Category: Luoghi ‘comuni’

BRERART 2014: pubblico e privato fanno arte e rete a Milano

brerartSi è inaugurata ufficialmente oggi 22 ottobre 2014 la seconda edizione di BRERART, l’evento ideato da Consorzio FIA per comunicare e promuove al grande pubblico di
appassionati l’Arte Contemporanea. Con BRERART 2014, in programma fino al 25 ottobre, il quartiere Brera diventa nuovamente protagonista: vernici ed
eventi animeranno per una settimana il “cuore” della città di Milano.

Grazie alla partecipazione del pubblico milanese la manifestazione si caratterizza per la grande capacità attrattiva e di fare network dove pubblico e privato
lavorano in rete per l’Arte: più di 50 sono i musei, le gallerie d’arte e le showroom impegnate  e contaminate dall’arte contemporanea; 139 gli artisti italiani e internazionali che partecipano.  BrerArt 2014 è riconosciuta per rilevanza artistica e sociale, valore sottolineato dal notevole sostegno istituzionale. La Commissione Europea ha concesso il patrocinio e sono state coinvolte molte istituzioni: la collaborazione del Comune di Milano con la Zona 1 , la Regione Lombardia, la Camera di Commercio di Milano, l’Accademia di Brera, le Associazioni Confcommercio, Comufficio, Assomab e WWF.

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I contenuti artistici e culturali di BrerArt 2014 sono articolati in tre “universi di discorso”  principali:

1) Il rapporto tra Arte e Città con “The CURA Contemporary Urban Art Scene”, gestito direttamente da BRERART. “Gli interventi artistici di questa sezione” – illustra Oddone Sangiorgi presidente del Consorzio FIA, organizzatore della Settimana dell’Arte  Contemporanea – “costituiscono un vero e proprio laboratorio inedito per Milano, nell’area più centrale ed evocativa dell’arte a Brera, che viene sviluppato attraverso il lavoro congiunto  di creativi, operatori della cultura e Associazioni attivi sulle tematiche artistiche e ambientali.  L’arte urbana è nata principalmente a livello di quartiere, dove una moltitudine di persone e di  culture diverse vivono insieme, ma diventa una forma d’arte internazionale, con un numero  incalcolabile di interpretazioni e interventi espressivi realizzati al giorno d’oggi”. Per Sergio Pasquale Violante, presidente della Commissione Cultura della Zona 1 del Comune di Milano, l’azione si traduce in una serie di interventi site specific volti a recuperare, reinterpretandole, le potenzialità comunicative e artistiche dei muri dislocati nelle aree interessate e supera il pregiudizio che gli interventi di muralismo debbano essere confinati nelle
periferie e aree più degradate delle città.

2) Il rapporto tra Arte e Cibo, di crescente attualità in vista di Expo 2015, viene indagato dai Cibartisti sostenuti da Gaggenau. La sezione “Nutrire il pensiero sinestesie tra arte e cibo”propone molteplici modi di sperimentare la trasformazione delle immagini simboliche legate ai colori, sapori, odori, sensazioni tattili e virtuali che proiettano le capacità percettive del pubblico oltre i consueti modelli di fruizione dell’opera d’arte.

3) Il rapporto tra Arte e Mercato: la sezione “Contemporanea” valuta lo sviluppo del mercato globale dell’arte, con un trend di crescita per gli artisti affermati ma anche l’ascesa di un gruppo selezionato di “sottovalutati”, artisti giunti a metà carriera che godono di una rinnovata attenzione e che in sostanza fanno il mercato. Gli aumenti mozzafiato delle opere “blue-chip” hanno trascinato i prezzi degli artisti emergenti. L’arte contemporanea è nella primissima fase di una vera apertura culturale, che significa inclusione e commistione tra i mondi della cultura visiva, della moda e della musica. Questo sta producendo una sorprendente varietà di opere multimediali oltre a una serie di influssi sulle modalità più tradizionali di rappresentazione visiva.

“GENITORI FATTI AD ARTE”. Il valore della creatività nell’educazione dei figli

musmaAi genitori e alle coppie in attesa è rivolto il workshop formativoGenitori fatti ad arte”, che si svolgerà domenica 19 ottobre 2014, dalle ore 10.30 alle 14.00, nella Sala della didattica del Musma Museo della Scultura Contemporanea.Matera.

Con i temi offerti dai linguaggi della scultura contemporanea ed esplorando tecniche e materiali, il workshop è un’occasione per interrogarsi in modo creativo circa il proprio ruolo genitoriale e scoprire il valore della creatività e il ruolo dell’arte nell’educazione dei propri figli.

L’incontro, che prevede anche un laboratorio manuale dove i genitori sperimenteranno di persona le sollecitazioni creative nella realizzazione di un’opera d’arte, sviluppa la relazione tra scultura e genitorialità sviluppando quattro nuclei tematici:

la percezione: nella scultura contemporanea i materiali e gli elementi che incidono sulla comprensione e l’apprezzamento dell’opera spesso sono intangibili (come la luce o l’aria), seppur determinanti per il messaggio dell’opera stessa. Anche nell’essere genitori spesso è determinante proprio l’intangibile;

l’interazione con lo sguardo: la tridimensionalità della scultura presuppone differenti punti di vista e prospettive per essere letta e interpretata, così come il fenomeno educativo e l’essere genitore;

l’interazione con lo spazio: come la scultura interagisce con lo spazio, dialogando attivamente con il contesto che la circonda, così l’ambiente ed il contesto familiare sono in continua interazione e relazione con il processo educativo. I contesti esperienziali, quindi, incidono in maniera determinante sullo sviluppo del bambino;

il cambiamento: le avanguardie artistiche hanno completamente sconvolto e rivoluzionato quello che è stato per secoli il concetto stesso di arte, spostando e scombinando tutti i punti di riferimento. Avere un figlio ha sicuramente lo stesso effetto nella vita di una coppia!

Il seminario è condotto da Sara Baistrocchi (Milano, 1982), un’esperta in processi creativi nei contesti formativi che, in Italia e all’estero, progetta e conduce da diversi anni percorsi improntati all’educazione del pensiero creativo progettuale, promuovendo lo sviluppo di stili educativi consapevoli attraverso l’arte moderna e contemporanea. Nel 2013 pubblica “Genitori Fatti ad Arte” per La Meridiana Edizioni. Vive e lavora in Cornovaglia.

La partecipazione al workshop è su prenotazione chiamando entro il 16 ottobre al numero 3669357768 (dalle ore 10 alle 14) o scrivendo a info@musma.it. Il costo è €10 per singolo o €18 per coppia di genitori.

LA CAROVANA BALACAL. Un laboratorio a cielo aperto

balacaval

Il Confessionale dei desideri

di Roberta Fonsato

E’ un pomeriggio caldo di settembre, mi trovo alla Cavallerizza reale di Torino, luogo storico e discusso della città, ho un appuntamento, ci incontriamo, andiamo a prendere un caffè, dopodichè cerchiamo un posto tranquillo per fare l’intervista. Nell’incontro dei due scaloni che portano al piano superiore, in una sorta di atrio-cortile si intravedono qualche sedia e alcuni divanetti accatastati, per lei non è un problema districare mobilia e cuscini e in un attimo organizzare un salotto in tutta regola con divanetti disposti a semicerchio e tanto di tavolino centrale. Dopo si allontana un attimo e mi dice “torno subito”, la vedo arrivare con dei teli colorati tra le mani, che velocemente adagia sui divanetti appena sistemati e come per magia tutto è perfetto, si siede sul divano di fronte a me, che per l’occasione ho scelto una sedia, per la padronanza dei movimenti sembra la Regina di Saba, che mi riceve a palazzo, accompagnata dal suo inseparabile sorriso, mi guarda e mi dice “ecco , sono pronta”, così ho conosciuta Manuela.

Manuela Almonte

Manuela Almonte

Manuela Almonte è l’anima pensante e come dice lei organizzativa della Carovana Balacaval, unica realtà italiana nel suo genere. La Carovana è un progetto culturale itinerante, nato circa 4 anni fa dall’incontro di più artisti, perlopiù musicisti, che oltre ad aver costruito le carovane (all’inizio 4) hanno cominciato a girare per portare “strada facendo” il loro messaggio artistico-culturale e aggiungerei altamente sociale. Tratto identificativo del progetto è propriamente quello di fondere in una simbiosi perfetta la vita, il lavoro e la “vacanza”. Non un modo di vivere strutturato, nel senso canonico del termine, ma un continuo evolversi del vivere, del “lavoro” e di “star bene”, partendo appunto dall’incontro e la relazione.

Un laboratorio a cielo aperto, un viaggio lento di un gruppo di artisti e tecnici a bordo di carovane trainate da cavalli (e qui viene la parte sicuramente più interessante, inusuale e per questo straordinaria del progetto) per cinque mesi l’anno. I luoghi d’approdo sono le piazze, i parchi pubblici, le cascine, i cortili e le radure. Qui la Carovana presenta i suoi concerti e spettacoli, organizza incontri e laboratori, racconta via web i luoghi che attraversa, ospita artisti e creatori in tutti i campi che sperimentano nuovi modelli di vita e di lavoro, in risposta alla crisi che ci chiede di cambiare. L’incontro, lo scambio, il gioco, il ballo , la musica, il teatro, la convivenza, l’armonia di tradizione e innovazione, la creatività nella vita quotidiana, il contatto tra le persone e con l’ambiente, la ricchezza delle relazioni come basi per una rinascita culturale, questi sono gli ingredienti del viaggio dei Balacaval.

SAM_2766Questo in sintesi l’insieme delle esperienze e attività che la Carovana porta avanti e fa vivere dove approda. Partirei proprio dall’approdo per evidenziare il significato sociale che la Carovana Balacaval porta nei luoghi dove arriva e dove si fonde con la realtà circostante, che siano persone, luoghi o situazioni. In un clima contemporaneo di grande strutturazione multilivello e digitalizzata, anche soltanto assistere all’arrivo di una Carovana con tanto di cavalli che quasi dal nulla irrompe magari in una piazza, ci lascia almeno per un po’ disorientati. Quando la carovana approda le persone cominciano ad avvicinarsi, persone di tutte le età, e di differenti interessi. Si avvicinano e chiedono, gli artisti rispondono e danno informazioni sulla Carovana, avviene uno scambio, una relazione, un invito, uno spettacolo, un concerto ed ecco che il processo comincia il suo corso: l’arte, la cultura assolvono al loro compito più altro, l’incontro, la relazione, la socialità e il vivere lo spazio pubblico, soprattutto le piazze, luogo per eccellenza deputato all’incontro. Manuela stessa definisce il momento di incontro della Carovana con le persone una sorta di “confessionale dei desideri”: questa metafora ha accolto la mia condivisione, in effetti la magia che avvolge la Carovana, fa entrare in un mondo quasi magico, lontano, dove è possibile lasciarsi “fluire”, “lasciarsi andare” e trovare quell’humus in grado di accogliere in toto, un luogo dove vivere un’esperienza, che sicuro lascia affiorare i desideri. Gli astanti sono attratti dalla Carovana e da chi ha scelto di vivere “in modo differente”, con un ritorno a ritmi di vita ormai presenti solo nel nostro immaginario collettivo ed entrano in una sorta di portale, esterno ed interno, dove ancora tutto sembra possibile.

Forse è proprio quest’atmosfera dove tutto sembra ancora possibile, dove l’incontro è prioritario a rendere la Carovana così attraente. Questo per la Carovana è un momento di cambio, ora a condurre la Carovana sono la “storica” Manuela e il “recente” Carlos, nel progetto da 4 mesi. Hanno deciso di trascorrere quattro settimane alla Cavallerizza Reale occupata, poiché è un luogo di fermento culturale. In previsione ci sono molte idee, tra cui la costruzione di ben due nuove carovane, una a trazione animale e l’altra a pedali. La prima sarà un orto verticale ed erboristeria che proporrà anche una cucina di strada a partire da cibo e piante raccolte sul percorso. La seconda sarà una galleria itinerante che ospiterà artisti dal mondo, portando per la prima volta in viaggio, a fianco di musica, cinema e teatro, anche l’arte figurativa. Queste sono le nuove scintille che animeranno il progetto nei prossimi mesi, aspettando anche nuove idee da chi fosse motivato ad abbracciare il progetto e viverlo nella realizzazione e per sperimentare un’autonomia tecnologica, alimentare e di pensiero.

Si apre quindi una nuova fase della Carovana, che la stessa Manuela auspica e vede più fluida e leggera, proprio nel senso di viversi ogni singolo momento ancora di più…”un Godersi i passi”, come lei stessa dice. L’intervista nel neo salotto della Cavallerizza termina con un bel bicchiere d’acqua di montagna offertoci da Carlos, che nel frattempo è arrivato dalle valli portando il fieno per i cavalli, Aladin e Duditta, le anime trainanti della Carovana. Prima di salutarci chiedo a Manuela di farmi un regalo: mi farebbe piacere ascoltare una sua musica, subito dopo mi conduce dentro la Carovana, che ovviamente ha dentro tutto il necessario, anche il tavolino uso ufficio e una finestrella con tanto di antine. Rimango sulla porta per godermi questo insolito e privilegiato spettacolo tutto per me, Manuela mi congeda con la sua magica musica al suono di una fisarmonica e il suo sorriso. Guardatevi intorno quando camminate per strada, nelle piazze o nei parchi delle vostre città o paesi può essere che all’improvviso vediate arrivare una carovana, trainata da due cavalli bianchi…

Buon approdo!!!

Info: www.balacaval.it – pagina fb: carovana balacaval – info@balacaval.it
Manuela: 3246394753, Carlos: 3490803624

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=q8AZ_7VOYwI[/youtube]

LA MUSICA DELLA VITA. Incontrarsi, condividere e ‘sentire’. Partecipa anche tu!

Che cos’è la musica per te?

la homepage del sito

la homepage del sito

E’ questa la domanda che sta alla base del progetto LaMusicadellaVita.eu  e che l’ideatore, Roberto Bellavigna, ha rivolto alle persone incontrate nei laboratori di musicoterapia, nei luoghi comuni dove amici conoscenti e familiari ascoltavano brani e canzoni di vecchi ricordi, ai ragazzi nelle scuole, ai giovani nelle piazze, agli adulti nelle osterie dove insieme si intonavano canti, agli anziani…

“Senza la musica non potrei vivere”, “la musica è tutto”, “la musica è la voce dell’anima”, “la musica è la mia compagna di vita”, “la musica non so cosa sia …ma è bellissima” , “la musica è un’amica sincera che non mi ha mai abbandonato”, “la musica è qualcosa di cui ho bisogno”, “la musica è un cantante” … ecc. ecc… Sono alcuni dei commenti raccolti anche in un video.

“Il suono, il silenzio, un canto, la musica ci accompagna e ci sostiene, – si legge nella presentazione del progetto – ci culla, aumenta il ricordo fino ad amplificarlo, rimane quando il ricordo affievolisce, è gioia e dolore, diventa persona e innamoramento, è dedica all’altro, carezza, appoggio, ci aiuta a guardare al futuro, è forza e coraggio, è marcia, danza, cammino “la musica è la vita…”  Sono questi i presupposti che hanno reso possibile la realizzazione del sito e hanno mosso il desiderio di “stimolare alla vita attraverso la musica” non solo per sostenere, alleviare la malattia ma anche per “curare il quotidiano” perché il benessere passa da una buona prevenzione e la prevenzione passa attraverso buone relazioni, incontri umani, scambi artistici e creativi. Il benessere passa per l’”ESSERCI”.

imageIo ci sono per te… LaMusicadellaVita  vuole “esserci”, nelle case, nei centri socio educativi, nelle piazze, nelle auto, nei ricordi e nelle dediche, ovunque si può produrre creativamente incontri musicali… Il progetto interattivo ed internazionale, concretamente, si pone l’obiettivo di: fare scambi interculturali attraverso la musica e l’arte; recuperare il patrimonio artistico e umano dei canti dei nostri nonni di noi e dei nostri figli; creare volontari musicisti e artisti pronti a partire per regalare sogni e donare spettacoli; avviare seminari nazionali ed internazionali di musica relazione e terapia; rispondere a domande, porsi domande e fare ricerca insieme; creare spettacoli ‘estemporanei’, flash music incontri musicali itineranti; raccogliere idee e patrimoni personali di racconti musicali; proporre giornate di studi e di scambi, momenti vivaci, divertenti, liberatori, per ribadire il senso del vivere, l’importanza del gioco, l’essenza dello stare insieme; creare stanze attrezzate per la produzione e ascolto musicale; relazionarsi con personale medico, animatori, insegnati, fisioterapisti, educatori e famigliari sul tema musica; riflettere sul significato di cura in musicoterapia e sul concetto del cosa funziona…; raccontare ad operatori, terapisti, psicologi, e gente comune che la “miglior cura” è nella proposta “io ci sono per te” è da questo che il mezzo si fa strumento; realizzare dediche per momenti speciali con creazioni musicali personalizzate e lettura di scritti; creare playlist di ascolto per malati di Alzheimer a partire dall’analisi del loro vissuto sonoro per tornare al ricordo e alla relazione.

LaMusicadellaVita  nasce e vive a partire dalla stessa esperienza maturata dall’ideatore e da quanti collaborano attivamente al progetto: “segnata ogni giorno dal nostro essere musicali, il nostro suonare, l’essere musicisti professionisti, musicofili o appassionati, attori del suono, disegnatori delle altezze…… innamorati della musica”. Il sito nasce anche per documentare, accomunare gli intenti, promuovere idee per proporle alla libera condivisione e al sostegno dei naviganti…

Tra i progetti avviati:

vita– PROFILI SONORI. Raccolta audio realizzata a partire da produzioni sonore registrate in contesti geriatrici e in centri disabili rilette e traslate in modo artistico e creativo. Sono voci, silenzi, ripetizioni di parole di persone che attraversano le stanze dei centri geriatrici e ospedalieri, delle strutture residenziali, dei luoghi della disabilità, ma anche delle nostre case, luoghi dove la relazione chiede aiuto tra rumori e silenzi ingombranti. Voci, comunicazioni sonore, parole che si ripetono che ci parlano. Il progetto intende rendere in musica questi mondi, tradurli in suoni che raccontano. Un incontro artistico fatto di note e corde vocali reinterpretate per portare a movimento quel che sembra essere fisso per dare senso a quel che all’apparenza “non appare”. Il progetto chiede il contributo  di tutti per raccogliere un piccolo archivio di tracce audio contenenti: voci, suoni e rumori del quotidiano vivere di tanti nostri amici, familiari, pazienti, conoscenti. Puoi sostenere Profili Sonori attraverso la raccolta dal basso (crowdfunding)

SALA MULTISENSORIALE per il Centro polifunzionale “Arcobaleno” di Borgotaro (Parma), inaugurata il 19 luglio 2014. Nel video sotto viene presentata un’anteprima anche se esserci, ribadisce Bellavigna “è ben differente e le foto non rendono gli aromi le luci il setting i particolari. E’ straordinario pensare, vedere fare esperienza di come gli spazi possano cambiare, diventare accoglienti strumento per la relazione”. Per aprire altre sale multisensoriali è stato avviato un crowfunding. (slup)

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=EDoNsAmqBAA[/youtube]

 

ARtGlass gli occhiali speciali per viaggi virtuali nell’arte e nei musei

La quarta dimensione del museo

Vista del particolare della scena di cacciaA San Gimignano (Siena) al via una sperimentazione, in anteprima assoluta, che vede l’uso delle tecnologie “indossabili” per la valorizzazione dei beni culturali.

Il museo come un film in 3D? No, è molto di più. Si chiamano ARtGlass e sono occhiali speciali che permettono di scoprire in maniera assolutamente inedita l’opera d’arte, grazie alla fusione di reale e virtuale.Parte da San Gimignano (Siena) un progetto sperimentale, in anteprima assoluta, che consente di attivare un’esperienza di “realtà aumentata” tramite tecnologia “indossabile” all’interno del percorso “Palazzo Comunale, Pinacoteca, Torre Grossa”.

Grazie a un peculiare mix di video-storytelling e animazioni tridimensionali, applicate a tre cicli di affreschi conservati nel Museo Civico di San Gimignano, sarà possibile compiere un viaggio virtuale nel Medioevo, navigando nei racconti dipinti da Lippo Memmi nella Sua Maestà, Azzo di Masetto, nel celebre ciclo cavalleresco e Memmo di Filippuccio, nelle scene dedicate agli inganni dell’amore della Camera del Podestà.

Indossando gli ARtGlass, come un normale paio di occhiali, gli affreschi acquisiranno tridimensionalità e mostreranno particolari inediti, grazie al racconto di due guide speciali.

Sono, infatti, Marco Valenti, professore associato di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università degli Studi di Siena e Dario Ceppatelli, archeologo, collaboratore del Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale dell’Università di Siena, a interpretare in costumi d’epoca e a far rivivere il pittore Lippo Memmi e l’armigero di palazzo. Grazie alla loro “presenza”, visibile da chi indosserà gli ARtGlass, il visitatore entrerà in una macchina del tempo in cui divertimento e rispetto per i contenuti scientifici permetteranno un’esperienza davvero inedita. Il progetto ARtGlass a San Gimignano è stato realizzato da Comune di San Gimignano, Fondazione Musei Senesi, Opera – Gruppo Civita  in collaborazione con ARtGlass, Capitale Cultura ed è a cura di Luigi Di Corato, Direttore Generale di Fondazione Musei Senesi.