Tag: creatività

Vi racconto “La casa che abito”. Concorso di fumetto e illustrazione

Creativi, fumettisti, animatori, vignettisti, illustratori, grafici, disegnatori, artisti e altro ancora che inizino a scaldare matite, tavolette grafiche, penne-pennini-pennelli e pennarelli per partecipare al al seconfoto-2do Concorso di fumetto e illustrazione La casa che abito.

Non ci sono limiti di età per partecipate al contes   promosso dall’Associazione Culturale Rule-Hot, in collaborazione con Provincia di Pesaro Urbino – progetto europeo Youth Adrinet, Scuola Internazionale di Comics, Lucca Comics & Games e Wacom.

Narrate a fumetti o solo con illustrazioni la casa che abitate, sia essa fisica, reale, psicologica, emotiva, sentimentale, fantastica, concreta o astratta, basandovi su racconti, esperienze e storie verosimili tratte dalla quotidianità, oppure usate elementi fantastici purché funzionali alla tematica del concorso. Scaricate il bando, mettetevi all’opera e spedite le tavole entro sabato 8 giugno 2013. Potete essere voi i vincitori di questi premi

Il BANDO: “La casa che abito”

Biomusica: conferenza pratica e gratuita

181006_10200728803525477_1195330859_nCONFERENZA PRATICA GRATUITA DI BIOMUSICA.
con la partecipazione speciale del CORRADINI ( QUASI) TRIO.

Sabato 9 marzo 2013
Ore 18.30
Sala Acruto Vitali ( ex lavatoi) -S.S 16 e Via Adda – Porto S. Giorgio-Fm

Famiglie Crea-Attive

Famiglie Crea-Attive
un progetto per l’assistenza psicologica alle malattie neuromuscolari

16 MARZO 2013 – Centro servizi per il volontariato. Via della Montagnola 69/A Ancona.

pennelli_grande-150x150ll convegno si propone come occasione per presentare l’attivité svolta all’interno del progetto “Famiglie crea-attive”: un progetto nuovo e coraggioso che punta sulle risorse creative della famiglia con persona affetta da malattia neuromuscolare, che possono venire valorizzate anche in situazioni particolarmente complesse e ripetitive.
Gli strumenti che sono stati scelti e proposti ai partecipanti sono lo psicodramma analitico e l’arte—terapia, nell’ottica di creare nuovi legami di lavoro e favorire potenzialità espressive.
Lo psicodramma analitico. che sta trovando in questa epoca un crescente impiego in contesti istituzionali, rappresenta uno strumento psicoterapico che favorisce il lavoro individuale all’intern0 del lavoro di gruppo.

Il laboratorio di arteterapia consente di esplorare nuovi canali di espressione e di contatto al di lé della parola, rilanciando le potenzialità del soggetto e favorendo la relazione con l’altr0.

Interverranno Valentina Ranaldi, Stefania Pietrani e Maurizio Principi.

 

Per iscrizioni: Fondazione Dr. Dante Paladini Onlus
c/0 A. 0. Ospedali Riuniti di Ancona – Via Conca 71 Ancona (An) 071/5965280 – info@fondazionepa|adini.it

Il PROGRAMMA

Foto a pagina intera

 

Parole a Segno: in giro per l’Italia a raccogliere storie. Una ‘spremitura’ di vite

PAROLE A SEGNO-Raccolti di vite

Insieme al blog RoSaVida (rosavida.altervista.org) promuoviamo e diffondiamo il progetto “Parole a Segno. Raccolti di vite”

Senza titolo-1Che cos’è?

Si tratta di una raccolta di scritti editi e inediti di gente poco conosciuta. Di donne e uomini che, in viaggio, in cucina, nella camera da letto o in una panchina ecc… hanno raccolto pensieri, scritto lettere e messaggi d’amore, lasciato testamenti di sogni. Obiettivo principale: condividere in giro per il mondo, la voce di tante piccole e poco conosciute storie, che fanno anche loro  come ognuno di noi  parte della Storia

L’idea è di portale in scena in piccoli teatri, case accoglienti, piazze di paesi e aperte terrazze. Praticamente, in tutti quei luoghi aperti a un pubblico desideroso di ascoltare parole, veri e propri teatri sociali…  Compatibilmente alle possibilità, si cercherà di portare in scena nei paesi di origine, gli scritti raccolti…perché spesso non si conosce i moti d’animo del proprio vicino di casa e a volte neanche della persona con cui si è condivisa la ‘stessa vita’….

Una volta raccolti gli scritti cosa succederà?
L’idea è semplice: dopo aver selezionato alcuni testi, si cercheranno situazioni adatte per la performance teatrale che avrà per tutti lo stesso format: un’attrice leggerà gli scritti e  una illustratrice eseguirà  un’estemporanea di schizzi. Le lettere, le poesie, le storie, saranno pertanto recitate e al contempo disegnate, le tavole in bianco e nero, originali e uniche, nate nel tempo reale della parola evocata, svelata e condivisa, rimarranno come testimonianza dell’avvenuto incontro. Si ipotizza anche la raccolta dell’intero viaggio in un e-book o in un blog specifico.

Volete partecipare?
Mandate i vostri scritti, qualsiasi essi siano..commenti su un tovagliolo, sms raccolti nel tempo, lettere su carta di qualche parente o vostre….a: redazione@artesociale.it o alle mail delle curatrici del progetto sa.lupacchini@gmail.com; robertafonsato@asia.com

“Parole a Segno-Raccolti di vite”: di voce in voce, per tornare a parlare e ad ascoltar racconti di nonni, zii, fratelli o nostri. Una vera e propria spremitura di vite… (s.lup)

Vi aspettiamo….

©sasette

Arte e follia: da Bosch a Dalì, dall’Art brut a Basquiat

Artisti tra normalità e follia

Da Bosch a Dalì, dall’Art brut a Basquiat

Salvador Dalì, Mostro molle in un paesaggio angelico, 1977, Musei Vaticani, Città del Vaticano

“Nella cultura europea del XX secolo diversi protagonisti delle avanguardie e psichiatri innovatori guardarono in luce nuova le esperienze artistiche nate nei luoghi di cura per malati mentali. Le ricerche di quegli anni avevano avviato una revisione radicale di termini quali ‘arte dei folli’ e ‘arte psicopatologica’, prendendo in esame queste produzioni sia come sorgenti stesse della creatività quanto come una modalità propria di essere nel mondo, da comprendere al di là del linguaggio formale”.

Al Museo d’Arte della città di Ravenna fino al 16 giugno 2013 ci aspetta la mostra “Borderline” curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del museo e da Giorgio Bedoni, psichiatra, psicoterapeuta, con il supporto della Fondazione Mazzotta di Milano.

E’ la voce di tanti capolavori senza distinzione di condizione e vissuti, riuniti in quell’area della creatività dai confini sottili, dove è la persona a trovarvi rifugio ed espressione. In quello spazio, si confondono i ruoli, fino a diventare di simile levatura, individui riuniti nell’unica corretta definizione “artisti”. Che siano ‘artisti ufficiali’, o autori ritenuti “folli”, “alienati”, “outsiders” della scena artistica.

Antonio Ligabue, Autoritratto – inv.177, 1954, Collezione Banca Popolare di Bergamo

La mostra dopo una introduzione introspettiva, con opere di Géricault e Goya  è organizzata per sezioni tematiche, le opere legate all’Art Brut sono una presenza costante durante tutto il percorso e affiancano quelle dei protagonisti importanti, aiutando a stabilire  un confronto sul limite tra la creatività degli ‘alienati’ e il disagio espresso dall’arte ufficiale dell’ultimo secolo, nel bisogno comune di manifestare il disagio  della realtà.

Aprono la sezione “Disagio della realtà”, i lavori di Bacon, Dubuffet, Basquiat, Tancredi, Chaissac, Wols. Seguono con il tema sul “Disagio del corpo” Recalcati, Moreni, Fabbri, Perez, De Pisis, Zinelli, alcuni protagonisti del Wiener Aktionismus e del gruppo Cobra come Jorn e Corneille ,  i “Ritratti dell’anima” sono rappresentati invece dalle opere di Ghizzardi, Kubin, Ligabue, Moreni, Rainer, Sandri, Van Gogh, Jorn, Appel, Aleshinsky, Viani. Il corpo in alcune creazioni esposte diviene “l’estensione della superficie pittorica e talvolta opera stessa nelle sue più sorprendenti trasformazioni, descritte in toni ludici o violenti”. Ampio spazio viene dedicato ad una sequenza di ritratti, e soprattutto autoritratti, “una delle forme di autoanalisi inconsapevole più frequente nei pazienti delle case di cura”.

Uno spazio della mostra è dedicato anche alla scultura, con  opere Art Brut,  inediti di Gervasi e grandi manufatti dell’arte primitiva. Chiuderà la sezione il “Sogno rivela la natura delle cose” in cui “verrà definito l’onirico come fantasma del Borderline con una selezione di dipinti di surrealisti come Dalì, Ernst, Masson, Brauner, oltre ad una nutrita presenza di lavori di Klee, grande estimatore dell’arte infantile e degli alienati”. Con il termine “Borderline” chiariscono i curatori – “si individua la condizione critica della modernità, antropologica prima ancora che clinica e culturale”. (s.lup.)

Per informazioni: Mar Museo dell’Arte
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