Tra Bassano del Grappa e Verona torna il “Bookish Italy”, scambio artistico e culturale

UnknownTorna per la seconda volta in Italia, il bookish weekend, la formula di viaggio letterario che porterà nel nostro paese la scrittrice inglese record di incassi, Julia Crouch, per un weekend con i suoi lettori all’insegna del best seller “Finchè vita non ci separi”  (Garzanti ed.). L’idea del bookish weekend nasce nel 2010 per promuovere lo scambio artistico tra culture differenti. Il Bookish Italy è aperto anche ai lettori italiani che vogliono viaggiare all’insegna della letteratura inglese. Il secondo viaggio si svolgerà dal 29 aprile al 1 maggio 2016 tra Bassano del Grappa e Verona per un intero weekend all’insegna della cultura e del buon cibo, in cui si potranno visitare le storiche dimore della zona, partecipare alle degustazioni sensoriali della tipica grappa e dei prodotti locali, curiosare tra gli storici mercatini locali di Bassano, perdersi tra i mille libri di Palazzo Roberti, una delle più belle librerie al mondo o semplicemente girovagare tra i vicoli di Bassano ed entrare nel Museo Remondini, uno dei più importanti musei italiani dedicati alla storia della stampa. Momento clou del bookish Italy  la serata di gala, in cui la protagonista sarà la scrittrice Crouch. Per informazioni: http://www.dadaprojects.co.uk

Fonte: Redattore sociale

In necessità virtù, il festival dove gli eroi del disincanto perseguono la bellezza

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Il disincanto è l’esperienza che pone nella condizione di sperare seriamente. Di discernere cosa è possibile sperare, e cosa no. Per noi, ci sono gli eroi del disincanto. Gli eroi del disincanto sono coloro che, nella lucida consapevolezza del male e del dolore, non smettono di perseguire la bellezza. Che hanno deposto l’ambizione di salvarsi, ma non la tensione che da essa proveniva. Coloro che vivono come non pensassero… a come va a finire. Sono eroi non per gesta eccezionali, non per il coraggio, ma per la forza di resistere nel quotidiano, nell’ordinario. Il Festival 2015, In Necessità Virtù – forme d’arte nel disincanto, è per loro: un luogo nel quale provare a far accadere la magia buona, quella per cui la realtà non schiaccia e pretende d’escludere la follia e la voglia di dare senso a ogni dettaglio. Un luogo e un tempo nei quali, attraverso l’arte, si coltiva la virtù di essere incantati.

Il festival “In necessità virtù”, la rassegna artistica promossa dal Centro di servizio per il volontariato di Bergamo, insieme alla Compagnia Brincadera, Sguazzi Onlus e Alchimia Cooperativa Sociale, con la collaborazione di numerose altre realtà del territorio.

Il tema di questa quarta edizione, partita il 22 novembre che andrà avanti fino al 6 dicembre, è “Forme d’arte nel disincanto”.

 

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Una mostra sulla salvaguardia della foresta amazzonica e lo sviluppo di energie alternative

Foto di Pino Ninfa

Foto di Pino Ninfa

I temi della conservazione della foresta amazzonica e della sostenibilità ambientale, visti attraverso gli occhi delle popolazioni autoctone delle province di Tambopata (Puerto Maldonado) e del Manu (Salvaciòn), sono il filo conduttore della mostra “Dal cibo all’energia. Un viaggio in Amazzonia” nuovo progetto fotografico di Pino Ninfa, che sarà esposto alla Fondazione Benetton studi ricerche di Treviso dal 5 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016. Un percorso che “utilizza la potenza evocativa delle immagini per richiamare la società civile alla riflessione sul delicato equilibrio fra natura e agire umano.  

L’esposizione, realizzata con il supporto dell’Unione europea e in collaborazione con Cesvi, ong impegnata in tutto il mondo con progetti di lotta alla povertà e di sviluppo sostenibile,  è formata da ottanta fotografie realizzate tra il 2012 e il 2014 nel bacino amazzonico peruviano e boliviano di Madre de Dios, area ritenuta fondamentale per il futuro della terra. Uno sguardo, quello di Pino Ninfa, documentativo e artistico che “unisce la profondità di indagine di tematiche ambientali ad una visione più assoluta volta a cogliere linee e forme di bellezza, ritraendo la natura come opere plastiche”.

Dal 2011 l’autore ha intrapreso con Cesvi un progetto di documentazione dedicato alla salvaguardia della foresta amazzonica e allo sviluppo di energie alternative attraverso i prodotti della stessa. Simbolo di questo lavoro è la noce amazzonica, frutta secca che cresce solo in alcune zone del Brasile, della Bolivia e Perù: risorsa per le persone che la lavorano e alimento sacro, nato dalla difesa e dal rispetto del territorio naturale e spesso l’unico albero che resiste agli incendi per la deforestazione. La raccolta della noce amazzonica ha permesso alle popolazioni locali l’usufrutto dei terreni e l’avvio di progetti internazionali di agro-forestazione, coltivazione virtuosa dove piante perenni sono integrate alla piantagione di alberi da frutto e da legno per usi industriali.  La sua buccia è inoltre utilizzata come combustibile per l’energia elettrica e ha fatto sorgere alcune centrali fondamentali per il sostegno delle città (come la centrale di Cobija in Bolivia). Il percorso della mostra si propone anche come percorso didattico per scuole, con particolare attenzione ai temi dell’eco-sostenibilità. (sabrina lupacchini/slup)

Fonte: Redattore sociale

“Non ci resta che ridere… amaramente” spettacolo contro la violenza sulle donne

Locandina spettacolo 13 novembreStorie di violenze fisiche, psicologiche, economiche, stalking e altre dinamiche che purtroppo vedono vittime le donne. E’ questo il filo conduttore dello spettacolo “Non ci resta che ridere… amaramente”, per la regia di Maria Letizia Righi, che verrà messo in scena dalla compagnia teatrale “I Fanigiulesi” venerdì 13 novembre, alle ore 21, al Cinema Teatro “Astra” di Pesaro, tratto da “Ferite a morte” di Serena Dandini (biglietto 12 euro).

L’iniziativa, promossa dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dal Comune di Pesaro, da “I Fanigiulesi” e dall’associazione di promozione sociale “Percorso Donna”, con la collaborazione della cooperativa “Labirinto”, si propone di raccogliere fondi a sostegno del Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi” per le azioni di sensibilizzazione nelle scuole svolte proprio da “Percorso Donna”.

In questi giorni le volontarie di “Percorso Donna” (avvocatesse, psicologhe, educatrici ecc) stanno concludendo gli incontri negli istituti coinvolti nel progetto (professionale “Benelli”, liceo scientifico “Marconi”, istituto tecnico “Bramante – Genga”, agrario “Cecchi” e istituto d’arte “Mengaroni”), per un totale di 250 studenti, che la mattina del 13 assisteranno in anteprima allo spettacolo, per loro gratuito.

“Negli incontri – prosegue la Ceccarelli – spieghiamo ai ragazzi la rappresentazione che andranno a vedere, soffermandoci sulle forme di violenza, dalle più esplicite a quelle meno riconoscibili. Proponiamo poi letture tratte da ‘Ferite a morte’ di Serena Dandini, in particolare ‘Dark violet’, seguite da un momento di discussione, utile per esprimere sensazioni e chiarire dubbi. Informiamo anche sull’esistenza del Centro antiviolenza provinciale e sulla nostra attività volontaria all’interno della struttura (colloqui di prima accoglienza, colloqui informativi di carattere legale e assistenza di carattere psicologico) e nelle scuole. I ragazzi sono sempre molto partecipi e sensibili”.

Info e prevendita biglietti: Informagiovani del Comune di Pesaro tel. 0721.387775; Ufficio Pari Opportunità Provincia di Pesaro e Urbino tel. 0721. 3592305/2349; marialetizia.righi@tin.it  3475023658.

 

Grazie alla street art rinasce a Cagliari un’intera area quasi sconosciuta

2Venerdì 13 novembre 2015 si chiuderanno i lavori di “Is Murusu de Santa Teresa”, progetto realizzato dall’associazione Urban Center Cagliari, con la guida artistica del celebre street artist Manu Invisible  e la partnership della fondazione Domus De Luna. Il progetto, finanziato dall’assessorato alla cultura del comune di Cagliari, si è sviluppato in due settimane di lavori e vedrà coinvolti quattro palazzi le cui facciate saranno colorate e abbellite dalle opere di sette artisti: Manu Invisible, il Warpix-Duo, Davide Medda e Kofa dalla Sardegna, Frodeleggenda della street artist milanese, uno degli urban artist italiani più poliedrici e produttivi anche all’estero, e Dzia dal Belgio. Diverse sono state le attività collaterali previste per accompagnare la realizzazione dei murales, tra queste il coinvolgimento degli alunni della scuola media Ugo Foscolo; dei ragazzi di “Codice Segreto” (associazione culturale operante nell’integrazione delle differenti abilità e delle categorie a rischio); dei bambini e degli adolescenti del quartiere di Santa Teresa impegnati nel laboratorio “Il muro che vorrei”. Is Murusu de Santa Teresa” nasce dall’idea di Manu Invisible di andare a realizzare dei murales sulle facciate dei palazzi del quartiere popolare di Santa Teresa, quartiere periferico, sconosciuto anche alla maggior parte degli stessi abitanti del capoluogo sardo. “Santa Teresa vive da anni situazioni di disagio non solo strutturale ma anche sociale” e l’associazione Urban Center Cagliari ha accolto l’idea di Manu Invisible rendendola progetto ampliando “il concetto di arte a motore di crescita sociale e strumento di riqualificazione degli spazi e dei luoghi” e con la collaborazione della fondazione Domus De Luna è riuscita a coinvolgere gli abitanti del rione in un “processo di rinascita stilistica e culturale del quartiere”. L’esperimento nasce sulla falsariga di esperienze già affermate a livello nazionale: Tor Marancia e San Basilio a Roma, Ponticelli a Napoli, i quartieri popolari di Petrosino e Borgo Vecchio in Sicilia ecc. ecc. A breve tutte le opere saranno ultimate e il quartiere di Santa Teresa potrà godere dei nuovi colori e delle imponenti opere realizzate dagli artisti. (sabrina lupacchini/slup)