Category: Luoghi ‘comuni’

“Festival della musica impossibile”: incontro nazionale delle diverse abilità musicali

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Venerdì 14 ottobre 2016 il Palazzetto dello Sport Pala Badiali di Falconara Marittima (An) dalle 10 di mattina fino alle 16, accoglierà sul palco e nel parterre, musicisti, musicologi, musicofili e musicanti in arrivo da tutta Italia in occasione della decima edizione del “Festival nazionale delle differenti abilità musicali” una giornata di musica, danza e arte, ma soprattutto un originale incontro nazionale delle diverse abilità musicali che dimostra “sonoramente”, come ogni corpo contiene la sua musica, calibrata sul ritmo vitale e imprevedibile dell’emozione e del buon umore. World music, jazz, genere cantautorale, folk, classica e corale: “musiche improbabili, incongrue, impresentabili e impossibili”.

Il “Festival della Musica Impossibile” è nato 10 anni fa all’interno del Centro “E. Bignamini” di Falconara della Fondazione Don Gnocchi, che utilizza da sempre la musica nella riabilitazione. Si tratta di un momento espressivo per coloro che, in situazione di disabilità, hanno compiuto un percorso di formazione attraverso la musicoterapia. Data l’originalità e la poesia del contesto, il Festival è poi cresciuto negli anni, affermandosi come occasione per progetti e gruppi che sperimentano linguaggi musicali innovativi a livello nazionale. Molti dei progetti proposti rappresentano infatti mirabili esempi di integrazione tra musicisti disabili e musicisti professionisti che dialogano con pari dignità. Il Festival rappresenta poi una occasione di confronto sulle diverse metodologie didattiche e musicoterapiche che hanno portato allo sviluppo delle performance musicali ed è stato inoltre, il luogo ideale per presentare innovativi strumenti musicali. La manifestazione ha dunque il pregio di dare voce alla vitalità di tanti che, considerati disabili nella quotidianità, esprimono nella musica scintille di autentica genialità.

La partecipazione, sia come pubblico che come esecutori, è libera e aperta a tutti. Tel 328 72 39 778
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ARTEr.i.e. la rassegna delle “ipotesi espressive”

artSe sei un artista e vuoi mostrare a tante persone diverse la tua ipotesi espressiva iscriviti ad ARTEr.i.e., “grande, confusionaria, imperdibile, unica festa collettiva dove trovi uno spazio libero che potrai riempire con la tua arte”. ARTEr.i.e. è una rassegna di Ipotesi Espressive che si svolge ogni anno durante la prima settimana di settembre (dal primo al 4) a Cantalupo in Sabina (Rieti). La filosofia della manifestazione è basata su due punti invalicabili: l’assenza di circolazione di denaro a tutti i livelli e proposte libere fatte da artisti che hanno voglia di sperimentarsi direttamente col pubblico. Per l’occasione, le vie del centro storico si mascherano e si trasformano, dando vita per quattro giorni a dei percorsi, uno dedicato ad ogni arte: c’è il cinema, le arti visive, il teatro, la letteratura e la poesia, la danza, la musica vocale e strumentale, le arti di strada e la giocoleria.

Info e contatti: www.arterie.orginfo@arterie.org
ARTEr.i.e. anche sui principali social: FacebookYoutubeTwitterInstagram, Flickr

“Xenos”, il confine è un ostacolo quasi sempre superabile. Installazione d’arte nei territori di approdo dei migranti

L’associazione culturale Baiarte (arte e territorio) presenta l’azione evento”Xenos nemico straniero/amico rituale” dell’artista Giuliano Ravazzini. Si tratta di un opera site specific  visibile nei territori di approdo/accoglienza dei migranti. Il progetto partirà in contemporanea nei seguenti luoghi: Agrigento-Lampedusa-Cagliari-Elmas-Lecce-Otranto-Ragusa-Pozzallo. L’artista presenzierà all’installazione dei segnali nei punti prestabiliti coadiuvato dalle maestranze e dai cantonieri locali. Il progetto è la rappresentazione simbolica “del sentimento che ci accomuna nei confronti dello straniero che arriva nei nostri territori. Un momento di riflessione e di approfondimento sul fenomeno che nonostante il clamore mediatico sostanzialmente ignoriamo”. Un equilibrio fragile la cui stabilità dipende dalla nostra resilienza, immigrare è portare con se stati emozionali del proprio paese di origine, contaminare come una malattia il nuovo ambiente che si destabilizza.

Giuliano Ravazzini
Xenos nemico straniero/amico rituale
Agrigento-Lampedusa-Cagliari-Elmas-Lecce-Otranto-Ragusa-Pozzallo
Dal 31/05/2016 al 31/05/2017

“Il confine è un ostacolo quasi sempre superabile! Non consente transiti che non siano regolamentati, e ha dalla sua  il peso della legge: per scavalcarlo bisogna infrangerla. Una linea immateriale oltre la quale c’è un altro luogo, che si può raggiungere anche se si impegna per non farci passare. Un invito vietato, oltrepassato il quale provoca  brividi di conquista, e intensa consapevolezza…”.

Arte, musica, teatro, racconti e buon cibo… Serate conviviali nel giardino terrazzato “DiVersoInVerso”

“Il diario di Eva” è il titolo della stagione 2016 della Fondazione diversoinverso di Monterubbiano. Ispirato al racconto di Mark Twain, ci introduce con sguardo ironico in un programma pieno di storie, di volti e sapori, raccontati attraverso il teatro, la musica, l’arte e del buon cibo. Un viaggio iniziato il 3 luglio con il recital “Le Margherite blu”, pensieri sparsi che hanno raccontato un incontro, quello di Euro Teodori e Stefania Acquaticci, rievocato per l’occasione dalla voce di Roberta Fonsato e accompagnato dalle opere/video di Sabrina Lupacchini.

La stagione prosegue il 9 luglio con “(Non) Fate storie”, incontro interamente dedicato a Olimpia Gobbi e Theresia Bothe a cui la Fondazione conferirà il riconoscimento di Socie onorarie 2016, una scelta duplice per valorizzare il lavoro di rete, le connessioni e lo stare insieme che hanno caratterizzato da sempre la loro attività. Un percorso nello spazio e nel tempo, dal Guatemala alla Sicilia passando per le Marche, con la musica di Theresia e le biografie di donne che hanno fatto la Storia, contrastando storie già tracciate, raccontate da Olimpia.

Sabato 16 luglio, con “Musica in aria”, diversoinverso approda a Torre di Palme con una serata nel segno di Euro Teodori, musicista e attore marchigiano. L’iniziativa, in collaborazione con il Comune di Fermo, ha avuto l’adesione di 38 musicisti. Fiati, archi, fisarmoniche, pianoforti suoneranno nel paese, nel silenzio delle vie al tramonto, poi alle 22,30 nella piazza, il concerto “Vivo di Sogni” con i brani che negli anni ’60 il maestro ha dedicato alla sua città e all’amore. Senza titolo-1L’evento è itinerante e nasce per ricordare Euro Teodori, da parte di chi lo ha conosciuto e amato e per sostenere l’importanza dell’arte.

Gli altri appuntamenti in Calendario: “Notte e Sogno”, concerto con musiche di Schubert del trio Très Bien Ensemble (23 luglio nel teatro Il Vicolo); “Storie in valigia” (30 luglio) della compagnia Nogu Teatro; “Momenti d’Armonia” (7 agosto) musica di Marcelo Barissani e immagini di Mariana Beatriz Leonardi.

Il 18 agosto, intorno ad un accogliente falò, Tiziana Capriotti racconterà “Il Sacro femminile nell’antichità classica” (maternità, fertilità, passaggio, iniziazione), sarà accompagnata dalle note della chitarra di Michele Rampino. Il Concerto lirico della scuola di musica Beniamino Gigli diretta dal soprano So Eun Jeon chiuderà come sempre il mese di agosto (domenica 28), giorno in cui sarà inaugurata la Mostra d’arte delle giovani artiste Eleonora Tanucci e Valentina Vallorani.

La stagione avrà fine il 3 settembre con il concerto “Verso il Romanticismo” del duo Massimo Bianchi e Roberto Santiano, pianoforte clarinetto insieme per suonare Beethoven, Brahms e Schumann.

Tutti gli appuntamenti come sempre al tramonto, dalle 20 alle 21, l’ingresso dal teatro Il Vicolo (Largo C.Battisti, 13) per poi scendere nell’antico giardino terrazzato. Assaggi conviviali di cucina naturale e a seguire gli incontri. Vi aspettiamo.

A Napoli apre il Museo della Pace, una “Casa per accogliere e proteggere”

Sala PAESI_MON ONU.00_15_50_11.Immagine001_bApre le porte a Napoli il Museo della Pace-MAMT (Mediterraneo, Arte, Architettura, Archeologia, Ambiente, Musica, Migrazioni, Tradizioni, Turismo), uno spazio creato dalla Fondazione Mediterraneo da oltre 25 anni impegnata per il dialogo e la pace nel Mediterraneo e nel Mondo. Il Museo, ideato e diretto da Michele Capasso ha sede nello storico edificio dell’ex “Grand Hotel de Londres” di Piazza Municipio, nel cuore di Napoli, a due passi dalla stazione metropolitana disegnata da Alvaro Siza e dal porto crocieristico.

A ingresso gratuito, è una “Casa” per accogliere e proteggere, così come si percepisce dalla parola “MAMT”, che in napoletano significa “Tua Madre”, colei “che accoglie”. Nei 5 piani su cui è dislocato il Museo si racconta quello che ha unito e che unisce i popoli del Mediterraneo e del Mondo: la Musica, la Scienza, l’Arte, la Creatività, l’Artigianato, la Solidarietà, le Tradizioni, i Costumi, il Cibo, il Destino…

È possibile visitare dodici percorsi emozionali, basati su importanti temi quali Migrazioni, Dialogo interreligioso, Musica, Storie di Pace, Legalità, il tutto guidato da oltre 5.000 video in alta definizione (4k) e da oggetti, reperti e testimonianze uniche al mondo che hanno contribuito a definire il Museo “patrimonio emozionale dell’umanità” e a conferirgli il titolo di “Museo delle Emozioni”.

Questi i dodici percorsi emozionali all’interno del Museo della Pace – MAMT:  Il Mediterraneo delle emozioni; Un mare, tre fedi; Il Mediterraneo della luce; Storie di pace; Il Mediterraneo della creatività; Paesi ed istituzioni; Il Mediterraneo dei mestieri; Testimonianze e visite; Il canto che viene dal mare; Molinari scultore del colore; Voci dei migranti; Pino Daniele Alive.

Il progetto del Museo della Pace nasce nel 1997, quando il presidente Michele Capasso fa appello agli oltre 2000 rappresentanti di 36 Paesi riuniti a Napoli dalla Fondazione Mediterraneo sulla necessità di dare alla pace un simbolo: venne scelto allora il “Totem della PAce” dello scultore Mario Molinari e richiesto uno spazio dove raccontare una storia diversa da quella che ci viene proposta quotidianamente dai media (terrorismo, migranti che muoiono, corruzione, povertà, guerre) fatta di ciò che ci unisce nel bello, nel vero, nel buono: l’ambiente, l’architettura, l’arte, le tradizioni, la cultura, l’artigianato, i mestieri, l’archeologia, la  musica, la danza, ecc.