Archive for: Dicembre 2016

POMERIGGIO OLTRE: indagare le potenzialità della cultura e dell’arte per un reale progresso sociale

Oltre Roma a cura di Sabino Maria Frassà

Scorcio della mostra OLTRE ROMA a cura di Sabino Maria Frassà in Palazzo Falconieri

L’Accademia di Ungheria di Roma – Istituto Balassi e la Fondazione Giorgio Pardi  – progetto CRAMUM, con il patrocinio del Ludwig Muzeum, dell’Istituto Polacco a Roma, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, del Comune di Roma, dell’associazione per l’infanzia ASM e di Ama Nutri Cresci, in occasione della conclusione della Mostra OLTRE ROMA promuove “POMERIGGIO OLTRE” evento culturale ideato e curato da Sabino Maria Frassà che si terrà a Palazzo Falconieri il 13 gennaio 2017. L’iniziativa culturale volta ad indagare le potenzialità della cultura e dell’arte contemporanea per promuovere un reale progresso sociale ha come fulcro la Tavola rotonda “”Oltre l’ignoranza” moderata da Sabino Frassà che vede la partecipazione di Cosimo Finzi (Direttore Astra Ricerche), Maria Fratelli (Direttore Museo Francesco Messina), Alba Solaro (Giornalista e docente IED) e Nicla Vassallo (Filosofa e Professoressa Università di Genova). Gli argomenti trattati saranno: “Cultura Pop, non Populismo!“, “Efficacia della comunicazione e linguaggio”; “Dal Museo alla città”; “Cultura e ignoranza”. Completa il pomeriggio la presentazione di due libri d’artista della Collana OLTRE curati da Sabino Maria Frassà con la collaborazione di Emiliano Biondelli (Editrice Quinlan). I due volumi, presentati in anteprima, sono dedicati alle mostre site-specific al Museo Francesco Messina di Milano di Laura de Santillana (I Fedeli) e H.H. Lim (Aspettando l’ispirazione).

POMERIGGIO OLTRE celebra la conclusione della Mostra OLTRE ROMA, inaugurata il 25 novembre 2016. La mostra ha permesso, grazie a 60 opere in mostra, di conoscere meglio 22 artisti di fama internazionale, riuniti dal curatore, Sabino Maria Frassà, per cercare di far riflettere lo spettatore. Il curatore introduceva infatti così la mostra “Oggi è la cultura che deve fare la vera Europa al di là del substrato legale. Cosa significa essere contemporanei se non unire culture diverse ed il passato con il futuro? Credo fortemente che in un periodo incerto come il nostro la cultura e l’arte possano e debbano essere un’importante chiave per superare le divisioni, stimolando il pensiero, la riflessione e un'”empatia universale”.

 

 

(sabrina lupacchini/slup)

“Disabili Abili Fest 2017” per rompere barriere mentali, fisiche e architettoniche

disabiliabili_fest_2017_-01Canti, suoni o balli? Partecipa al Disabili Abili Fest 2017, che si terrà a Firenze a Maggio 2017, un evento per abbattere le barriere mentali, fisiche e architettoniche.

L’edizione del 2017 a differenza di quella di quest’anno sarà dedicata alla musica e alla danza quindi si cercano cantanti e ballerini con disabilità da far partecipare al festival. Band, solisti, strumentisti, cantautori, interpreti e chiunque faccia musica, di qualunque genere con qualsiasi strumento. Danza classica, moderna o altro, per noi non ha importanza: se siete talentuosi danzatori questa è la vostra occasione!

“La prima edizione del Disabili Abili Fest – spiegano gli organizzatori – ci ha portato a conoscenza di tante persone che hanno talenti, ma che per colpa delle barriere non riescono a farsi sentire o a sviluppare un percorso che gli permetta di trovare una strada per inseguire i loro sogno. disabiliabili_fest_2017_-02Abbiamo conosciuto Cris Brave, un rapper di 19 anni, con tetraparesi spastica, che scrive le proprie musiche, canta e improvvisa con sessioni di free style. Carisma, passione, creatività, sensibilità e talento sono solo alcune parole che possiamo usare per descriverlo. Ha la voglia di conquistare il mondo ma le barriere che si creano per via alla sua disabilità sembrano non lasciare spazio per la sua carriera. Era con noi anche Lulu Rimmel. Una cantante professionista che con la sua voce è capace di conquistare l’inconquistabile. Per noi Lulu è stata fonte di ispirazione. La sua musica, il suo canto, il suo sorriso hanno scatenato emozioni nascosti dentro di noi, perchè lei ci sa fare. Proprio per questo abbiamo il piacere di annunciare che nel 2017 all’interno del Disabili Abili Fest ci sarà la prima edizione di un festival di talenti per persone con disabilità! Una giornata per rompere le barriere attraverso la musica, lo sport, l’arte e l’informazione”. Per partecipare al festival cliccate qui! Ci si può candidare entro il 1° marzo 2017.

 

(sabrina lupacchini/slup)

A Mantova il convegno sulla “musica della vita” e l’esibizione del coro dei malati di Alzheimer

musi“In ognuno di noi esiste un essere musicale che è possibile raggiungere”, si può tradurre attraverso queste parole il senso delle due giornate di attività, confronto e ricerca, sulle strategie terapeutiche non farmacologiche, l’utilizzo del linguaggio musicale nelle Rsa e la creazione di un coro con malati di Alzheimer, che si terranno a Mantova il 16 e 17 dicembre 2016 presso la sede della Fondazione onlus Mons. A. Mazzali. Corso di formazione e convegno sono patrocinati dal comune di Mantova. A raccontarsi saranno: ospiti dell’istituto geriatrico Mazzali, musicisti, musicoterapeuti, geriatri, familiari, ricercatori scientifici, volontari e operatori. Uniti tutti dal desiderio di approfondire l’importanza della relazione tra musica e patologie di Alzheimer e con l’intento di condividere il progetto che avrà il suo momento clou con l’esibizione del Coro “Voci d’Argento”. Si tratta del “primo coro con queste caratteristiche in Italia” che comprende anziani, parenti, volontari e musicisti della “Nuova scuola di musica”. Un evento “corale” incentrato sulla persona, l’incontro, il canto.

Tutto è iniziato dopo che Veronica Barini, farmacista all’interno della struttura, guarda su internet un video che parla del coro “Las voces de la memoria”, gruppo di Valencia composto esclusivamente da malati di Alzheimer. La storia dell’ensamble vocale nato nel 2010 che ha commosso ed entusiasmato la Spagna ispira anche la Barini. È grazie a lei e al suo interesse che nasce l’idea di proporre al Mazzali un’esperienza simile. A novembre del 2015, con altri dipendenti della fondazione (Renato Bottura, geriatra e direttore scientifico e Carlo Farina, animatore), Veronica Barini partecipa a Bologna ad un seminario di musicoterapia condotto da Roberto Bellavigna, che da circa 20 anni, attraverso il progettoalz lavora nell’ambito delle strutture socio sanitarie e riabilitative per anziani, malati di Alzheimer, parkinsoniani. Da questo incontro “Voci d’Argento” diventa realtà. Definiti step progettuali, selezionate le voci dei partecipanti fra i malati di Alzheimer e creato un primo gruppo, il percorso  ha inizio. Un viaggio nelle emozioni e nei ricordi – lo descrive la Barini – La musica utilizzata come potente strumento di cura è stata capace di trasformare una lezione di canto in una lezione di vita per tutti noi”.

“Le canzoni hanno il potere di evocare, sono mezzi intermediari con cui parlare della vita, dell’amore, della morte, degli addii – spiega Roberto Bellavigna – il canto aziona il controllo della respirazione, rilassa, attiva ponti semantici, accompagna, sostiene, aumenta il ricordo fino ad amplificarlo, è gioia, malinconia, diventa persona, innamoramento”. Stimolare gli anziani che vivono in una casa di riposo attraverso la musica significa alleviare la malattia ma anche “curare il loro quotidiano” perché il benessere passa attraverso le relazioni, gli incontri umani, gli scambi artistici e creativi. Passa attraverso l’esserci. È necessario che operatori, terapisti, medici, psicologi, familiari e gente comune capiscano la forza della proposta “io ci sono per te”.

Il lavoro è durato diversi mesi, le domande dalle quali siamo partiti, spiegano i responsabili del progetto, sono state: quali canzoni vengono ricordate e come sono ricordate? Quale repertorio può essere adatto a tutti i partecipanti e soprattutto, c’è un modo per suggerire ai coristi le parole di un testo quando viene dimenticato? In moltissimi casi il malato di Alzheimer nonostante il progressivo deterioramento delle sue facoltà cognitive, e funzionali è in grado di ricordare le melodie e spesso anche le parole dei motivi che sono stati la colonna sonora della sua vita. Secondo alcuni esperti, probabilmente il motivo è che la musica coinvolge l’individuo sia sul piano emozionale che su quello cognitivo: “la musica è dedica all’altro, aiuta a guardare al futuro a rievocare il passato, a vivere nel presente. È carezza, appoggio, è forza e coraggio, ritmo, danza e cammino”. Sono previsti crediti formativi Ecm, per informazioni 0376/209208, formazioone@fondazionemazzali.it. (sabrina lupacchini/slup)

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