Category: Disabilità

Teatro “Sergio Goretti”, uno spazio dove le diversità scompaiono

Sabato 1° dicembre l’Istituto Serafico di Assisi inaugura il nuovo Teatro dedicato alla memoria di Monsignor Sergio Goretti e annuncia la partenza dei prossimi laboratori teatrali rivolti a tutti i bambini e ragazzi con disabilità del territorio, con l’obiettivo di promuovere nuove occasioni di inclusione per aiutare gli utenti nella relazione con l’altro, con se stessi e con la propria creatività.

Uno spazio dove le diversità scompaiono, i limiti si annullano e le personalità emergono, valicando le barriere della disabilità. Tutto questo e molto altro sarà il nuovo Teatro “Sergio Goretti” dell’Istituto Serafico di Assisi, che verrà inaugurato sabato 1° dicembre insieme alla nuova Residenza Vendramini. Realizzato grazie al lascito solidale di Mons. Goretti, al quale è dedicato, grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e all’intervento di un donatore privato, il teatro è stato fortemente voluto per offrire a bambini e ragazzi con disabilità un luogo fisico e temporale dove potersi esprimere attivando modalità corporea, mimico-gestuale e verbale sulla base delle abilità proprie di ognuno. Un prezioso ambiente creativo in grado di facilitare la conoscenza ed il confronto relazionale che, attraverso la formula coinvolgente e partecipativa del Teatro Sociale, promuove il benessere della persona con una particolare attenzione rivolta a valorizzare le singole personalità e l’autenticità espressiva.

Da gennaio 2019, il Serafico darà inoltre il via alla nuova stagione dei laboratori teatrali, che saranno aperti a tutti i bambini e ragazzi con disabilità del territorio umbro. L’obiettivo è promuovere nuove occasioni di inclusione per aiutare gli utenti che parteciperanno a rendere armonico il rapporto tra corpo, voce e mente nella relazione con l’altro, con se stessi e con la propria creatività.

#VADOALMUSEO, online la campagna di crowdfunding della Fondazione Dopo di Noi Bologna

È online la campagna di crowdfunding lanciata dalla Fondazione Dopo di Noi Bologna onlus per raccogliere fondi a sostegno della seconda edizione di Vado al Museo!, un progetto che offre a persone con disabilità intellettiva un’occasione per accrescere la propria autonomia nella gestione del tempo libero e vivere un’esperienza nuova e gratificante.

Il progetto, ideato e curato da Paola Bartoli per la stessa Fondazione, prevede percorsi di visita a cinque musei della città di Bologna, affiancati ad un lavoro sulla fotografia che vede i giovani con disabilità diventare veri e propri fotografi.

La seconda edizione di Vado al Museo! si avvale della collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei che ha messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi educativi, spazi e competenza per guidare il gruppo di 15 ragazzi in percorsi di visita preparati ad hoc.

In continuità con la prima edizione, accanto alle visite ai musei ci sarà un momento dedicato alla rielaborazione di quanto visto attraverso un’espressione creativa. Per l’edizione 2018 il linguaggio scelto è quello della fotografia 

A guidare i partecipanti nel lavoro sulla fotografia è Eleonora Ondolati, fotografa e docente diSpazio Labo’, centro che si occupa della diffusione della cultura fotografica e che ha deciso di essere al fianco di Fondazione Dopo di Noi in questo percorso.

Grazie alla raccolta fondi sarà possibile realizzare un cofanetto che raccolga le foto scattate dai ragazzi: cartoline che potranno essere sfogliate, inviate o incorniciate e che saranno poi presentate in una mostra che si svolgerà al termine del progetto.

Per poter realizzare il cofanetto e la mostra delle foto e far conoscere alla città il progetto, Fondazione Dopo di Noi Bologna ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di IDEAGINGER, con l’obiettivo di raccogliere 2.000 euro per sostenere le relative spese. Sul sito www.ideaginger.it è possibile sostenere con una donazione il progetto #VADOALMUSEO – 2 edizione

Link alla campagna di raccolti fondi

La prima mappa tattile delle ville storiche di Roma? E’ a Villa Torlonia

Approvata dall’Istituto nazionale per la mobilità autonoma di ciechi ed ipovedenti (Inmaci) e realizzata in italiano, inglese e in braille, la prima mappa tattile delle ville storiche di Roma è collocata a Villa Torlonia e posizionata nel parco presso l’ingresso principale (via Nomentana n.70). E’ stata realizzata con l’intento di “accogliere e orientare il pubblico di visitatori con deficit visivi e in linea con la nuova attenzione rivolta alle tematiche dell’inclusione”. Agevola in modo chiaro e semplice, l’orientamento nel giardino, utile per tutti i visitatori e soprattutto alle persone con disabilità visive (non vedenti, ipovedenti e con problemi di percezione cromatica).

Le caratteristiche tecniche del leggio “consentono, inoltre,  la piena fruizione della mappa anche alle persone con disabilità motoria (spazio vuoto sottostante al piano inclinato per ospitare l’ingombro della sedia a rotelle)”. Un nuovo strumento all’insegna dell’inclusione nell’ambito dei progetti per l’accessibilità del programma Musei da toccare.

 

(slup/sabrina lupacchini)

Autismo: arrivano a Torino “I Bambini delle Fate” con la campagna Sporcatevi Le Mani

Il 27 Marzo 2017 , dopo Asti e Cuneo, anche a Torino si è inaugurato il progetto “Terapia ABA per L’autismo“, che verrà gestito dalla Coperativa Sociale G.T. e dall’ass.ne Autismo Che Fare.

Lo scopo di questo intervento è di operare trattamenti per favorire un efficace apprendimento, riducendo gli ostacoli nello sviluppo del bambino autistico, attraverso la figura professionale del tecnico ABA-VB, supervisionato mensilmente da consulenti ABA-VB.
Il trattamento avviene nei contesti di vita quotidiana, in rete con la famiglia e la scuola. I genitori insieme al bambino sono i protagonisti attivi di questo intervento creando un’alleanza psico-educativa con gli esperti nella co-partecipazione e co-costruzione del progetto di vita.

L’intervento proposto prevede una prima fase di consulenza di segretariato sociale al fine di attivare le risorse economiche sanitarie e socio assistenziali (assegni di cura, indennità economiche) che spettano alla famiglia che ha in casa un disabile, agevolandola nelle procedure burocratiche da parte di una consulente psicologa, segue poi una seconda fase di valutazione del soggetto, da parte del consulente ABA/VB e quindi la stesura del programma. Successivamente l’intervento viene implementato dal tecnico ABA ed aggiornato dal consulente a cadenza regolare.

Il progetto è sostenuto da “Sporcatevi le Mani”, la campagna nazionale di raccolta fondi rivolta ai privati, che sostiene progetti per l’inclusione sociale di bambini e ragazzi con autismo e ne assicura la continuità nel tempo grazie a donazioni regolari.

La Campagna Sporcatevi le Mani è un’iniziativa della Fondazione “I bambini delle Fate”, un’organizzazione no profit presieduta da Franco Antonello, imprenditore di Castelfranco Veneto (TV) che con il figlio Andrea è conosciuto dal grande pubblico per i libri “Se ti abbraccio non aver paura”, “Sono graditi visi sorridenti”, “Baci a tutti” e il recente “Le parole che non riesco a dire”, questi ultimi due basati sugli scritti di Andrea, 22 anni, autistico ad alto funzionamento.

Si sta concretizzando il grande sogno di Franco, quello di attivare progetti non solo in ogni regione d’Italia, ma anche in ogni provincia: con Sporcatevi Le Mani è arrivato anche il momento di Torino, grazie ad Alessandra Rubiolo che in collaborazione con una rete di volontarie sta coinvolgendo donatori a sostegno del progetto “Terapia ABA per l’Autismo” gestito da G.T. Società Cooperativa sociale.

Di seguito l’intervista ad Alessandra Rubiolo*:

“Sono nella fondazione de “I Bambini delle Fate”di Franco Antonello da marzo 2015. Pe chi non conoscesse la fondazione basta visitare il sito www.ibambinidellefate.it per rendersi conto delle meraviglie che fanno. E’ una bellissima esperienza essere ambasciatrice dei bambini speciali. Il progetto “Sporcatevi le mani” mi ha permesso di incontrare tante persone di cuore che generosamente hanno donato fondi per finanziare terapie A.B.A per bambini autistici. Il loro impegno si rinnova ogni mese poiché “sporcarsi le mani” vuol dire effettuare delle donazioni continuative di almeno 20 euro al mese attraverso un prelievo bancario che fa direttamente la fondazione dal conto del donatore. Per autorizzare questa donazione, scaricabile dal 730, è sufficiente compilare dei moduli che io come Fata ho a disposizione. Questo modello di donazione consente di realizzare una continuità nel tempo, elemento indispensabile nel realizzare una terapia.

Cosa è l’autismo? L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato. I bambini con autismo manifestano difficolta di linguaggio, di interazione sociale e stereotipie. L’autismo oggi è un’emergenza sociale con un caso ogni 100 nati. La comunità scientifica ancora non ha scoperto le cause biologiche, per cui la cura si basa sul lavoro sul comportamento, infatti l’A.B.A, acronimo di analisi del comportamento applicata, si basa sulla scienza del comportamento. Secondo questa scienza noi apprendiamo per motivazione e rinforzo, e dove mancano i requisiti per un apprendimento spontaneo, come nel caso dell’autismo, la metodologia A.B.A permette con un lavoro metodico, l’apprendimento di questi requisiti (ad esempio il contatto oculare, l’attenzione, la concentrazione, l’imitazione, per citare alcuni requisiti base dell’apprendimento).

Questo tipo di terapie sono onerose economicamente e non sono ancora usufruibili dal sistema sanitario pur essendo riconosciute dalle linee guida della comunità scientifica come le migliori nel trattamento dell’autismo (Linee guida 21 sinpia 2011).

In questa emergenza che è l’autismo grazie alla Fondazione de” I bambini delle fate” e del progetto S.L.M ho potuto conoscere una modalità di aiuto comunitaria. C’ è un detto in Africa che dice che per fare crescere un bambino ci vuole un intero villaggio, allo stesso modo per prendersi cura di un bimbo autistico ci vogliono almeno 100 donatori. Così ho scoperto che con poco di ognuno si può fare tantissimo e si è creata una comunità di donatori che sostiene chi ne ha piu bisogno. Se qualcuno tra chi legge vuole contattarmi per fare parte di questo villaggio sarei felicissima.

Intanto grazie a S.L.M i primi 100 donatori sono arrivati ed Il 27 marzo , nella settimana dell’autismo , si è inaugurato a Trofarello il progetto A.B.A , della cooperativa G.T . e dell’ associazione Autismo che Fare Onlus . E’ il terzo progetto in Piemonte della Fondazione de” I bambini delle fate”. La fondazione, grazie al progetto “Sporcatevi le mani”, finanzierà 2000 euro al mese per sostenere diverse famiglie nell’ attivazione del percorso.

Siamo all’ inizio di una rivoluzione culturale. Dal “non c’è nulla da fare e’ autistico ” a “diamoci da fare e non perdiamo tempo! “. Ma abbiamo bisogno di molti donatori per aiutare ancora tanti bambini.

Come mamma di un bimbo autistico di 12 anni mi sento di dire ai genitori di bimbi speciali che potrebbero leggermi, di non isolarsi e di prendere coscienza che l’autismo è un’emergenza sociale, siamo in tanti, quindi possiamo fare rete e sostenerci l’uno con l’altro, creando legami di solidarietà e di reciproco aiuto e di confronto. Rivolgiamoci alle associazioni, creiamo noi stessi delle realtà associazionistiche se non ce ne sono sul territorio, facciamoci sentire e non deleghiamo la soluzione del problema ad altre persone ma scendiamo in campo e creiamo il cambiamento che vogliamo vedere per i nostri figli.

Grazie”.

*Dott.ssa Alessandra Rubiolo, dott.ssa in psicologia, fata della fondazione de “I bambini delle fate”, autrice del libro autismo che fare , scaricabile on line. Presidente associazione autismo che fare

Per contatti: rubiolo.alessandra@gmail.com

“Bellezza: un’illusione della realtà? Tre laboratori con maestri d’arte ceramisti de Ceod

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Complementare al progetto “Tra realtà e Illusione” dell’Associazione Zona Franca i laboratori di ceramica artistico-creativi “Bellezza: un’illusione della realtà?” saranno guidati da persone con disabilità esperte nella lavorazione e decorazione della ceramica utenti del Centro educativo occupazionale diurno “Ceod – Il Grappolo”,  maestri d’arte ceramisti che affiancheranno le attività che vedono come destinatario della formazione il Comitato creativo di Zona Franca. Tre incontri: il 25 febbraio, il 4 e 11 marzo 2017, presso  Malintrada di Motta di Livenza (Cooperativa Madonna dei miracoli).

“Mantenendo il focus sul tema Bellezza, il gruppo manipolerà la creta e successivamente la decorerà. La bellezza sarà sviluppata attraverso i filtri del senso di Realtà e Illusione che suscitato nei partecipanti. Trattandosi di un concetto relativo e mutevole, intravedibile nell’atto di riconoscimento delle diversità che rendono uniche le cose, le creature della natura, le persone”. L’opera ultimata verrà esposta a ottobre 2017 presso Palazzo Giacomini in occasione dell’evento culturale conclusivo della rassegna “Tra realtà e illusione”.

 

 

sabrina lupacchini/slup