Category: TEATRO SOCIALE e TEATROTERAPIA

L’uomo è un animale feroce. Nuovo appuntamento della rassegna “8000 metri di Teatro”

uomo“Un uomo prende la parola a un congresso di studiosi per esporre il suo punto di vista. Raggiunto il palco per un breve intervento, l’uomo s’impossessa del microfono e della scena, e si abbandona ad alcuni soliloqui cui affida la sostanza della sua vita in una forma trasfigurata, con trascinanti effetti comici”

Venerdì 8 maggio al Circolo Everest di Vimodrone (Mi) un nuovo appuntamento con il grande Teatro italiano. Per la rassegna “8000 metri di Teatro” l’attore e regista Silvio Castiglioni porterà in scena una raccolta di monologhi di Nino Pedretti: “L’uomo è un animale feroce”, pungente e ironica denuncia della banalità dell’uomo medio. A fine spettacolo un momento conviviale per salutare tutti i presenti e chiudere simbolicamente insieme la stagione teatrale: un assaggio di risotto, preparato durante lo spettacolo dallo stesso Castiglioni. Uno spettacolo che esplora le stramberie e le ossessioni dell’uomo medio.

Pagina Fb dell’evento

Torna “Teatro a km0” spazio di incontro per tutte le realtà che amano il palco

unnamed (1)Con lo spettacolo “Più di là che di qua” della compagnia PerNienteStabile torna “Teatro a km0”, la rassegna nata dalla collaborazione tra cooperativa Lagodarte e Compagnia teatrale La Lut con il Teatro di Montisi e Straligut e con il supporto di Fondazione Musei Senesi. Al Teatrino Gori Martini di Serre di Rapolano (Rapolano Terme) domenica 15 marzo arriva la divertente commedia in due atti di e con I Pernientestabili, con Marco Raffaelli aiuto alla regia e Laura Vignali assistente di scena. “Più di qua che di là” racconta di una tranquilla mattina come tante altre, in cui Ugo e sua moglie Carla sono comodamente seduti in giardino: parlano, sparlano e battibeccano, come al loro solito. Tra una tazza di caffè e una tisana, però, cominciano a rendersi conto che quella giornata non è come tutte le altre. Tra notizie inaspettate, fenomeni paranormali e visite indesiderate, il loro mondo – già caotico e frizzante – si trasforma ben presto in un susseguirsi di equivoci divertenti e dialoghi surreali e, come se non bastasse, il finale… È a sorpresa!

“Teatro a km0” è basato sull’idea di uno spazio, di un luogo di incontro performativo tra tutti coloro che, sul territorio, amano il palco. Al Teatro Gori Martini di Serre di Rapolano vanno in scena compagnie locali, composte da persone che fanno della recitazione una passione costruita “strappando tempo” alla vita quotidiana. Una rassegna per dare opportunità e voce a tutte quelle realtà che a volte fanno fatica ad esprimersi, con l’intento di andare a rafforzare ancora di più il rapporto tra teatro e comunità locali.

Biglietti 5 euro intero, 3 euro ridotto.
Per informazioni è possibile visitare il sito http://teatroalmuseo.blogspot.it/ o chiamare il numero 338 3896449.

Tutte le attività della Fondazione Musei Senesi sono consultabili sul sito internet www.museisenesi.org, seguendo su Facebook Fondazione Musei Senesi o su Twitter @museisenesi

LA DIVERSA ABILITA’ DEL TEATRO: un ponte di terapia tra Argentina e Italia

loc“L’essenza del teatro è costituita da un incontro”  Grotowsky

L’11 marzo a Villa Baruchello, ore 21 a Porto S, Elpidio si terrà l’incontro pubblico “La diversa abilità del Teatro – teatro e salute mentale – Argentina/Italia, due realtà a confronto”, organizzato e sostenuto dall’Assessorato alle Pari Opportunità e la Commissione alle Pari Opportunità del Comune di Porto S. Elpidio. L’incontro è volto alla sensibilizzazione sul tema dell’utilizzo dell’arte in generale e del teatro in particolare in contesti di disabilità e salute mentale e del valore terapeutico del teatro stesso.

L’idea è quella di presentare il lavoro del regista Valerio Cocco, che opera da anni a Buenos Aires (Argentina), in ambito di teatro e salute mentale e della sua Compagnia “Barquitos de Papel”. In parallelo si vuole mettere a confronto la realtà italiana, nello specifico quella del territorio fermano e maceratese, portato avanti da anni dalla regista e formatrice teatrale Roberta Fonsato. L’incontro rivolto agli addetti ai lavori e alla cittadinanza tutta vuole essere proprio un’occasione per riflettere sul valore sociale e terapeutico del teatro e della sua efficacia in contesti “altri”, nel pieno rispetto dell’integrità delle persone coinvolte.

La compagnia teatrale “Barquitos de Papel” (“barchette di carta”) si crea nell’anno 2008 a Buenos Aires, Argentina. E’ interamente formata da utenti di servizi di salute mentale. Si origina a partire da un laboratorio teatrale, condotto da Valerio Cocco, presso il centro diurno del Reparto psichiatrico dell’ “Hospital de Clinicas” a Buenos Aires, Argentina (Policlinico universitario dipendente dall’Universita’ di Buenos Aires – UBA) E’ una compagnia totalmente indipendente e autonoma dall’ente ospedaliero, con il quale mantiene comunque una collaborazione, dal momento che gli attori della compagnia continuano a essere utenti del servizio di psichiatria. Dal 2008 ad oggi la compagnia si distingue per un intenso e costante lavoro artistico. La produzione riguarda la creazione di spettacoli e performances, la coordinazione di laboratori teatrali, esposizioni e tavole rotonde, sia in spazi convenzionali, come teatri, auditori e universita’, che in luoghi dove normalmente il teatro non e’ presente: carceri, quartieri periferici con alto tasso di emarginazione sociale, ospedali psichiatrici etc.  Gli obbiettivi della compagnia si delineano dunque seguendo due line parallele ed intrinseche: il lavoro artistico e quello terapeutico. Questi due aspetti non sono scindibili ma piuttosto interdipendenti. La nostra idea e’ che l’attivita’ artistica e quindi il teatro, in particolare, contenga un enorme potenziale terapeutico, offrendo molte possibilita’ di una gestione efficace dei conflitti e dei problemi psicologici tanto personali che sociali, nel pieno rispetto dell’integrita’ delle persone coinvolte. Un terzo elemento e’ costituito dall’attivita’ accademica, con il fine di promuovere un nuovo paradigma della salute mentale, per tendere al superamento della stigmatizazione delle persone con disagio mentale, e attraverso cui si ritorni ad un’approccio multidisciplinario, nel quale l’attivita artistica abbia un ruolo determinante, esattamente come altre discipline e tecniche terapeutiche.

Dalle parole del relatore Valerio Cocco “..il fine è di promuovere un nuovo paradigma della salute mentale, per tendere ad un’approccio multidisciplinario, nel quale l’attivita artistica abbia un ruolo determinante, esattamente come altre discipline e tecniche terapeutiche.”

Il teatro e l’arte in generale arrivano e si prendono cura di quelle zone umane che spesso rimangono in ombra o dimenticate, ‘l’incontro’ è una di queste zone, vi aspettiamo” Roberta Fonsato.

Ad Urbania vi aspettano due giorni con “i teatri della diversità”

Teatro: nei luoghi del disagio valorizzando la diversità

Il 13 e 14 dicembre 2014 ad Urbania (Pesaro-Urbino) avrà luogo la quindicesima edizione del Convegno internazionale su I teatri delle diversità promosso dall’omonima rivista fondata da Emilio Pozzi e Vito Minoia nel 1996.

L’ iniziativa, a cura del Teatro Aenigma – Centro Internazionale di Produzione e Ricerca all’ Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, con il Patrocinio dell’Ateneo Feltresco, promuove eventi artistici e riflessioni approfondite su diversi aspetti del Teatro di Interazione Sociale.

teatroCarcere, risoluzione dei conflitti, burn out, il teatro declinato in questi contesti può avere un ruolo importantissimo e diventare a sua volta una forma nuova di teatro. E’ questa ricerca che ad Urbania ogni anno viene presentata al pubblico come punte di iceberg di realtà molto diffuse nel mondo ma poco conosciute a livello di massa. Il Teatro Aenigma ha invitato per il 13 e il 14 dicembre docenti, registi, attori e operatori internazionali che lavorano artisticamente nei luoghi del disagio valorizzando la diversità. Nelle due giornate si alterneranno momenti di spettacolo e di riflessione su esperienze artistiche e pedagogiche

Al Convegno, sono affiancate varie iniziative nel territorio come un laboratorio teatrale ad Urbino condotto da Francesco Gigliotti sulla figura del migrante a partire dal personaggio kafkiano Karl Rossmann protagonista del romanzo Amerika. L’incontro all’Istituto Comprensivo della Rovere di Urbania a cura della Compagnia Teatro Neon di Catania a coinvolgere una classe della scuola che da diversi anni segue le attività del convegno nel racconto di un esperienza di teatro integrato e altre iniziative del XVIII Festival Ombre, tracce, evanescenze, in particolare lo spettacolo Dies della Compagnia Stalker Teatro di Torino sabato 13 alle 21.30 al Teatro Bramante preceduta dalla testimonianza sottoforma di narrazione teatrale Teatro Partecipato di Mimmo Sorrentino, attore e regista, alla sala Volponi alle 18.00 e la performance La lotteria del sogno del gruppo internazionale Hidden Theatre / Teatro di Nascosto con la regia Annet Henneman a chiudere il Convegno, domenica 14 nella sala Volponi alle 11.30.

Il Convegno è anche l’occasione per il Coordinamento Nazionale di Teatro in carcere organismo fondato proprio a Urbania quattro anni fa e che oggi annovera al suo interno 44 compagnie da 14 Regioni italiane, di confrontarsi su esperienze fatte e nuovi progetti.

Per iscriversi al convegno, per il programma esteso e info sugli spettacoli si rimanda al sito

IL BASTONE DEI MIRACOLI, in scena il valore di un lascito umano

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“Licurgo padre di 8 figli è in punto di morte, chiama a raccolta tutti i figli (che hanno i nomi dei personaggi dell’Iliade e l’Odissea) e prima di spirare lascia “la sua eredità”. L’eredità invece di consistere in soldi e averi è un libro sotto forma di racconti, uno per ogni figli e ogni racconto verterà su morali differenti che richiamano gli archetipi omerici, quali il coraggio, l’amore, la giustizia….”

 

P1060054 - Copia_800x600Lo spettacolo “Il Bastone dei miracoli”, messo in scena al Teatro delle Api di Porto S. Elpidio dagli ospiti ed operatori dei Centri socio educativi – riabilitativi CSER “La Serra” di Sant’Elpidio a Mare (FM) e CSER e COSER “La Cittadella del Sole” di Porto S.Elpidio (FM) , per la regia di Roberta Fonsato, è il frutto di un laboratorio teatrale durato sei mesi. E’ uno spettacolo articolato, che vede nell’alternarsi di ambientazione tra il mondo classico e quello contemporaneo il ripercorrere ciclico degli archetipi della vita, che sempre ritornano. Sulla base di un canovaccio tratto dall’omonimo testo di Salvatore Niffoi, gli attori hanno costruito la loro storia, dove i testi sono i loro vissuti, il loro esprimersi sui temi “alti” della vita: l’amore, il coraggio, l’amicizia, la giustizia, la curiosità, la bellezza.

P1060055_600x800Temi cari al mondo antico, un po’ in disuso nel mondo contemporaneo. In parte la provocazione è stata anche questa: appropriarsi di temi apparentemente semplici, a tal punto da diventare quasi “fuori moda”, per restituirgli un valore naturale, quello della vita di tutti i giorni, della storia di ognuno di noi. L’effetto sul palcoscenico è stato sorprendente, la presenza costante dei 28 attori, che a mo’ di coro intervenivano nelle scene centrali, ha contribuito a dare un valore aulico allo spettacolo.

Di forte impatto sono state anche le inserzioni delle danze: dalla danza sacra, eseguita con geometrica coordinazione, all’assolo disco dalle tinte psichedeliche, passando attraverso la danza tutta al femminile delle tessitrici in onore di una Penelope che attende il suo Ulisse. Il gruppo si mostra preciso e consapevole nei cambi di scena en plein air, dove non essendoci l’uso delle quinte per il cambio scena, esegue tutto visibile al pubblico. Questo mostra sicuramente la preparazione teatrale consolidata del gruppo medesimo, che è alla sua quarta produzione scenica. Interessante a livello registico è stata la scelta del “ribaltamento” attore-pubblico: infatti con la presenza del coro in scena, gli attori che occupavano la scena centrale, di tanto in tanto girati di spalle al pubblico, diventavano gli attori del coro stesso, in un ribaltamento scenico che ha provocato un certo disorientamento al pubblico.

P1060085_800x600Il disorientamento recato al pubblico del resto ha connotato un po’ tutto lo spettacolo, che si apre con la musica della colonna sonora di Star Trek, che pare annunciare l’arrivo di una navicella spaziale ed invece anticipa una scena dove gli attori leggono in greco antico. Il finale si chiude con lo stesso spirito disorientante dell’inizio, nel ribaltamento attore-pubblico, la doppia battuta di omerico richiamo: “chi sei?” “nessuno”, prima tra il coro e un attore e poi tra lo stesso attore e una voce sconosciuta tra il pubblico, che in quel “nessuno” nomina tutti i presenti in sala, come non riconoscersi? Una Standing ovation per un gruppo di attori, che nulla invidia a professionisti della scena, chiude la serata sulle note di Celia Cruz...la vida es un carnaval…