamo lieti di essere partner anche quest’anno della quarta edizione di “Di.segno in.forma” che di anno in anno vede crescere il numero delle opere partecipanti. L’appello dell’Associazione Zona Franca rivolto ai bambini e ragazzi (tra 5 e 17 anni) è quello disegnare il bello del mangiare insieme “a casa, a scuola, sul prato, in vacanza, dove capita, al volo, dividendo a metà, provando gusti nuovi. Con la famiglia, gli amici, i nonni, i vicini, con chi vuoi tu. Mentre ti diverti, ti nutri e stai bene”. “Mangiare in pace mi piace” è il titolo di questa nuova edizione
In un momento storico in cui si tende a perdere la forza della comunità, l’associazione Zona Franca ripropone il concorso con l’intento di sottolineare l’importanza dell’atto quotidiano di unione per eccellenza, tipicamente umano, del mangiare insieme, il convivio.
Di.segno in.forma nasce come opportunità di espressione per la generazione 5-17 anni, come stimolo alla promozione e alla consapevolezza di life skills nell’ambito dell’ALIMENTAZIONE. A riscontro dei bisogni, delle proposte e delle prospettive in merito alla vita di relazione sociale e interiore, in uno “stare a tavola”, mangiando insieme agli altri, nel suo valore di condivisione, educazione e vivere quotidiano.
Partecipa al concorso artistico! Iscriviti e inviaci il disegno entro il 30 giugno 2019. La partecipazione è gratuita.
Come partecipare? ___ scopri i nostri Spunti e Riflessioni e leggere gli approfondimenti sul tema del mangiare insieme, oltreché le tracce per lo sviluppo artistico del concorso; ___ portare alla mente un ricordo, un desiderio, un sogno, un’idea legati allo stare assieme; ___ scegliere uno dei supporti grafici proposti; ___ creare e decorare il momento di comunità nato dalla fantasia (vedi punto 3) con immagini, segni e/o parole, utilizzando liberamente lo spazio-foglio del supporto precedentemente stampato; ___ invia il tuo elaborato entro il 30 giugno 2019
Hai scritto qualche poesia o racconto? Hai un dipinto che vorresti far vedere? Hai una figlia, una madre, una sorella, o – se sei un uomo – una moglie che scrive poesie, racconti o dipinge?
E’ giunta l’ora di tirarli fuori dal cassetto e di farli pubblicare. Partecipare al Premio Letterario Internazionale “Il carro delle Muse” può aprire nuove strade, nuove occasioni, nuove opportunità. Il Premio si rivolge adonne di qualsiasi età e nazionalità che conoscono la lingua italiana (per la narrativa e la poesia) anche (e soprattutto) per scrittrici non professioniste di qualsiasi età e nazionalità. L’opera presentata può anche essere la traduzione da un’altra lingua, di un’opera della concorrente stessa.
Il Premio è giunto alla sesta edizione, ed ha ottenuto grandi risultati. Scrivono gli organizzatori: “ti invitiamo a scacciare la timidezza, la paura di aver scritto cose inutili e la sfiducia verso te stessa, incoraggiandoti a cogliere questa occasione”.
Ott. 06Anno I 2011Commenti disabilitati su Artesociale perchè?
Nasce in modo molto spontaneo, ma con un tempo di incubazione lungo, maturato nel tempo, attraverso personali sperimentazioni artistiche nel sociale e non solo. L’esigenza è quella di riflettere sul ‘senso sociale’ dell’arte e sul significato, il valore e l’importanza dell’arte ‘impiegata’ nel sociale (nella sua forma terapeutica ed espressiva). Temi di rilievo vecchi nel tempo umano, ma mai come oggi, così ricercati e approfonditi, attraverso i quali si possono esperire valori, riscoprire i piaceri del fare, recuperare il bisogno di cultura e incontro. L’idea stessa di creare uno spazio “libero” nel quale l’arte e l’uomo si ritrovano, esprimono, operano e confrontano nasce per soddisfare un’esigenza dell’umanità per sua natura artistica e sociale. Tentiamo teorie, osiamo concetti e concettualizzazioni, già singolarmente complessi, riflettiamo su una collocazione comune dell’arte. Scopriamo nuovi talenti a noi vicini…
L’obiettivo del magazine è quello di creare una documentazione a tema con il contributo di tutti, pertanto chiediamo a quanti lo seguiranno di partecipare attivamente alla sua realizzazione attraverso la pubblicazione dei vari materiali. Sono benvenuti racconti, riflessioni, disegni, proposte, poesie, video, foto ecc. Se conoscete o lavorate con ragazzi, bambini, ospiti di strutture pubbliche-private, che secondo voi hanno un talento artistico e/o comunicativo, mandateci i materiali a: redazione@artesociale.it o sa.lupacchini@gmail.com;
Promuoviamo anche idee creative, progetti, eventi, seminari e momenti di formazione… anche baratti di “saperi”…Ci riserviamo di valutare attentamente il materiale inviato e di decidere autonomamente la messa online delle proposte ricevute. I contenuti, senza limiti di lunghezza, dovranno essere in formato word 2003 e le foto abbinate in formato Jpeg. Ogni invio o proposta redazionale, deve essere accompagnato dalla liberatoria firmata dall’autore. La collaborazione è gratuita.
Parliamo insieme di “Arte” a tutto tondo. L’arte sociale non è solo quella ad utilizzo terapeutico, ridiamole valenza espressiva e forza visiva. Aiutateci a scovare anche dei talenti fra le persone “comuni” che poi così “comuni’ non lo sono mai…
Alla straordinaria forza comunicativa..
…alla creatività ….
…alla bellezza della condivisione artistica…
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore. Dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali. Lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie. Perché sei un essere speciale. Ed io, avrò cura di te. (Franco Battiato – La cura – 1997)
L’arte come contesto e strumento dell’azione di cura di sé e degli altri. Un dialogo tra cultura e scienza ospitato nella maestosa architettura del più antico ospedale d’Europa. Un incontro-workshop con 110 fondazioni, associazioni, strutture sanitarie, università e con professionisti che da anni studiano le relazioni tra cultura, scienza e medicina, sperimentando pratiche artistiche e culturali per la salute e il benessere delle persone. Un susseguirsi di performance per dare vita ed emozioni ai fondamenti scientifici del binomio cultura e salute. Con la partecipazione, tra gli altri, di Maria Grazia Calandrone, Tony Canto, Elisa Ridolfi, Têtes de Bois, Mario Tozzi e con letture dal libro “Come D’Aria” di Ada d’Adamo.
L’arte che stimola partecipazione conferma uno straordinario potere benefico. Il titolo stesso dell’evento si riferisce a una pratica riabilitativa. L’osservazione di opere d’arte tramite sistemi di realtà virtuale ha portato al miglioramento della coordinazione motoria nei pazienti che avevano sofferto di ictus. Muovendo un joystick come fosse un pennello, il soggetto interagisce con una superficie sensibile in cui appare un’opera d’arte. “Effetto Michelangelo”, è questo il nome scelto dai ricercatori perché la ricostruzione virtuale della Creazione di Adamo della Cappella Sistina del Buonarroti è stata l’opera che ha attivato, durante la sperimentazione, la stimolazione dei neuroni specchio in modo più significativo.
La Rete “Cultura è Salute” (110 strutture aderenti), nell’ambito dell’Associazione Club Medici, promuove la formazione professionale e la cura delle persone attraverso lo scambio di esperienze artistiche applicate, ritenendo che la cultura sia efficace per prevenire malattie del corpo e della mente, per favorire salute e benessere, per allungare la prospettiva di vita. L’evento è organizzato in collaborazione con la ASL ROMA 1 e il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria.
Vincenzo Pezzuti, Presidente dell’Associazione Club Medici, sottolinea: “Effetto Michelangelo è una sfida per l’Associazione Club Medici: questo evento, ricco di contenuti, ambisce a dare concretezza e nuova forza ad una affermazione, Cultura è Salute che, lungi dall’essere una mera locuzione, o anche una buona intenzione, è un progetto reale che marcia ogni giorno sulle gambe di tanti protagonisti in carne ed ossa, per i quali seguiteremo a spenderci per valorizzarne l’attività, la passione, la creatività”.
Fabrizio Consorti, Presidente del Comitato Scientifico di Cultura è Salute ricorda come il suo impegno di docente universitario sia sempre stato “quello di rendere complementari e contaminare le competenze tecnico-professionali e quelle umanistiche della professione medica: interpretare l’atto chirurgico come un dialogo col corpo del paziente, presentare a studentesse e studenti la persona umana intera, corpo, mente, spirito, storia vissuta. Ciò è possibile solo integrando Scienza, Storia e Bellezza, mondi artificiosamente e catastroficamente separati”.
Qualche esemplificazione di “profilassi specialistica” per la difesa del benessere psicofisico? Cinque minuti di poesia al giorno. Ma anche mezz’ora di musica, di canto o di ballo (raccomandato per i disturbi dell’equilibrio). Oppure una pausa quotidiana di cura della bellezza interiore per l’armonia psichica, qualche pagina di filosofia per addolcire l’invecchiamento, alcuni esercizi quotidiani di sorriso per la prevenzione delle patologie dentali. Nel caso, un corso di danza del ventre per partorienti o una lettura di favole ancestrali per la socialità di mamme e bambini o una buona dose di medicina narrativa per la cura dei disturbi oculari o un film antidepressivo appositamente selezionato per una migliore salute mentale. Fortemente raccomandate esposizioni di pittura e fotografia per la cura dei tessuti. E per il sollievo e la condivisione dei problemi oncologici? Corsi di canto, teatro, scultura e fotografia, diari digitali narrativi, animazione sociale, racconti autobiografici come veri e propri setting terapeutici. Inoltre, visite a musei e siti archeologici per le patologie neurologiche degenerative, installazioni e arti visive per i pazienti in dialisi e per quelli sottoposti a trapianto, sketch comici per la sindrome di Asperger, giardinaggio e cura del verde per i malati di Alzheimer. Senza dimenticare gli ospedali e i Centri di Salute Mentale: spazi espositivi, letture (anche con il “Gratta e Leggi”), Yoga, Pilates, Dancewell, Drum Circles.
Si tratta naturalmente di esempi divulgativi tratti da studi scientifici ed esperienze professionali che coinvolgono anche i medici e il personale sanitario in prima persona, spesso sottoposti a burnout, stress e condizioni di continua allerta. Le discipline culturali vanno considerate come “mediatori di conoscenza” in grado di far dialogare due mondi poco abituati all’interscambio: la scienza e l’arte. Nella convinzione che il linguaggio di quest’ultima sia efficace per la lettura delle complessità, per la ricerca introspettiva e la comprensione delle dinamiche emotive. Perché al centro della formazione medica non ci siano solo conoscenze, ma anche empatia ed emozioni.
Così, per ribadire nella pratica la centralità di questi concetti e per fornire un quadro complessivo delle singole esperienze terapeutiche, “Cultura è Salute” organizza un evento nazionale che si articolerà in due giornate di convegni, laboratori e spettacoli. L’appuntamento è fissato per il 19 e 20 gennaio 2024 alle Corsie Sistine del Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia, recentemente restaurate e inaugurate dal Presidente della Repubblica. Nel corso della manifestazione si alterneranno lectio magistralis, dibattiti, workshop, scambi di esperienze, proiezioni, esposizioni, letture. Tra gli artisti partecipanti: Maria Grazia Calandrone, Tony Canto, Elisa Ridolfi, Têtes de Bois, Mario Tozzi. Sono previste letture dal libro Premio Strega “Come D’Aria” di Ada d’Adamo.
Il Comitato Scientifico di Cultura è Salute è composto da:
Fabrizio Consorti. Dip.to di Chirurgia Generale, Università La Sapienza di Roma e past-president della SiPEM
Madel Crasta. Esperta di reti culturali, docente, membro del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici del Ministero della Cultura
Vincenza Ferrara. Esperta di alta qualificazione – Professore Universitario M-Ped/03 Corso di Laurea in scienze infermieristiche e ostetriche “A” –Università La Sapienza di Roma
Massimo Papi. Dermatologo. Organizza da anni la manifestazione “Dermart – Dermatologia tra Scienza e Arte”
Andrea Satta. Pediatra, musicista, poeta e scrittore
Federico Russo. Psichiatra DSM Asl Roma 1, Direttore Scientifico Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale
La cooperativa Nomos ha portato un gruppo di pazienti in visita al Museo delle Illusioni di Firenze: “Anche la cultura è utile per riacquistare l’autonomia”
L’arte in aiuto delle persone con grave cerebrolesione acquisita (Gca). Nei giorni scorsi un gruppo di pazienti affetti da Gca seguito dalla cooperativa Nomos ha visitato il Museo delle Illusioni di Firenze, tra giochi di luce, illusioni ottiche, indovinelli, opere da toccare ed esperimenti da fare. La visita fa parte delle attività dei laboratori realizzati dalla cooperativa con il contributo della Fondazione Cr Firenze e insieme all’Associazione Traumi Cranici Toscani per i pazienti con grave cerebrolesione acquisita, con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di alcuni diritti come il diritto alla autonomia, intesa non solo come il raggiungimento del maggior livello di indipendenza consentito dalla malattia ma anche come capacità di autodeterminazione nelle scelte, il diritto all’inserimento nella famiglia e nella comunità, e il diritto al lavoro, come strumento di autorealizzazione e di promozione della propria autonomia e dignità personale.
Si tratta di laboratori occupazionali, luoghi in cui viene svolta un’attività produttiva specifica e sono volti al reinserimento sociale e lavorativo dei destinatari. I laboratori di Nomos attivi ad oggi sono due: uno a San Giovanni Valdarno l’altro a Grosseto.
“Il laboratorio è progettato per aiutare i pazienti a riabilitare le loro capacità motorie, cognitive e di comunicazione, nonché ad apprendere nuove abilità” spiega il presidente di Nomos Francesco Manneschi. “La visita al Museo delle Illusioni è stata un’importante occasione per promuovere l’autonomia, fare un’ attività ricreativa, uscire da una routine quotidiana e far incontrare i partecipanti ai gruppi. E’ stata un’esperienza divertente e coinvolgente. Vogliamo ringraziare tutto lo staff del museo per aver reso questa esperienza possibile e per la disponibilità e la sensibilità dimostrate nella relazione con i nostri ragazzi”.
La Cooperativa Sociale Nomos opera dal 2010 in tutta la provincia di Firenze, sviluppando modelli innovativi di presa in carico ed erogazione di servizi socio-assistenziali, per anziani e disabili, in risposta alle necessità delle famiglie, ricercando un sistema pratico ed intelligente in grado di mantenere e ristabilire un adeguato livello di benessere e armonia tra i membri.
Mercoledì 8 novembre 2023, dalle ore 15 alle 18, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ospita Non è un paese per donne. La condizione femminile in Iran raccontata dalla cinematografia indipendente, una rassegna di cortometraggi in collaborazione con Asolo Art Film Festival e con la partecipazione di Silvia Grandi del Dipartimento delle Arti dell’Università degli Studi di Bologna.
Uno dei temi maggiormente affrontati dai giovani registi dell’Iran è la descrizione delle condizioni esistenziali delle giovani donne di quel Paese: un tema trattato con estrema crudezza, una denuncia politica, che copre sia la sfera domestica, sia il rapporto con le istituzioni dello Stato Islamico.
L’elemento più perturbante riguarda proprio l’ambiente domestico in cui le giovani vengono maltrattate in molteplici modi che passano dall’aggressività maschile alla mentalità conservatrice delle donne più anziane: le loro libertà sono negate, i loro desideri repressi, sono costrette ad abbandonare gli studi o a sposarsi con uomini assai più anziani di loro per ragioni di convenienza economica. L’indottrinamento religioso, imposto già dalla scuola primaria, fa vivere nel terrore dei comportamenti ritenuti sbagliati da un “catechismo” rigido e austero. La descrizione filmica di tale condizione ci conduce ad una presa di coscienza drammatica: il processo di autodeterminazione ed emancipazione delle donne iraniane non può che avvenire dall’interno della loro nazione al costo di un probabile tributo di sangue, indicibili sofferenze, e scelte di vita che possano ribaltare la mentalità profondamente patriarcale di cui le donne stesse sono, al contempo, succubi e promotrici.
Mohamad Reza Misaghi, The Little Girls, 2022, 5’00’’
Mohammad Kamal Alavi, Silence Again, 2022, 12’45’’ Una giovane donna vive su una collina lontana dalla città sola e in silenzio. Coltiva e porta i suoi prodotti in città su una vecchia moto. Sulla via del ritorno, uno spaventapasseri attira la sua attenzione.
Mohamad Reza Misaghi, The Little Girls, 2022, 5’00’’ La storia racconta di una bambina costretta a sposarsi dalla famiglia e dalla tradizione sbagliata della società.
Ali Riahee, Disgrace, 2022, 12’45’’ Nessa è una giovane ragazza che ha un corteggiatore, ma suo fratello sta cercando di impedirle di sposarsi. Un terribile segreto tra i due verrà rivelato.
Shayan Shahverdi, Giti jan, 2023, 10’09’’ Una giovane donna sta combattendo contro i suoi problemi.
Mohammad Kamal Alavi, Pufferfish, 2022, 14’59’’ Ava è una bambina iraniana di 9 anni. A scuola, le maestre cantano una canzone che è un’istruzione per “essere una brava ragazza”. Durante una festa di compleanno, un evento inaspettato mette Ava in un grosso dilemma.
Hamid Yousefi, Sphinx, 2022, 14’57’’ In una famiglia religiosa, un ragazzo (di nascosto) guarda le donne con una videocamera e inizia ad avere un falso mostro che se la sua famiglia capisce.
Negah Sohrabi, The Other, 2022, 14’00’’ Farhad è una giovane storica assunta da una vedova per organizzare i diari del marito defunto. Durante il processo, incontra la nipote di lei e se ne innamora ma la storia d’amore prende una svolta inaspettata.
Amina Maher, Where Is The Friend´s Home?, 2022, 11’21’’ Nel processo di onesta auto esplorazione, due amici condividono i momenti più privati e rompono i silenzi, cercando di confrontarsi con desideri inespressi.
Amina Maher, Out of Frame, 2022, 14’39’’ Vivendo nella reclusione di un appartamento condiviso con la madre autoritaria, Narges si trova presto di fronte alla situazione traumatica che le donne devono affrontare sotto il patriarcato.
Keyvan Ahmadi, ThirsT, 2022, 9’50’’ Un ragazzino si sveglia improvvisamente con una sete eccessiva. Cominciò a cercare acqua ma non riuscì a trovarne…
La rassegna è aperta al pubblico fino a esaurimento dei posti disponibili, senza prenotazione.
Accademia di Belle Arti di Bologna, Aula Magna Via delle Belle Arti, 54, Bologna www.ababo.it
Evento organizzato presso lo Spazio 5 di Roma da Ucraina CreAttiva, un’associazione nata con lo scopo di favorire lo scambio interculturale e l’integrazione dei rifugiati ucraini in Italia attraverso la cultura, l’arte e attività creative. L’appuntamento, in programma per venerdì 27 ottobre alle ore 16.00, sarà l’occasione per presentare la mission dell’associazione e i risultati del progetto “L’arte dell’inclusione”. Nato dalla volontà di fornire nuovi strumenti d’espressione per le persone in fuga dalla guerra attraverso l’arte, la musica, lo spettacolo e le attività creative, il progetto ha coinvolto oltre 50 partecipanti in laboratori di pittura e sessioni di disegno all’aria aperta, passeggiate archeologiche e gite culturali nella città di Roma per promuovere la conoscenza del territorio attraverso la scoperta dei luoghi d’arte. Interverranno Viktoriya Shevchenko (Presidente Ucraina Creattiva), UNHCR e INTERSOS. I rifugiati partecipanti Oksana Tiutiunyk e Alona Medzata e gli artisti Svitlana Pasirska e Ivan Karas porteranno le loro testimonianze e racconteranno le loro storie. Ucraina CreAttiva è un’associazione sostenuta da PartecipAzione, il programma di UNHCR e Intersos che promuove l’integrazione delle associazioni di rifugiati.
Il Museo di Montmartre (Parigi) dedica una mostra a Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923), artista emblematico di Montmartre alla fine del XIX secolo. La mostra che sarà presentata il 13 ottobre 2023 (aperta fino all’11 febbraio 2024) segna il centenario della sua morte e rende omaggio a un artista che è stato disegnatore, incisore, pittore e scultore e che apparteneva ad una sola scuola: quella della libertà.
All’interno della sua prolifica produzione spicca un filo conduttore: quello dell’impegno, poiché l’artista ha associato arte e politica, diventando testimone critico del suo tempo. Steinlen ha diffuso i suoi motivi da una tecnica e da un mezzo all’altro, tra stampa illustrata, arte di libri, poster e pittura. Il popolo degli umani, ma anche quello dei gatti sono i soggetti principali dell’artista che si interessava anche ai generi classici della pittura, in particolare al nudo e al paesaggio.
Steinlen credeva nella missione sociale e politica dell’arte, come percorso e voce verso un mondo migliore.
THEOPHILE-ALEXANDRE STEINLEN (1859-1923) – LA MOSTRA DEL CENTENARIO Dal 13 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 Museo di Montmartre. Presentazione alla stampa: 11 ottobre 2023 alle 9:00