Street art per colorare le città

Padova sceglie la street art per valorizzare la città. Il progetto, che verrà presentato il 4 aprile alle 11 a palazzo Moroni, vedrà impegnata l’associazione Jeos nella riqualificazione di zone urbane della città attraverso una “writing action” diffusa. Joys, Made, Yama, Axe, Orion, Zagor, questi alcuni dei nomi degli artisti che inizieranno la loro opera il 12 aprile sul plesso di edilizia popolare in Via Fratelli Carraro, in zona Ippodromo, che proseguirà poi in varie realtà abitative dislocate in tutta la città.

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“Lampedusa 366”: opera d’arte collettiva in ricordo delle vittime del naufragio

A Lampedusa il 3 ottobre del 2013 hanno perso la vita 366 persone: donne, uomini, bambini. Alle vittime di quel naufragio a largo dell’isola dei Conigli è dedicata l’installazione partecipata “Lampedusa 366” che sarà inaugurata alla presenza di Giusi Nicolini (sindaco di Lampedusa), il prossimo 5 aprile alle ore 11 presso gli spazi del Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro Collecchio (PR). Quello di sabato è il primo di una serie di appuntamenti previsti nell’ambito del progetto “Svolte” avviato nel 2014, con l’intento di proporre programmi e progetti “con un messaggio positivo, specie in un momento critico come quello attuale, prendendo spunto dalle storie raccolte dall’associazione Mammatrovalavoro di persone che hanno deciso di poter dare una svolta in positivo alla loro vita”.  L’installazione, che prende il nome dal numero delle vittime del naufragio, è composta da 366 punti posti nel grande prato di fronte al museo: 366 paia di scarpe di uomini, donne, bambini annodate attraverso i loro laccetti. Hanno partecipato cittadini, enti, istituzioni e circoli culturali del parmense. “Nella vita e nella storia ci sono svolte che, individualmente o storicamente, hanno determinato un cambiamento di percorso” dice Mario Turci, direttore della Fondazione Museo Ettore Guatelli: “Con Lampedusa 366, ci siamo posti come obiettivo quello di realizzare un’opera partecipata attraverso la donazione di un paio di scarpe, in modo che le persone partecipassero attivamente alla realizzazione quale segno di una memoria collettiva” in ricordo della più grande strage dell’immigrazione sulle coste italiane. Il progetto è stato promosso oltre che dalla Fondazione Museo Ettore Guatelli, dal Comune di Collecchio (Pr), e da Coop Consumatori nordest. La campagna che ha dato il via alla raccolta di oggetti è stata denominata “Le mie scarpe per non dimenticare. (slup)

Fonte Redattore sociale

Voci di donne lontane, per raccontare l’amore infelice

unnamed (1)“L’amore infelice” è questo il filo conduttore della narrazione  di “Voci di donne lontane” il secondo lavoro teatrale proposto da “L’Eco dei Sanpietrini” che unisce  il dolore di tre donne, vissute in diversi momenti storici, trasformando le loro parole in un accorato monologo a tre voci. Proposta sabato 5 e domenica 6 aprile al Teatro Petrolini di Roma, la performance vedrà tra gli interpreti: Lavinia Lalle , Sarah Mataloni e Stefania Ninetti.

“Con questo spettacolo incentrato sul mondo femminile, la Compagnia torna ad affrontare tematiche drammatiche e ricche di pathos (come in Bronte e Dickinson)” si legge nella nota di presentazione allo spettacolo. “Il dolore e l’emozione – prosegue il comunicato – vengono sottolineati da ricordi che riemergono dalla coscienza delle tre donne, dalla presenza della musica del pianoforte e della danza (capace di trasmettere silenziosamente l’intensità di alcuni momenti). L’anima di questa raffinata performance, è l’amore, ovvero il ricordo del sentimento, che diventa morboso, impossibile, difficile da cancellare e quindi elemento ossessivamente presente nella vita delle tre protagoniste. I ricordi si intrecciano, si sovrappongono, diventano dialogo ed esperienza condivisa.

Grande protagonista sarà la musica, capace di evidenziare i momenti più poetici della performance: il Maestro Francesco Paniccia, accompagnerà infatti, con raffinati temi pianistici, il “percorso emotivo” delle tre donne. A coronare l’impianto scenico, la danzatrice Azzura Marcianò della compagnia di Teatro Danza Aleph, sarà interprete di suggestive coreografie.

I brani sono tratti da testi di Tennesse Williams e dell’autore Fabrizio Salsi, riadattati da Sarah Mataloni, che ne ha curato la rielaborazione finale. L’appuntamento è il 5 aprile alle ore 21.00 e il 6 aprile alle ore 17.30 al Teatro Petrolini (Via Rubattino 5)

Giovani creativi la Basilicata vi aspetta. Bando per residenze artistiche

“Residenze artistiche in Basilicata” è questo il nome del Bando di concorso realizzato dalla Regione Basilicata e finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto, che  è rivolto ai giovani creativi italiani e/o stranieri tra i 18 e i 35 anni di età, ha come finalità quello di favorire lo scambio di esperienze tra artisti che operano nel contesto internazionale e le realtà locali; consentire l’apertura del territorio regionale alle reti artistiche internazionali; favorire l’interazione e lo scambio in ambito culturale con le diverse realtà delle città candidate a Capitali Europee della Cultura dal 2013 al 2019. Le residenze si svolgeranno da maggio a ottobre 2014. Ai 15 selezionati saranno garantiti spese di viaggio, vitto e alloggio, un contributo in denaro pari a 3mila euro, nonché tutoraggio-accompagnamento artistico, attrezzature tecniche, assicurazione. Gli artisti si impegnano a cedere ai rispettivi Centri di accoglienza l’opera principale realizzata durante il periodo di residenza. Il bando, con scadenza il 29 Aprile 2014, è scaricabile dal sito della Regione. Le candidature potranno essere presentate per una sola residenza.

L’arte interpreta l’autismo, una Mostra a Torino

468030Vedere i suoni, sentire i colori, raffigurare sensazioni:  è ormai risaputo come gli individui affetti da autismo siano tra i pochi che riescono a sperimentare appieno quella modalità percettiva che il mondo chiama “cinestesia”. E osservando la destrutturazione formale che connota i quadri di Antonino Mancuso, un allievo del liceo artistico Statale di Torino, è piuttosto chiaro come questi siano “frutto di una diversa percezione”, come spiega Eva Mariotti, insegnante di discipline pittoriche del ragazzo.  Da questa mattina, le sue opere sono esposte alla Biblioteca nazionale universitaria, per una mostra intitolata “L’arte interpreta l’autismo”, che rimarrà aperta almeno fino al prossimo 5 aprile (anche se la data potrebbe ora slittare fino al 19).
Promossa dall’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa) in occasione della seconda Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, l’esposizione ha coinvolto l’intera classe del ragazzo, che ha decostruito e rimesso su tela la propria visione del rapporto con lui e con la sua condizione.
 Un rapporto felice, a giudicare dai quadri realizzati dai ragazzi, che sono disposti in un percorso pensato proprio per essere fruito agevolmente dalle persone affette da disturbi dello spettro autistico: ogni opera è contrassegnata da un segnale posto a livello del pavimento, che indica il punto esatto in cui fermarsi per poterla ammirare al meglio. Di fianco a ciascun quadro, poi, è posizionato un sistema di feedback, con la raffigurazione in cartoncino di due “emoticons”, come quelle usate nelle chat e negli sms, che possono essere utilizzate per esprimere il livello di gradimento del quadro.

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