Category: TEATRO SOCIALE e TEATROTERAPIA

“Abbasso la Ricchezza” commedia sulle contraddizioni e gli eccessi di chi pensa che gli altri siano sempre più fortunati

Kabukista presenta “Abbasso la Ricchezza!” Sabato 19 e domenica 20 Maggio al Teatro Trieste 34 (ore 21 – Piacenza)Liberamente tratta da La Rivolta contro i Poveri di Dino Buzzati, “Abbasso la Ricchezza” è una commedia che affronta con leggerezza e ironia le contraddizioni e gli eccessi di chi pensa che gli altri siano sempre più fortunati; tra divertenti stereotipi duri a morire, situazioni paradossali e curiose lezioni morali, la storia racconta la difficile convivenza tra una famiglia di “poveri”, costretti a vivere in una misera soffitta, e una di “ricchi” che abita, tra sfarzi e sprechi, il palazzo sottostante e il cui paterfamilias sembra deciso a voler punire i poveri con “l’insopportabile” fardello dell’agiatezza economica. Lo spettacolo, esito del laboratorio di teatro della compagnia Kabukista, mescola spunti tratti dal meglio della tradizione comica teatrale con studi su pièce di Franca Valeri, Anton Čechov, Achille Campanile, Robert Thomas e molti altri.

Con Lorenza Agosti, Mauro Barilati, Silvia Bocciarelli, Massimo Bussandri, Giuseppe Cantelmo, Giuseppe Flace, Flaminia Maradini, Davide Pellecchia, Tiziano Pezzati, Paola Prandini, Benedetta Scandale, Maria Tagliafichi, Amelia Zannino.

Regia e conduzione: Silvia Zacchini
Assistente regia: Francesco Ghezzi

Per info: info@kabukista.it
Per prenotare: 329 8521350 oppure farcello@inwind.it
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“Alan e il Mare” chiude la stagione teatrale di Industria Scenica

Venerdì 20 aprile alle ore 21.00 all’Everest, spazio storico di Vimodrone ed esempio di rigenerazione urbana, lo spettacolo Alan e il Mare di Giuliano Scarpinato, chiude la stagione teatrale 2017/2018 di Industria Scenica. Unica data a Milano ​per una serata speciale che vede la partecipazione di ​Amnesty International Lombardia. Il giovane regista e drammaturgo, classe, 1983, è attualmente tra le nuove promesse più apprezzate della drammaturgia in Italia, “porta in scena un’altra tematica di scottante attualità, ormai protagonista della cronaca di tutti i giorni, la tragedia dei migranti, in scena, la storia di Alan Kurdi – il piccolo bambino siriano la cui fotografia del corpo inerme, scattata sulle rive di Bodrum in Turchia, ha scosso il mondo intero”.

“Questo tragico fatto di cronaca, per molti versi impossibile da rappresentare, si sublima qui ​nell’ideale canto di una sirena, che con videomapping e videoproiezioni porta sul palcoscenico dell’Everest l’evento reale in ​una dimensione onirica e trasfigurativa, l’unica capace di affrontare argomenti difficili quali ​la separazione, il lutto, lo smarrimento identitario, e di arrivare agli occhi ma soprattutto alla sensibilità di un pubblico giovanissimo (dagli 8 anni in su). L’Alan di Scarpinato – un bambino-pesce, fratello delle alghe e dei coralli, figlio perduto di un padre che era in cerca di fortuna – è infine pronto a  condurci in un viaggio immaginifico e doloroso, eppure carico di speranza, negli abissi di un mare lontano”.

Industria Scenica ​nasce nel 2012 con l’idea di progettare e realizzare percorsi che integrano le arti performative con il sociale, la formazione con lo sviluppo personale e ricreativo del singolo e della collettività

“The White Negro” nel teatro della contraddizione

“Il White Negro è una condizione interiore, che trasforma un bianco in quello che significa essere negro. Ci sono solo white negri a Bretzville, luogo simbolico dell’azione. Molti di loro sono ladri e malfattori, per quanto sia difficile distinguerli da banchieri e imprenditori. The White Negro è un’opera paradossale, psicopatica e grottesca, ma anche un’opera benefica, gentilmente offerta dalla camera di commercio di Bretzville”.

The White Negro – opera commerciale” è il prossimo appuntamento al Teatro della Contraddizione di Roma (via della Braida 6 – MM3 P.ta Romana) in scena dall’1 al 4 e dall’8 all’11 marzo (ore 20.15). Uno spettacolo che nasce dal rapporto tra la società e i suoi “scarti” sociali- e parte da un’opera ormai classica, L’Opera del Mendicante di John Gay, scritta all’inizio del 1700 a Londra, che ne ha ispirata un’altra, ancora più conosciuta, L’Opera da tre soldi di Brecht.

Il titolo White Negro ha diversi direzioni: Negro è scorretto, cinico, toglie la patina ipocrita del politically correct compito necessario per una commedia politica. Politicamente scorretti sono i personaggi di quest’opera, cosi come lo erano i loro predecessori; ma qui i negri non sono solo i personaggi di colore, evocati ma assenti, ma gli stessi protagonisti bianchi, che sono bianchi fuori e negri dentro, che sono nella tua città, ma da stranieri. In questa società parallela di ladri, truffatori e puttane la negritudine è una condizione interiore, così come è una scelta illusoria e subita quella che loro percepiscono come libertà, una schiavitù interiore, che ha necessità di navigare nei vuoti di potere per essere in grado di sopravvivere”.

The White Negro di Marco Maria Linzi con Micaela Brignone, Fabio Brusadin, Silvia Camellini, Elia Cipelletti, Roberta De Santis, Davide Del Tufo, Sabrina Faroldi, Arianna Granello, Giacomo Grazzini, Silvia Romito, Stefano Tornese, Eugenio Vaccaro, Giorgia Zaffanelli – video Stefano Slocovich

 

 

(sabrina lupacchini/slup)

Storia di Emma B: “una lezione sulla forza femminile”

Dal 9 al 12 novembre torna in scena al Teatro Petrolini di Roma “Emma B.”, trasposizione del capolavoro di Gustave Flaubert “Madame Bovary”. “Seguendo le vicende della trattazione originaria, quella che nasce come critica alla cultura romantica e alle dinamiche della piccola borghesia locale diventa oggi una lezione sulla forza femminile e un inno alla vita. L’epilogo finale, ribaltato in un monologo dell’attrice principale, un atto di rivalsa, vittoria e vitalità”

“Emma B. narra la storia di una donna del nostro tempo, nel pieno della maturità, con tutte le inquietudini e i desideri repressi di chi ha trascorso gran parte della vita ottemperando ai doveri di una moglie medio borghese oppressa dalla noia e dalla ripetitività. Sposata con un tedioso e presuntuoso medico di provincia, non risponde in alcun modo ai canoni estetici del prototipo femminile ma se ne discosta apparendo orgogliosa e trionfante nella sua fisicità ridondante, dalle forme giunoniche ma non per questo poco attraenti. Affetta da tutti i disturbi alimentari in voga nel nostro presente, veri e simulati, Emma insegue sogni amorosi che si illude di veder incarnati negli uomini mediocri che le capita di conoscere tramite le relazioni professionali del marito. Ne uscirà sempre scornata Emma, ma dopo l’ultima delusione sentimentale, piena di debiti contratti nella cecità della sua passione, anziché cedere al desiderio di farla finita seguendo la sorte che già fu dell’eroina ottocentesca, sceglie di scrollarsi di dosso la sua apatia e la sua rassegnazione e di intraprendere una nuova via”.

Lo spettacolo sarà replicato il 16 e il 26 novembre rispettivamente a San Mauro Torinese e a Latina e per ogni biglietto acquistato verrà donato un euro all’Associazione Viva la Vita per l’assistenza ai malati di SLA.

EMMA B.
di: Enza Li Gioi
Regia: Fabio Luigi Lionello
Con: Eleonora Manara, Daniele Sirotti, Sandro Calabrese, Davide Soldani, Marco Martino
Musica composta ed eseguita da: Adriano Dragotta
Art director: Carlotta Bolognini

Salire sul palco per capire se stessi: uno psicoterapeuta come regista

Parte a Roma la prima stagione di teatro terapia diretta dallo psicoterapeuta Giovanni Porta. E’ un teatro, che va oltre la forma del teatro itinerante, per diventare coinvolgente, tanto da aiutarci a superare le nostre difficoltà quotidiane. Sono gli spettatori a salire sul palco e a mettersi in gioco. Non è una scuola di teatro, ma una scuola di vita. Si tratta di esperimenti teatrali per scoprire nuove impreviste forme di adattamento alla realtà.

Il laboratorio avrà una frequenza bisettimanale; ogni incontro durerà due ore e mezza, dalle 20 alle 22,30 e si svolgerà presso il Teatro Keiros, in via Padova 38/a (metro Bologna). Il percorso si articolerà in quattro “blocchi”. Sarà possibile iscriversi solo a uno, a più di uno o frequentarli tutti; ogni “blocco” durerà indicativamente due mesi:

  1. Formazione del gruppo e familiarizzazione con le tecniche teatrali
  2. Contattare se stessi: migliorare la capacità di ascoltarsi per poi esprimersi e mostrarsi agli altri
  3. Approfondire pregi e limiti del proprio modo abituale di stare nel mondo
  4. Evolversi verso nuovi adattamenti creativi

MODULO 1 (ottobre e novembre)
La formazione del gruppo: creare un ambiente accogliente, adatto al lavoro su se stessi

Durante questi primi due mesi, si centrerà l’attenzione sulla capacità di giocare e divertirsi attraverso il teatro. Il gioco come modo per uscire dai normali schemi che ci ingabbiano e trovare un universo ludico all’interno del quale sdrammatizzare i propri problemi. Costruire un contatto umano autentico tra le persone che partecipano al laboratorio, in cui ognuno sperimenti sia la difficoltà del nuovo sia la possibilità di trovare una propria dimensione.

Presentazione
Movimento nello spazio
Giochi di improvvisazione
Giochi di fiducia
Allenamento ala creatività
Costruiamo insieme delle storie

MODULO 2 (dicembre e gennaio)
Il contatto con se stessi. La capacità di esprimere e mostrarsi attraverso il mezzo artistico

Una volta formato e “rodato” il gruppo sarà possibile addentrarci più a fondo nelle tecniche di teatroterapia. Durante questi due mesi, lavoreremo sulla capacità di ascoltare, accettare ed esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri attraverso il mezzo artistico. Mostrarsi a se stessi per arrivare a mostrarsi anche agli altri: conoscere il proprio peculiare modo di farsi conoscere e sperimentare magari qualche modo nuovo.

Le emozioni
La meditazione
Raccontare la propria storia (anche tramite foto e ricordi)
Il disegno
La maschera delle cose vietate (lavoro su obblighi e divieti familiari)
Gli schemi / ordini familiari

 

MODULO 3 (febbraio – marzo)
Approfondire pregi e difetti del proprio modo abituale di stare nel mondo.

Una volta conosciuto un po’ più approfonditamente il proprio modo di stare nel mondo, lavoreremo in questi due mesi sui propri limiti abituali: su ciò che vogliamo e che fatichiamo a ottenere, sui nostri blocchi e paure. Ognuno avrà la possibilità di utilizzare il mezzo artistico per “camminare vicino ai propri limiti”, aumentando la consapevolezza sia dei propri desideri che dei mezzi atti a raggiugerli.

Introduzione sulla psicologia del carattere
Il carattere: limiti e pregi
Accettare i propri desideri: cosa vorrei ma ho difficoltà a raggiungere?
Sperimentazione di soluzioni non abituali all’interno del lavoro di gruppo

MODULO 4 (aprile e maggio)
L’evoluzione verso qualcosa di nuovo

L’ultima parte del laboratorio sarà finalizzata alla solidificazione, tramite il mezzo artistico, delle conquiste ottenute durante tutte le fasi del percorso. Ad ognuno verrò chiesto di costruire un seguito alla propria storia personale, essendone sceneggiatore e interprete: un percorso di ricerca di un finale diverso dal solito che possa magari influenzare positivamente anche la vita al di fuori del teatro…

Interpretare un personaggio complementare al mio “solito”
Scrivere una nuova storia
Portare in scena parti nuove e vecchie di se stessi

Costo: 60 € per due incontri mensili da 2,5 ore l’uno
Conduttore: Giovanni Porta.