Archive for: Luglio 26th, 2016

“Hic Sunt Dracones”: Nicola Bertellotti e la bellezza dell’abbandono

Child's play

Child’s play

Nicola Bertellotti è un fotografo di Pietrasanta, Lucca, svolge ricerche sui luoghi abbandonati e “defunzionalizzati”, dislocati in tutto il mondo, che ri-prendono vita grazie alla natura.

Il suo progetto consiste nel mostrare la trasformazione di questi luoghi. “Hic Sunt Dracones” è il titolo della personale di Bertellotti in programma a Napoli al Castel dell’Ovo, Sala delle Terrazze, dal 29 luglio al 16 agosto. L’artista si orienta verso l’estetica della decadenza, “portandolo a sviluppare una poetica improntata alla bellezza dell’abbandono”.  L’esposizione a cura di Patrizia Varone ha il Patrocinio del Comune di Napoli, assessorato alla cultura.

I'm Groot

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“Xenos”, il confine è un ostacolo quasi sempre superabile. Installazione d’arte nei territori di approdo dei migranti

L’associazione culturale Baiarte (arte e territorio) presenta l’azione evento”Xenos nemico straniero/amico rituale” dell’artista Giuliano Ravazzini. Si tratta di un opera site specific  visibile nei territori di approdo/accoglienza dei migranti. Il progetto partirà in contemporanea nei seguenti luoghi: Agrigento-Lampedusa-Cagliari-Elmas-Lecce-Otranto-Ragusa-Pozzallo. L’artista presenzierà all’installazione dei segnali nei punti prestabiliti coadiuvato dalle maestranze e dai cantonieri locali. Il progetto è la rappresentazione simbolica “del sentimento che ci accomuna nei confronti dello straniero che arriva nei nostri territori. Un momento di riflessione e di approfondimento sul fenomeno che nonostante il clamore mediatico sostanzialmente ignoriamo”. Un equilibrio fragile la cui stabilità dipende dalla nostra resilienza, immigrare è portare con se stati emozionali del proprio paese di origine, contaminare come una malattia il nuovo ambiente che si destabilizza.

Giuliano Ravazzini
Xenos nemico straniero/amico rituale
Agrigento-Lampedusa-Cagliari-Elmas-Lecce-Otranto-Ragusa-Pozzallo
Dal 31/05/2016 al 31/05/2017

“Il confine è un ostacolo quasi sempre superabile! Non consente transiti che non siano regolamentati, e ha dalla sua  il peso della legge: per scavalcarlo bisogna infrangerla. Una linea immateriale oltre la quale c’è un altro luogo, che si può raggiungere anche se si impegna per non farci passare. Un invito vietato, oltrepassato il quale provoca  brividi di conquista, e intensa consapevolezza…”.