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“DeclinAZIONE”: concorso per studenti di fotografica consapevole

Torna il Contest “DeclinAZIONE” concorso fotografico nazionale riservato agli studenti delle scuole superiori e delle università italiane, promosso dall’associazione FotograficaMente Siena con il Comune di Siena che invita gli studenti a raccontare la realtà attraverso la “fotografia consapevole”. I ragazzi che vorranno partecipare hanno tempo fino al 15 maggio per presentare le opere. Il regolamento è consultabile su: www.fotograficamentesiena.it. 

La partecipazione è assolutamente gratuita e l’iniziativa, che riunisce fotografi che hanno al loro attivo percorsi artistici e professionali importanti, “vuole offrire occasione a chi usa il mezzo fotografico in modo quotidiano (soprattutto grazie alla frequentazione dei social network), di ripensare alla fotografia come un linguaggio affascinante e complesso che oltre a documentare, indagare e raccontare, può essere occasione di espressione concettuale, di confronto e di crescita”.

“Attraverso il concorso i ragazzi sono invitati ad esprimersi sul tema delle relazioni e dei rapporti trasponendo il proprio personale modo di interpretarlo nella concretezza di un’immagine. I più meritevoli avranno inoltre la possibilità di poter vedere esposte le loro opere alla Galleria Olmastroni”. Con il concorso “DeclinAZIONE”, la sfida a cui sono chiamati i giovani fotografi, “sarà quella di osservare con gli occhi, elaborare con la mente e declinare l’idea che ne scaturisce in una fotografia”.

Ogni partecipante può inviare un massimo di tre fotografie esclusivamente in formato digitale che potranno essere realizzate con ogni tecnica ed elaborazione. Le opere (obbligatoriamente in formato JPG dalle dimensioni minime di pixel 1200 nel lato lungo) dovranno essere inviate tramite wetransfer all’indirizzo: concorso@fotograficamentesiena.itentro le ore 23.59 del 15 maggio 2019.

Le fotografie saranno valutate da una giuria composta dai membri di Fotograficamente Siena. I vincitori, saranno premiati il 18 maggio 2019 nella sede espositiva di Palazzo Patrizi a Siena dove, nella Galleria Olmastroni, sarà allestita una mostra con le opere vincitrici e quelle ritenute più interessanti che resterà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 1 giugno.

#ANIMESCOSSE. Storie dal sisma per immagini

In occasione della ricorrenza del secondo anniversario del sisma la Galleria al142 di Milano (viale Monza 142) e l’associazione L’Incontro inaugurano (venerdì 5 ottobre, ore 18.30 – 21.00) la mostra #ANIMESCOSSE STORIE DAL SISMA fotografie di Fabio Oriani a cura di Paola Riccardi. L’esposizione rimarrà aperta fino al 18 ottobre 2018

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Fabio Oriani classe 1969, è un fotografo professionista che si è misurato in generi diversi, dalla fotografia sportiva al ritratto, dalla street photography al reportage, con una spiccata propensione per le storie delle persone raccontate con approccio empatico e umanistico. Il lavoro in mostra è forse il suo più intenso reportage e riguarda la situazione post sisma nelle terre marchigiane a due anni dal tragico evento. Oriani si è recato più volte nei luoghi colpiti dal terremoto nell’ottobre 2016, raccogliendo una documentazione che guarda soprattutto alle energie di ricostruzione ed in particolare alla capacità degli abitanti di questi luoghi di saper ripartire da un nuovo inizio.

Un racconto costruito sulla prospettiva della rinascita concentrandosi più ancora che sul tema della ricostruzione architettonica e ambientale, sulle prospettive legate alla vita delle persone. Le immagini raccontano la capacità collettiva di una ricostruzione interiore e psicologica dopo la grande paura e la presenza di una partecipata solidarietà da parte di associazioni, volontari e gente comune. I punti basilari di questo progetto sono la divulgazione della memoria, il racconto in profondità, la testimonianza storica, la condivisione culturale, la conoscenza del territorio e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, generalmente piuttosto incurante e distante dagli eventi che hanno colpito i 60 comuni del comprensorio dei monti Sibillini.

Immortalare “figure contro”: la fotografia della differenza

All’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC di Parma, apre sabato 21 aprile 2018 alle ore 11.00, la mostra “Figure contro. Fotografia della differenza”, nell’ambito dell’edizione 2018 di Fotografia Europea dal titolo “Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie”.

Curata da Paolo Barbaro, Cristina Casero e Claudia Cavatorta, nella Sala delle Colonne dello CSAC, la mostra “è interamente costruita con materiali provenienti dagli archivi dello CSAC e consente di ‘vedere’ con chiarezza come la fotografia, soprattutto nel corso degli anni Settanta, abbia avuto un ruolo importante nel sensibilizzare le coscienze intorno a questioni nascoste, dimenticate, se non censurate, anche al di là di esplicite intonazioni di denuncia”.

Giuseppe Morandi. Samartin San Martino 1970

Le figure contro sono quelle immortalate negli scatti: “persone escluse dal racconto sociale, letteralmente spinte ai margini, in quanto la loro stessa esistenza è in contrasto con le logiche imperanti nella moderna società; cancellate dall’immaginario collettivo, esse ritornano con tutta la loro pregnanza in queste immagini, che si danno come asserzioni di esistenza, testimonianza di vite condotte all’insegna della differenza, della non omologazione, della sofferenza, ma anche della spontaneità e della naturalezza. In altri casi sono protagoniste figure che rispetto a queste logiche si pongono in contrasto, contro –  appunto – che protestano, manifestano, non si rassegnano, affermando un modello alternativo”.

Giordano Bonora. L’incontro n.7. Bologna 1980

I fotografi: Giordano Bonora, Anna Candiani, Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e Giuseppe Morandi “ciascuno secondo la propria sensibilità e con il proprio linguaggio hanno contribuito a tradurre la fotografia da strumento di pura constatazione a strumento critico, di denuncia ma anche più sottilmente di riflessione, utile ad una presa di coscienza di quello che è la società italiana in pieno boom economico. Bianco e nero, aspetti ostentati ma anche culture e umanità rimosse. La complessità di un paese viene mostrata, mettendone in luce tutte le contraddizioni. I toni sono differenti, ma la forza di tutte le fotografie esposte in questa mostra risiede, in fondo, nella loro adesione alla realtà, oltre le convenzioni e i cliché, in una totale coincidenza di atteggiamento tra i soggetti ritratti e gli autori. Essere veri: un modo semplice ma radicale, questo, di essere figure contro”.

I 12 scatti che raccontano il “meglio” e il “peggio” di Msf nel mondo

Dodici scatti d’autore raccontano l’anno appena trascorso e i contesti di emergenza in cui Medici senza frontiere (Msf) ha portato assistenza e cure mediche. Dodici mesi di emergenze in Libia, Siria, Ciad, Nigeria, Yemen, Bangladesh, Repubblica Democratica del Congo ecc… in cui l’organizzazione è stata in prima linea per portare assistenza medica a popolazioni colpite da conflitti, epidemie, catastrofi naturali, spesso in condizioni e contesti estremi.

DIFFA, NIGER/Foto di Juan Carlos Tomasi/MSF

Il “meglio” del 2017? Per Msf sono “i bambini vaccinati, le gravidanze portate a termine, le epidemie contrastate negli angoli più remoti del pianeta. Il “peggio” invece “sono i tremendi effetti dei conflitti armati sulle persone, le vittime del mancato accesso alle cure, le sofferenze e le morti in Libia e alle porte dell’Europa”. Attraverso questi scatti Msf “rende omaggio a tutti coloro che hanno lottato per la vita, a chi ce l’ha fatta, a chi purtroppo non c’è più”. (sabrina lupacchini/slup)

Fonte: Redattore Sociale
Articolo

– Photogallery

“BorGate” di “Pas” Liguori: reportage fotografico per raccontare 12 periferie storiche

Inaugura a Roma (via San Francesco di Sales, 5) presso la Casa della Memoria e della Storia “BorGate” la mostra di Pasquale “Pas” Liguori, che raccoglie una serie di immagini legate a un reportage fotografico realizzato alle prime luci di ogni domenica mattina.

Un viaggio nelle borgate stimolato dal desiderio di esplorare una Roma autentica, non appariscente. Le fotografie esposte propongono una veduta contemporanea delle aree cittadine dove in epoca fascista vennero istituite 12 borgate storiche:

Acilia, Gordiani, Pietralata, Primavalle, Prenestino, Quarticciolo, San Basilio, Tiburtino III, Tor Marancia, Trullo, Tufello, Val Melaina. Si tratta di distretti un tempo distanti e periferici che oggi, invece, costituiscono spesso parte integrante del tessuto urbano consolidato della Capitale.

Le 12 borgate raccontano un silenzio apparente, quello delle prime ore del mattino del giorno festivo. In quei momenti, gli edifici raccolgono la massima presenza di vite mentre piazze e strade sono praticamente deserte. Una scelta che ha consentito, da un lato, l’esplorazione di volumi, spazi e strutture con fattori confondenti ridotti,  dall’altro, la registrazione simultanea dell’umanità non visibile ma assoluta protagonista dei luoghi“.

Un’indagine della periferia con un approccio attento a evitare i luoghi comuni con cui questi contesti urbani vengono spesso affrontati. Oltre la mostra, è prevista una giornata di studi e numerosi appuntamenti sul tema delle borgate, in senso storico, urbanistico, sociologico e culturale 

 

All’inaugurazione, il 14 Settembre 2017 alle ore 18,  intervengono l’autore, Carlo Cellamare, docente di Urbanistica Università “La Sapienza”, Maurizio Garofalo, art director e photo editor,  Lidia Piccioni, docente di Storia Contemporanea Università “La Sapienza”, con la partecipazione di Tano D’Amico, giornalista e fotoreporter. Modera Guglielmo Pepe, giornalista, già direttore di “National Geographic”.

Il programma completo degli appuntamenti 

BORGATE
mostra di Pasquale Liguori
a cura di Daniele Seda 

CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA
15 settembre – 31 ottobre 2017
inaugurazione 14 settembre 2017 ore 18.00
Orari: lun-ven ore 9.30-20.00
Tel. 060608 – 06.6876543
INGRESSO LIBERO