Per le vittime di Lampedusa nel 2014 l’associazione Cantiere Nuovo, progetto culturale ed artistico di Nico Malvaldi e Luca Serasini realizza e pubblica la breve graphic novel “Con queste mani” di Serasini e Walid Mokni, in poche tavole, attraverso il linguaggio immediato dell’arte, lo sguardo poetico e amaro della vicenda. L’auspicio degli autori? Che il breve racconto “arrivi agli occhi dei futuri migranti”. Alcune di queste vignette sono state usate dal regista Dagmawi Yimer per il video “Ascmat -Nomi: Lampedusa 3 ottobre 2013” presentato in anteprima a Verona il 2 novembre 2014. Cantiere Nuovo, mira a costituire un supporto pratico e logistico per chi vuole “fare”, è uno spazio creativo dove l’arte diviene punto d’incontro per condividere ed ispirare “per imparare ad essere ispirati”. Obiettivo del gruppo è quello di “incidere in maniera significativa nel tessuto culturale attraverso la realizzazione di eventi espositivi e performativi, corsi e workshop” e “avvicinare la comunità al mondo delle arti contemporanee, della cultura e dei valori sociali”.
Benvenuti in “Viamediterraneo366”, condominio di esperienze diverse. In occasione del 2° anniversario della strage di Lampedusa, l’associazione lancia la sua nuova sfida pubblicando oggi il blog Viamediterraneo366. “Vi porterà a leggere le ingiustizie dovute alle guerre e alle migrazioni, in modo diverso dalle fotografie e dalle notizie di cronaca, attraverso il punto di vista di chi, con l’arte, le esprime con l’emozione, la rabbia e la speranza. Magari, dico, magari, scrive Luca Serasini, a quelle persone che non hanno molto chiaro tutto questo mondo, che non hanno ancora un’idea ben chiara di cosa succede intorno a noi tutti e solo perché queste tragedie non accadono dietro il nostro quartiere non vuol dire che non siano comunque vicine. I sentimenti di dolore e di vicinanza non sono certo inversamente proporzionali alla distanza, per chi li ha, per chi ha umanità e comprensione dell’altro…”. Immagino il blog come un condominio di esperienze diverse, non poteva quindi non abitare in “via Mediterraneo”. Il civico, il “366”, vuole ricordare il numero delle vittime del naufragio. Mi è, questo evento, molto caro, perché come ‘artista’, diciamo così, mi ha risuonato nell’animo”. (slup)
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Fonte: Redattore sociale